lunedì, Maggio 13, 2024
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Francesco Mancarella e Adriano Clemente: due nuove produzioni salentine per la Dodicilune

Condivisioni del pianista e compositore Francesco Maria Mancarella, già noto al pubblico nazionale e internazionale per aver inventato il “pianoforte che dipinge”, e Cuban Fires del compositore, pianista e arrangiatore Adriano Clemente, registrato a L’Avana dall’Akashmani Ensemble, sono le ultime produzioni “salentine” della Dodicilune diretta da Gabriele Rampino e Maurizio Bizzochetti. I dischi dell’etichetta, attiva dal 1996 che dispone di un catalogo di oltre 220 produzioni di artisti italiani e stranieri, sono distribuiti in Italia e all’estero da IRD in circa 400 punti vendita tra negozi e store online e possono essere ascoltati e scaricati su una cinquantina tra le maggiori piattaforme del mondo grazie a Believe Digital.

Il 19 giugno è uscito, nella collana Controvento, Condivisioni, primo lavoro discografico di Francesco Maria Mancarella. Leccese, classe 1990, figlio d’arte, nel 2014 inventa e brevetta il pianoforte che dipinge, creando il marchio “Now I See”. Il disco contiene otto brani inediti che si muovono tra musica classica contemporanea e jazz. Mancarella è affiancato da Lorenzo Mancarella (clarinetto) e Filippo Scrimieri (beat box). Il brano che dà il titolo all’album è impreziosito anche dalla presenza di Luca Colombo (chitarra), Giorgio Mancarella (basso) e Massimiliano Ingrosso (batteria). La piacevole sorpresa nel disco si riscontra nei tre brani (Eco Sinfonia, Due e Il Fantasma del Male) eseguiti insieme alla Bulgarian National Radio Symphony Orchestra diretta da Christo Pavlov. Il pianismo flessuoso e le composizioni, intese come processo creativo, evidenziano una musica elegante e suggestiva in cui si afferma una efficace ricerca della melodia e una particolare accuratezza nelle affermazione delle armonie jazz. Una congiunzione che si alterna talvolta tra concezione primordiale della musica e sofisticazione armonica, tra minimalismo filosofico e pulsione ritmica. Le composizioni pianistiche ricordano vagamente l’impressionismo di Satie e il mondo del jazz ambient ma quando subentra la parte ritmica che celebra l’incontro con la beatbox si aprono al mondo contemporaneo con una dinamicità e una dirompenza che fregia solo i musicisti di razza. Il disco si presenta come un libro da sfogliare. In primo luogo i temi fluidi, aeriformi e dinamici al tempo stesso con una ritmica delicata ma serrata che alterna momenti riflessivi ad attimi caleidoscopici, un clarinetto dal suono inconfondibilmente unico e un pianoforte dai colori cangianti ma sempre netti e profondamente empatici. Una ricchezza armonica dosata con stile paragonabile ad una panoramica lenta nel linguaggio cinematografico.

Dopo “The Mingus Suite” e “Havana Blue” prosegue la collaborazione tra Dodicilune e il compositore, pianista e arrangiatore leccese, classe 1958, Adriano Clemente. “Cuban Fires” – in uscita il 4 luglio nella collana Fonosfere – è un progetto di composizioni originali, un viaggio immaginario nei vari stili e tradizioni della musica cubana. Registrato a L’Avana di Cuba, il disco ospita nove musicisti che interpretano le otto composizioni di Clemente. L’Akashmani Ensemble include Thommy Lowry (tromba, flicorno), Eduardo Sandoval (trombone), Michel Herrera (sax alto/baritono e tenore), Emir Santa Cruz (sax tenore e clarinetto), Alejandro Falcòn (piano), Roberto “El Chino” Vàsquez (basso), Eduardo Silveira (congas, bongò, güiro, cowbell), Deivys Rubalcaba (timbales, güiro, cowbell, maracas), Degnis Bofill (batteria e percussioni). Il disco si apre e chiude con due versioni di Cuban Fires che a loro volta iniziano e terminano con brevi canti Yoruba eseguiti da Eduardo Sandoval e suonati sui tre tradizionali tamburi batà. Ritmicamente basata sulla clave di rumba o guagancò, è una lunga composizione modale che alterna parti scritte a improvvisazioni. Inizia com un’invocazione all’oricha (santo) Obatalà, il padre dell’umanità secondo il culto Yoruba conosciuto anche come Santeria: Iyalawa Oricha o Iyalawa Akakioke, Awanile Oricha o Iyalawa Akakioke. Il disco è completato da altri sei brani. “Con Alma” è l’adattamento in forma di bolero di un breve brano che Clemente aveva originariamente scritto per due violoncelli. “Mango Cha” è eseguito nel classico stile cha cha cha. “Nueva Alegria” è ritmicamente più vicino all’attuale salsa cubana. 2Mambo House” è ispirata al celebre “Mambo Inn” di Mario Bauza che è diventato uno degli standard più eseguiti nel latin jazz. “G Son”, il cui tema è suonato dal clarinetto, è eseguito ritmicamente nello stile di un changüi. “Olvidado”, interamente scritto e senza improvvisazioni, consiste di due sezioni, la prima in 7/8 e in forma di duetto di piano e clarinetto, e la seconda, racchiusa nella prima, nello stile di una guajira.

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