venerdì, Marzo 29, 2024
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ESPERIMENTO DI PET THERAPY IN PEDIATRIA A LECCE, PER LA PRIMA VOLTA UN CANE IN REPARTO

Per la prima volta un cane questo pomeriggio ha messo piede ufficialmente all’interno di un reparto dell’ospedale Vito Fazzi di Lecce. Si è trattato di Sasha, una cucciolona Beagle di un anno e mezzo, che, scortata dalle Guardie Eco- zoofile A.N.P.A.N.A, si è recata nel reparto pediatria del nosocomio leccese per andare a trovare il suo piccolo padrone. Francesco, 10 anni il prossimo ottobre, protagonista di questa storia insieme alla cagnolina, è ricoverato dallo scorso 10 luglio a causa di un grave incidente stradale che gli ha causato un coma di 3 giorni e lo ha costretto a subire diversi interventi chirurgici per via delle numerose fratture riportate. Era da tempo che il piccolo paziente esprimeva il desiderio di poter riabbracciare il suo speciale amico a 4 zampe ma le ferree regole sanitarie imposte per la tutela dell’igiene all’interno dell’ospedale non glielo permettevano. Ogni foto e ogni video di Sasha, adottata appena un anno fa’ e proveniente da una famiglia del suo stesso paese, Calimera, che per diversi motivi non poteva più averla, per il piccolo Francesco, erano le sole cose che riuscivano a strappargli sorrisi autentici. E’ stato così che don Gianni Mattia, cappellano dell’ospedale, ieri in tarda serata ha deciso di contattare l’Assessorato alle Politiche Ambientali di Andrea Guido che già da tempo sollecitava l’avvio di una sperimentazione di Pet Therapy nel reparto pediatria del Vito Fazzi. Questa mattina, infatti, l’Assessore leccese, di buon’ora, ha inteso recarsi di persona presso la sede ospedaliera, accompagnato da parte del suo staff e dal comandante delle Guardie Eco-Zoofile A.N.P.A.N.A., per portare il caso di Francesco all’attenzione di primario e dirigente sanitario. “Ho trovato non solo grande disponibilità da parte di personale, medici e dirigenti ospedalieri ma, soprattutto, immensa sensibilità all’argomento – dichiara Andrea Guido – Il dott. Caprio, Primario di Pediatria, e il Dott. Mancino, Dirigente Medico di Presidio, dopo aver acquisito la disponibilità delle Guardie Eco-Zoofile dell’Assessorato a seguire da vicino ogni fase e a sovrintendere alla visita in reparto della cagnolina, hanno immediatamente rilasciato le autorizzazioni necessarie, segnando così, a parer mio, un precedente importantissimo per il nosocomio leccese”. “Gran bella cosa sarebbe se cani e gatti potessero liberamente accedere negli ospedali per stare vicino ai propri padroni, con relative conseguenze sicuramente positive per la salute psichica dei malati. La presenza degli animali, infatti, agisce direttamente sul benessere fisico e psichico della persona malata. E’ un’opportunità per portare sollievo, soprattutto nei casi di lungodegenza o nelle fasi più avanzate della malattia” – ha aggiunto Andrea Guido – “Avevo già chiesto al Direttore Generale dell’ASL di Lecce, Dott. Mellone, lo scorso dicembre, di valutare l’opportunità di allestire, presso la struttura ospedaliera di Lecce, una stanza, adeguatamente attrezzata, dove poter consentire il libero accesso agli animali da compagnia e il loro incontro con i proprietari ospedalizzati, ma oggi, con l’accesso di Sasha in reparto, siamo andati ben oltre”. Non per niente è risaputo che la Pet Therapy, basata sull’interazione uomo-animale, rafforza e coadiuva le tradizionali terapie e può essere impiegata su pazienti affetti da differenti patologie. Ovviamente, così come prescritto dalle normative di regioni come l’Emilia Romagna che hanno deciso di permettere l’accesso dei Pet negli ospedali pubblici, perché cani e gatti possano avere accesso ai nosocomi, è bene che rispettino determinati requisiti. Eccone alcuni: devono, comprensibilmente, essere animali tranquilli e senza segni di stress e/o aggressività, non devono essere di facile e frequente abbaiata, non devono essere cuccioli di età inferiore agli 8 mesi. A tutela della sicurezza igienico-sanitaria, devono inoltre essere “preparati” alla visita al piccolo padrone: saranno quindi sottoposti a visita veterinaria con rilascio di attestato che ne prova le condizioni di salute e indica il numero del microchip, dovranno risultare inoltre regolarmente vaccinati contro le zoonosi più comuni e sottoporsi a trattamento completo di toletta con uno shampoo antimicotico nelle 24 ore antecedenti la visita. “Fino a poco tempo fa’ – ha concluso Guido – era impensabile che gli animali potessero entrare in un ospedale, anzitutto per un fattore igienico. L’esperienza vissuta oggi con Francesco, la grande emozione che il piccolo ha saputo regalarci, la gioia espressa anche da parte dei suoi genitori e i suoi sguardi pieni di riconoscenza mi hanno ridato entusiasmo nei confronti di un progetto che da oggi ho deciso di considerare un vero e proprio obiettivo del mio mandato: ufficializzare la Pet Therapy e renderla praticabile per tutti i piccoli degenti, a prescindere dalla particolarità dei casi”.

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