venerdì, Marzo 29, 2024
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Dopo il servizio di Report su Tap, Emiliano pronto ad incontrare la Procura: “Serve chiarezza”

Dopo il servizio di Report su Tap, Emiliano pronto ad incontrare la Procura: “Serve chiarezza”

Il servizio di Report su Tap non ha lasciato indifferente il presidente pugliese, Michele Emiliano, che ha annunciato la volontà di chiedere spiegazioni al governo nazionale e di presentarsi in Procura a Milano, dove si sta indagando su una maxi tangente che sarebbe stata versata all’ex deputato Udc Luca Volontè dai vertici politici dell’Azerbaigian per far rivedere un rapporto severo sulla condizione dei prigionieri politici nel Consiglio d’Europa.

Emiliano, in un post su Facebook, sottolinea come il servizio spieghi bene tutta “l’opacità dell’affare”: “Come è noto a tutti – scrive – la Regione Puglia ha sempre avuto gravi perplessità sulla realizzazione del gasdotto Tap, un’opera privata di interesse pubblico che deve essere realizzata da un consorzio di aziende, tra cui l’azienda petrolifera di stato dell’Azerbaigian e la British Petroleum, per trasportare in Europa il gas azero. I sostenitori dell’opera, tra i quali i diversi governi italiani che si sono succeduti dall’inizio dell’iter autorizzativo e naturalmente il governo azero, hanno sempre sostenuto che fosse strategica per l’Europa al fine di emancipare il continente dalla dipendenza dal gas russo”.

Anche per questa ragione l’Unione Europea, per Emiliano, avrebbe concesso al consorzio Tap il privilegio di usare in esclusiva l’infrastruttura per vent’anni in deroga al principio di libera concorrenza e la BCE ha concesso sempre allo stesso consorzio un rilevante mutuo di circa 2miliardi di euro.

Il governatore evidenzia come la contrarietà della Regione Puglia non si fosse limitata alla localizzazione dell’approdo in Regione del gasdotto a San Foca di Melendugno, ma anche nel suggerire un approdo più a nord che salvasse la spiaggia, evitasse lo spostamento di migliaia di ulivi e l’inutile spesa di un gasdotto on shore che risalisse a nord per 55km fino a Mesagne, attuale connessione alla dorsale Snam adriatica: “Ma dopo la visione della puntata di Report – aggiunge -, i nostri timori si allargano anche ai risultati di un’indagine della Procura di Milano che ha scoperto il versamento di una somma di circa 2milioni e 300mila euro ad un politico italiano membro del Consiglio d’Europa che avrebbe in cambio, secondo l’accusa, aiutato l’Azerbaigian ad evitare che lo stesso Consiglio d’ Europa si pronunziasse condannando lo Stato ex sovietico per violazione dei diritti umani. Abbiamo scoperto seguendo il servizio che in quel paese non è garantita la libertà di stampa e non sono garantite le altre libertà fondamentali”.

La Regione Puglia ha, per Emiliano, il dovere di accertare se si tratta di un’opera favorita dalla UE ignorando le violazioni dei diritti dell’uomo in Azerbaigian: “Chiederò al Governo italiano – spiega – chiarimenti e di supportare la Regione Puglia nell’accertamento della verità. Chiederò inoltre di essere sentito dalla Procura della Repubblica di Milano per comunicare quanto a mia conoscenza”.

“A che condizioni – si chiede – si può concedere ad un paese che sembra non rispettare le libertà fondamentali, di esportare in Europa il suo gas facendosi finanziare dalla UE e ricevendo da quest’ultima il privilegio dell’uso esclusivo della struttura?”. Emiliano si domanda anche quanto l’iter autorizzativo dell’opera sia stato influenzato o condizionato dall’attività di lobby che il governo azero pare abbia messo in campo per evitare la condanna da parte del Consiglio d’ Europa.

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