martedì, Maggio 14, 2024
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CRISI SIRIANA: APPROVATA ALLA CAMERA LA RISOLUZIONE DEL DEPUTATO PUGLIESE SCAGLIUSI (M5S)

La Commissione Affari Esteri di Montecitorio impegna il Governo Renzi a mettere in atto un piano straordinario di aiuti umanitari in Siria, come indicato dalla risoluzione a prima firma del deputato 5 Stelle Emanuele Scagliusi

È la Siria, in questo periodo, a focalizzare l’attenzione della politica estera in Parlamento. Tema centrale: la necessità di trovare una degna soluzione viste le condizioni in cui versano i circa 1,5 milioni di sfollati affluiti in Kurdistan. A tal proposito, è stata approvata alla Camera dei Deputati una risoluzione a prima firma del deputato pugliese Emanuele Scagliusi (M5S) che impegna il Governo a prevedere un piano straordinario di aiuti umanitari, di mezzi di soccorso e attrezzature mediche, un ampio progetto di sostegno psicologico per le donne e una chiara iniziativa internazionale per un cessate il fuoco definitivo nella regione. Questo in virtù di quanto si apprende dalle autorità della regione autonoma siriana del Rojava, della quale fanno parte la provincia e la città di Kobane, dove risultano mancare autoambulanze, strutture mediche e medicinali, mentre l’imminente arrivo dell’inverno espone oltre 1 milione e mezzo di profughi e sfollati ospitati nella regione in condizioni di drammatico disagio.

Sul piano umanitario l’impegno che attende la comunità internazionale riveste un carattere straordinario. Occorre evidenziare il particolare disagio che segna la condizione della minoranza yazida che, a differenza di quella cristiana, non può contare su alcuna forma di organizzazione interna o rete di assistenza: attualmente, sarebbero 400.000 i rifugiati yazidi in Kurdistan, per lo più fuggiti in regioni di montagna. Inoltre, sarebbero circa 3.000 le donne attualmente rapite e sotto il controllo dell’Isis, destinate al mercato degli schiavi, dove il prezzo medio di ogni singola donna è fissato in 650 dollari, elevato a 20.000 dollari qualora ONG o soggetti intermediari intendano riscattare le donne yazide. La missione di una delegazione, giunta ad Erbil dal 2 al 5 novembre 2014, ha permesso ai membri della Commissione Affari Esteri di Montecitorio di approfondire le dinamiche connesse alla crisi in atto nella regione del Kurdistan iracheno. In particolare, la delegazione ha potuto constatare in quali condizioni precarie e al limite della dignità umana vivano gli oltre 3.000 sfollati, in campi di accoglienza ormai insufficienti e messi alla prova dall’arrivo dell’inverno e dai fenomeni di sfruttamento di donne e bambini in una rete criminale di mercati di schiavi.

“Abbiamo impegnato il Governo ad adoperarsi, in tutti i fori multilaterali, affinché si cessi immediatamente di fornire finanziamenti e supporto ai belligeranti in Siria e possa essere adottato in Consiglio di sicurezza un embargo su tutte le armi dirette sul territorio siriano, come auspicato dal Segretario Generale dell’ONU Ban Ki Moon – dichiara il deputato pugliese Emanuele Scagliusi (M5S), vicepresidente del Comitato Permanente per i diritti umani – Abbiamo chiesto, inoltre, di promuovere, di concerto con i partner internazionali, un’indagine in sede ONU per la ricerca e la tracciabilità di tutte le fonti monetarie che finanziano forze armate irregolari o non riconosciute ufficialmente nell’area”.

Critica, invece, la posizione dei 5 Stelle sulla risoluzione approvata al Senato che prevede il via libera per l’inviato ONU in Siria, Staffan De Mistura, ad attuare il suo Piano per Aleppo, la città simbolo siriana attualmente sotto assedio. “Ci sembra che l’impegno preso sia scarsamente efficace. Sollecitiamo De Mistura a formulare in maniera concreta ed esecutiva una proposta di risoluzione del conflitto ad Aleppo, che sia in accordo con la risoluzione ONU e che venga poi sottoposta al Segretario Generale dell’ONU. Riteniamo – conclude Scagliusi (M5S) – che si debba collaborare appieno nell’attuazione del Piano e sostenere attivamente, nelle relazioni bilaterali, nella cornice di politica estera dell’Unione europea e in tutte le sedi internazionali, l’iniziativa di un Piano che sia oggi per Aleppo, e domani possa essere esteso ad altre aree oggetto di conflitto”.

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