Mauro Cucurachi e Patrizia Favale erano accusati di bancarotta fraudolenta aggravata dal numero di episodi e dall’entità del danno: in appello sono stati assolti con formula piena, dopo la condanna a cinque anni e mezzo di reclusione per ciascuno sentenziata in primo grado di giudizio. In secondo grado, i giudici hanno condiviso in pieno la tesi difensiva degli imputati, assistiti dagli avvocati Francesco Tobia Caputo, Massimo Manfreda e Viviana Labbruzzo, assolvendoli perché il fatto non sussiste. Tutto ruotava atorno al fallimento avvenuto nel 2004 della “Euroconfezioni srl”, azienda attiva nel settore del confezionamento di capi d’abbigliamento commissionati da prestigiosi marchi o catene della grande distribuzione. Secondo l’accusa gli imputati avrebbero distratto beni dell’azienda per evitare che finissero nelle mani dei creditori. Accuse, come detto, confutate dalla difesa attraverso riscontri e prove documentali, e cadute in appello.