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Concerto inaugurale del Lecce Chamber Music Festival

Le Quattro Stagioni ai Teatini il 21 giugno.

Le Quatto Stagioni di Vivaldi nel giorno del Solstizio d’estate e della Festa della musica: martedì 21 giugno nel Chiostro dei Teatini primo appuntamento della seconda edizione della rassegna  “Lecce Chamber Music Festival

Dopo il grandissimo successo dello scorso anno, l’associazione Nireo propone la seconda edizione del ciclo di musica classica  “Lecce Chamber Music Festival” con la direzione artistica del critico Eraldo Martucci, ciclo che fa parte della rassegna estiva “Lecc’è” organizzata dal Comune di Lecce e realizzata in collaborazione con l’Associazione Amici della Lirica “Tito Schipa”, il Festival del XVIII secolo, l’Università popolare “Aldo Vallone” di Galatina, il Balletto del Sud e l’Aassociazione Festinamente.

L’inaugurazione è prevista martedì 21 agosto – solstizio d’estate e giornata della festa della musica – alle 21.30 nel Chiostro dei Teatini. Saranno eseguite “Le Quattro Stagioni” di Vivaldi e due altri brani sempre del compositore veneziano: il Concerto in sol maggiore “Alla Rustica” ed il Concerto per flauto n. 3 in Re maggiore “Il cardellino”. Protagonista sarà l’Ensemble “Florilegium” con Stefan Biro violino solista e Luigi Bisanti al flauto.

Se c’è un musicista la cui enorme popolarità è strettamente legata ad una sola composizione, ebbene quello è Antonio Vivaldi, le cui “Quattro stagioni” ancora oggi fanno il giro del mondo e toccano vertici da record nel mercato discografico. Il ciclo di Vivaldi, che tratta del rapporto tra l’umanità e la natura (benigna in primavera ed autunno, maligna in estate ed inverno) può essere considerato uno dei primi esempi di musica a programma. I quattro concerti ebbero sin dalle prime esecuzioni un successo straordinario, in particolare la “Primavera”, già nel 1730 uno brani più ammirati nella vita concertistica parigina e fatto oggetto di vari arrangiamenti. Particolarmente penetrante l’inizio del concerto dell’estate: le sonorità soffocate, i ritmi sfatti imposti a tutta l’orchestra creano un’atmosfera di torpore che meglio non potrebbe rendere la languidezza per il caldo! Nel secondo tempo la melodia del violino solo, che vuole esprimere la calma del riposo, viene disturbata da un petulante accompagnamento dei violini, divenuti per l’occasione mosche e mosconi, e da tremoli rigorosi di tutta l’orchestra che esprimono i tuoni. Il presto finale non è che una descrizione del “tempo impetuoso d’estate”!

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