Sulla questione interviene il vicesindaco e assessore ai Servizi Sociali, Carmen Tessitore
“Sono molto preoccupata per il protrarsi dello stato di disagio in cui da tempo versano i coniugi leccesi che da qualche giorno hanno deciso, in segno di contestazione, di stazionare proprio alle porte di Palazzo Carafa. Sono al contempo rammaricata per alcune imprecisioni riportate dalla stampa e per un dovere di trasparenza che intendo mantenere verso i cittadini leccesi, vorrei chiarire la vicenda già di per se molto delicata.
L’Assessorato ai Servizi Sociali, presta una costante attenzione a quelle fasce di cittadini più deboli che versano in situazioni di disagio economico e sociale, cercando di essere di supporto nella quotidianità, valutandone l’effettivo stato di bisogno, indicando di volta in volta, le possibili soluzioni. Proprio in virtù di questo lavoro, la stessa attenzione e cura, è stata prestata alla coppia in oggetto, non appena ne è giunta segnalazione in Assessorato. Immediatamente ho dato disposizione affinché si avviassero tutti gli accertamenti necessari e previsti per comprendere al meglio la situazione ed il vissuto della coppia
Ho contemporaneamente sollecitato Don Attilio Mesagne, già a conoscenza del caso, perché mi affiancasse in questa emergenza ricevendo da parte sua, come di consueto, la massima disponibilità. Stessa massima disponibilità dimostrata come sua abitudine da Madre Giulia Cavallo, della Congragazione Suore e Discepole del Sacro Cuore, con la quale è in corso un confronto per trovare una soluzione temporanea in attesa che si riapra un dialogo familiare. Dalla tempestiva indagine condotta come da prassi dalle assistenti sociali, sono emerse alcune dinamiche diverse da quelle sinteticamente riportate dagli organi di informazione. Si evince chiaramente che, lo stato di disaggio della coppia, così come prevede la legge, può essere serenamente alleviato dalla solidarietà familiare. Cosa che è avvenuta fino a poche settimane addietro, quando i parenti stessi hanno offerto più volte alla coppia alloggio e lavoro,ma la coppia li ha puntualmente e ripetutamente rifiutati.
L’Amministrazione comunale lavora costantemente per fronteggiare, nel rispetto delle leggi, emergenze ed oggettive esigenze dei cittadini, confidando nel buonsenso e nella disponibilità di adattamento anche di chi ha bisogno del nostro aiuto. Al contempo la nostra attenzione deve essere equa ed imparziale verso tutti quei cittadini che dimostrano di essere in un reale stato di necessità. Aumentano infatti sempre di più le persone che facendo appello alla propria dignità e riserbo, vivono nel proprio privato mortificazioni che non vanno ignorate, meritando da parte dell’amministrazione così come avviene, la stessa attenzione di chi preferisce rendere il proprio dramma di dominio pubblico.
Sin dall’inizio di questa vicenda, l’assessore Attilio Monosi, competente per l’assegnazione degli alloggi, si è mobilitato per trovare una soluzione sempre nel rispetto della normativa e del principio di trasparenza ed equità. Mi riservo nei prossimi giorni di convocare i parenti che hanno offerto alloggio e lavoro alla coppia per comprendere le motivazioni del rifiuto ed eventualmente riuscire a sollecitare la riapertura di un dialogo costruttivo e rispettoso dei legami familiari”.