Non compileremo più il 730
Meno tasse,niente più condoni, niente più dichiarazione dei redditi, nemmeno quella precompilata. Lo Stato ha abbastanza dati per fare da solo i calcoli in tasca ai contribuenti, basta incrociarli bene. È questa la rivoluzione del Fisco in 5 anni annunciata dal direttore dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Ruffini.
“Nel momento in cui il Fisco possiede tutti i dati, ti presenta l’elaborazione di quegli stessi dati e tu da controllato diventi controllore del fisco. Ti fornisco un servizio e hai il diritto di vedere se ho lavorato bene”, spiega. Per abolire completamente la dichiarazione dei redditi, dice Ruffini, ci vorranno cinque anni. “L’Italia ha, senza dubbio, un numero di imposte superiore alla media europea.
Dice ancora il direttore delle Entrate: “Quando il Fisco commette un errore, può e deve restituire i soldi con gli interessi. Quest’anno, per esempio, abbiamo già restituito 10 miliardi di Iva e 2 di imposte sui redditi. Ma il tempo sottratto non lo si può restituire alle imprese e ai cittadini. Né a chi lavora qui dentro. E il tempo ha una sua sacralità”.
Il Fisco incassa alla fine circa il 10% dei 817 miliardi di euro di crediti accertati. Dice Ruffini: “Non c’è un Paese che abbia un magazzino così vasto, soprattutto per il tempo, 17 anni. Non sono solo crediti fiscali ma molto di più. Ad esempio multe e contributi previdenziali, calcolati dal 2000 al 2017, che per una serie di motivi non sono mai né recuperati né restituiti agli enti creditori. Imprese fallite, persone scomparse o senza reddito. Il paradosso è la sommatoria degli anni (…) Nel 2016 abbiamo vinto sette cause su dieci. Il problema è anche lì quanto si incassa dopo aver vinto”.