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“QUANDU PARLI CU MIE…STATTE CITTU” LO SCEMO DEL VILLAGGIO ALIAS SIMONE MELE ALL’OMBRA DEL BAROCCO A LECCE

“QUANDU PARLI CU MIE…STATTE CITTU” LO SCEMO DEL VILLAGGIO ALIAS SIMONE MELE ALL’OMBRA DEL BAROCCO A LECCE

Dopo il successo del 10 marzo torna All’ombra del Barocco a Lecce (corte dei Cicala, 1) Simone Mele alias Lo scemo del villaggio con il suo monologo “Quandu parli cu mie…statte cittu!” incentrato sulla bagarre elettorale per le prossime elezioni comunali.

Perché il conflitto interiore, quel sentirsi lacerato tra la carriera di inviato comico e quella altrettanto comica di politico cui è stato chiamato a prendere un impegno dalla petizione lanciata su change.org, dopo giorni tormentati ancora non lo abbandona e per questo Simone Mele torna a parlarcene venerdì 31 marzo alle ore 21.
Tra i presenti i candidati sindaco alle amministrative leccesi del prossimo maggio – Mauro Giliberti, Alessandro Delli Noci e Fabio Valente – cui Lo scemo del villaggio dedicherà le sue pungenti riflessioni e cui farà dono delle sue speranze sul futuro della città.

Per info e prenotazioni 0832-245524

CHI E’ SIMONE MELE
Prima inviato “speciale” per la trasmissione su Telenorba di Fabio e Mingo “Luciano – l’amaro quotidiano” poi per Michele Cucuzza in “Buon Pomeriggio”; le sue battute e freddure, contenuto delle due “fatiche” editoriali “L’ozio è il padre dei vizi, lo zio è il padre dei cugini” e “Lo scemo del villaggio”, conquistano 10.000 lettori e attirano l’attenzione dei media nazionali come la trasmissione di Pif su Radio Due “I Provinciali”; agitatore sociale con una forte passione per la sua terra organizza “la presa di San Cataldo”, marina leccese abbandonata all’incuria dall’amministrazione cittadina degli ultimi trent’anni, per il desiderio di vedere splendere ancora di bellezza e cura il suo “paese adottivo”, il luogo dove oscillando quotidianamente tra il monastero e il cabaret accarezzava l’idea di diventare monaco zen, per ritirarsi definitivamente dal mondo.
Scelta la carriera comica coltiva il calembour, la satira e l’ironia che utilizza come arma nei confronti degli stereotipi e dei luoghi comuni affrontandoli sempre con spirito donchisciottesco.
Parte del suo lavoro è visibile sul web con i suoi video che richiamano l’attenzione sulle nevrosi dell’idioma e del pensiero (vedi FB e Youtube Simone Mele).

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