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Neuroradiologia Fazzi scoppia

Dal 1° aprile alla Neuroradiologia del «Fazzi» non si effettueranno più le risonanze. Il primario, furioso, minaccia le dimissioni: «Nessuno mi ascolta».

Potrebbe sembrare un pesce d’aprile se non si trattasse di un problema maledettamente serio. Il primario Fernando Lupo e i suoi collaboratori non ce la fanno più. Mancano 3 medici e lo stesso Lupo continua a ripetere che «è costretto a fare le guardie notturne, l’assistente, il tecnico di radiologia, l’infermiere e il portantino». E rincara, «Oltre alla pronta disponibilità di notte e festivi».

La Neuroradiologia del Fazzi è il centro italiano che fa più esami di Risonanza in narcosi : circa 350 all’anno fra adulti e bambini, in anestesia generale, quasi tutti pazienti della Rianimazione e di Pediatria. Esami complessi e delicati. La richiesta più forte riguarda il cranio, il sistema nervoso e quello spinale. La sala angiografica inoltre, l’unica in tutta la Asl, lavora H24.

A febbraio il titolare di Neuroradiologia ha inviato una lettera al direttore generale Giovanni Gorgoni, nella quale ha illustrato la problematica situazione del reparto. Oggi è furente perché, dice, «Non ho avuto alcuna risposta; non sono stato neppure convocato e non conosco ancora il nuovo direttore».

Ma quello che ha mandato letteralmente in bestia il primario neurologo è stata la disposizione, pervenuta – riferisce Lupo – alle 10 del mattino, di «mandare i tecnici di radiologia a seguire il corso formativo del tutor della Philips, sull’uso della nuova Risonanza magnetica da poco installata all’Oncologico». Parliamo della Risonanza «gemella» di quella che dovrà essere installata fra qualche settimana anche alla Neuroradiologia.

Nell’ordine di servizio si fa riferimento all’invio dei «soli tecnici» e non anche dei medici. Ma il dottore Lupo non ci sta e «minaccia» addirittura le dimissioni. «E’ assurdo – spiega scuro in volto – Il tecnico non sarà mai in grado di fare un esame autonomamente. La Rmn non è una macchina soltanto radiologica». Questa la spiegazione sul piano professionale.

«Le Rmn funzionano in un certo modo perché sono gestite direttamente dai medici e non dal tecnico. Tutti possono fare le risonanze – aggiunge – bisogna però guardare ai risultati; e a come cambiano a seconda di chi fa l’esame. Parliamo di una macchina molto sensibile che bisogna calibrare a seconda delle esigenze e della patologia del paziente. Io non posso mettere a repentaglio la sua vita o la sua salute».

Un altro «cruccio» del dottore Lupo riguarda poi il mancato coinvolgimento professionale. «Quando è arrivata la Risonanza e l’hanno montata – fa sapere – l’ho saputo dai giornali. Nessuno si è preso la briga di invitarmi a visionarla per rendermi conto se la macchina rientra nei parametri previsti».

Lupo ha già comunicato alla direzione della Asl che dal 1° aprile non si faranno più le Risonanze ai pazienti esterni. «La lista di attesa arriva già al 2016 – spiega amareggiato – Mi dispiace dover rinviare la gente che ha atteso quasi un anno. Ma nessuno si è preoccupato. Tranne il responsabile del Cup, che dovrà bloccare le prenotazioni».

Il prossimo capitolo tratterà dei lavori per l’installazione della 2^ Risonanza a Neuroradiologia. Lupo ha già fatto sapere che non intende spostarsi per tre mesi al Polo Oncologico. Sarà un bel braccio di ferro.

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