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MULTIPLI CERAMICI

“Multipli Ceramici”. Rita Tondo”, testo critico di Renato Barilli,storico e critico della Letteratura e dell’ Arte.

Dalla rassegna leccese “Verifica ‘76”, una sorta di registrazione dello stato dell’arte e degli artisti salentini a quella data del secolo scorso, fino alla partecipazione alla sezione pugliese della Biennale di Venezia del 2011, curata da Vittorio Sgarbi, e alla personale antologica del 2012 a Lecce, Rita Tondo è sempre stata vivacemente presente nel panorama artistico del luogo, e non solo, viste le sue importanti partecipazioni in ambito nazionale ed internazionale.
Una presenza, quella di Rita Tondo, che ha segnato il percorso di tanti studenti frequentanti l’Accademia di BB.AA di Lecce, dove ha tenuto per anni la cattedra di Pittura, da cui sono usciti artisti oggi di chiara fama, da Francesco Arena a Luigi Presicce… fino al recente ciclo di master class per la formazione artistica di studenti cinesi tenuto a Pechino nel 2015.
La ricerca di Rita Tondo si è mossa in un ampio raggio di esperienze, dall’area espressionistasimbolista degli esordi, ancora intimamente legati alle proprie radici antropologiche e all’immagine della natura salentina, fino alla bella pittura di paesaggio intrisa di luce/colore e sconfinante in esiti di pura astrazione. Ai quali l’artista perviene anche nell’ampio ciclo pittorico sul “sacro”, in cui il colore e la foglia d’oro sottolineano la valenza spirituale di quella ricerca.
Il ricorso al nuovo medium d’immagine, la fotografia, segna la svolta dell’arte di Rita Tondo nel nuovo millennio. Le sequenze fotografiche delle ultime mostre, dal 2000 fino all’attuale, sembrano indicare le tappe di un percorso autobiografico attraverso luoghi, particolari visivi, segni e impronte. Ecco le nuove mappe del paesaggio di Rita Tondo.
In quale particolare ambito l’artista ha esercitato un profondo senso di scoperta del corpo immenso e inesauribile del reale?
Rita Tondo è passata dalla curiosa affascinante e arcana foresta di antenne che si innalza dai nostri edifici, da altane, da attici e da terrazze ad una visione nuova che dalla verticalità delle antenne è passata all’orizzontale: quasi a voler evidenziare una vocazione archeologica.
Con essa sembra occupare una ricca e brillante topologia che parla di marciapiedi civici che vengono invasi da pozzanghere, rigagnoli, piccole paludi. Son queste le mappe del nuovo paesaggio di Rita Tondo.
Il panorama appare ricco, complesso e ben articolato con un ben calcolato
antagonismo tra spazi emergenti e altri che li cingono, li abbracciano, li corrodono.
Assistiamo ad una perfetta trasposizione di giochi, ritmi e invenzioni dallo slancio che mantiene il contatto con la terra da cui ogni attività dell’uomo ha origine.
Ne emerge fuori un prezioso arabesco, magari nel segno dell’effimero e del
provvisorio. Assistiamo ad una transizione dallo slancio verso l’alto della fotografia che ritrae l’aereo panorama di antenne alla adesione alla terra dove si stampano orme, caselle, una serie di marciapiedi civici loculi come con un prezioso lavoro d’intarsio.
Può essere interpretato come un bisogno di una più forte adesione al reale in cui scorge una complessa rete di meandri, di bracci di fiume, di isolotti magari invasi da una marea crescente di scavi.
In questi ultimi lavori dei multipli e pannelli ceramici Rita Tondo esprime un altro aspetto della sua capacità creativa che sa occupare la dimensione orizzontale “rasoterra”, forse per un inconscio bisogno di stabilire una contiguità armonica insita nell’uomo di immanenza e trascendenza: tra archeologia (uso della materia come la ceramica) e cielo (visione delle antenne paraboliche). E lei è riuscita in modo davvero eccellente esplorando un’altra dimensione del reale.
Così Renato Barilli, nella presentazione del testo critico della mostra, scrive: . “Ma che in definitiva all’origine di tutto ci sia una vocazione archeologica, la nostra artista lo conferma ricorrendo in alcuni casi a una materia nobile e resistente come la ceramica. Gli scavi hanno riportato alla luce una pavimentazione romana, o forse meglio, appartenente a una civiltà
extra-occidentale, araba, iraniana, quasi che quel tracciato resistente alla prova del tempo sia da considerare equivalente a un sontuoso tappeto persiano”.

CATALOGO: Multipli ceramici. Rita Tondo,Manni Editori.
LUOGO:Fondazione Palmieri, vicolo Sotterranei, 73100 Lecce.
DATA E ORARI: dall’ 8 settembre al 27 settembre 2019, dalle ore 18 alle ore 20,30
INAUGURAZIONE: sabato 8 settembre, ore 18,30.
ORARI : mattina apertura su richiesta telefonica 347 587 1991 ; pomeriggio ore 18/20,30

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