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MELLONE INCONTRA LA ASL, IN ARRIVO 12 UNITÀ E L’AMBULANZA

MELLONE INCONTRA LA ASL, IN ARRIVO 12 UNITÀ E L’AMBULANZA

L’amministrazione comunale e l’Asl Lecce fanno il “tagliando” al realizzando protocollo d’intesa del 2013, dopo gli incontri dei mesi scorsi e l’analisi incrociata di numeri, disponibilità e risorse. Ieri, infatti, il sindaco Pippi Mellone e il vicesindaco Oronzo Capoti hanno incontrato nuovamente il direttore della Asl Lecce Silvana Melli. Positivo il riscontro fornito dalla Asl alle richieste che l’amministrazione comunale ha presentato di concerto con il direttore del distretto neretino Cosimo Esposito, anch’egli presente all’incontro. Nel dettaglio, le priorità avanzate ai vertici dell’azienda sanitaria per raggiungere un livello apprezzabile nelle prestazioni e nei servizi sono ulteriori 50 ore settimanali per il servizio di anestesia (attualmente sono 12 ore), funzionale all’attività chirurgica in regime di day service e procedure diagnostiche. Per quanto riguarda il servizio di radiologia, altre 4 unità (tecnico sanitario di radiologia medica) per potenziare l’organico (attualmente sono 2) e un’altra figura medica, oltre che l’acquisizione di una nuova Tac, visto che quella in uso è obsoleta. Altre richieste concernono la figura di un farmacista, quella di un chirurgo vascolare/angiologo, altre 20 ore settimanali per l’ambulatorio di pneumologia, una o due figure di messo per i collegamenti necessari alle attività svolte, un infermiere gessista, la verifica dello stato di attribuzione dell’incarico di dirigente medico dell’ambulatorio di ostetricia e ginecologia e in generale il potenziamento dell’organico infermieristico (3 unità cesseranno il servizio a febbraio per pensionamento). In totale le nuove unità richieste sono 12. Inoltre, è stato chiesto di procedere al passaggio di gestione del punto di primo intervento dalla Unità Operativa Complessa Medicina di Urgenza e Accettazione di Copertino alla centrale operativa 118, come tutti gli altri punti di primo intervento, nonché di attivare un’ambulanza 118 non medicalizzata. Altra questione esaminata è stata quella del laboratorio di patologia clinica riclassificato in centro prelievi. È stato definitivamente chiarito che non cambierà nulla per quanto riguarda l’utenza, la sede dei prelievi e i tempi del servizio, ma è stato comunque richiesto l’adeguamento della dotazione organica in relazione alla presenza del centro di terapia anticoagulante, dell’ambulatorio di ematologia e del servizio trasfusionale. Infine, è stata evidenziata la necessità di colmare i ritardi accumulati nell’attivazione di quanto previsto dal protocollo del 2013 (diagnostica senologica di secondo livello, servizio di elettroencefalografia, ambulatorio di medicina dello sport) e dal regolamento regionale n. 14 del 2015 (20 posti letto Rsa R1 anziani, 10 posti letto di unità di degenza territoriale adulti, 10 posti letto di suap, ambulatorio di genetica medica). “Riceveremo risposte concrete – spiega il sindaco Pippi Mellone – nel giro di qualche giorno o settimana, come nel caso dell’ambulatorio di ostetricia e ginecologia, oppure di qualche mese, come per l’ambulanza. È in corso un dialogo con l’Asl e con la Regione, oltre che naturalmente con il direttore del nostro distretto Cosimo Esposito, che ringrazio, e che è molto proficuo, certamente più proficuo di quello avutoda chi ci ha preceduto, espressione della stessa area politica, capace solo di firmare un protocollo al ribasso e poi di non muovere un dito in tre anni per farlo attuare. E, paradossalmente, oggi specula su questi temi, dopo aver consentito il saccheggio dell’ex ospedale. Come sul laboratorio analisi, al centro di polemiche stupide, visto che cambia qualche aspetto organizzativo, ma non il servizio agli utenti, nemmeno di una virgola. C’è un’esigenza di fondo – specifica – che è quella del personale, perché un adeguato numero di unità significa mantenimento dei servizi. Il caso dell’anestesista è emblematico, peraltro, della difficoltà di reperimento della figura. Per questo, faccio un appello ai medici neretini che prestano servizio altrove, di rendersi disponibili per la nostra città, a beneficio di tutti”.

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