A Cutrofiano sette giorni di convegni, workshop,
mostre, estemporanee di pittura, presentazioni di libri,
bike tour e concerti per ricordare i cantori dello storico gruppo salentino, custode delle tradizioni popolari degli “stornelli”, dei canti d’amore e di lavoro
Da domenica 13 a sabato 19 settembre a Cutrofiano, in provincia di Lecce, torna Li Ucci Festival. Dopo il grande successo delle precedenti edizioni che hanno coinvolto centinaia di artisti e musicisti e migliaia di appassionati provenienti da tutta Italia e dall’estero, per il quinto anno consecutivo torna il Festival che propone sette giorni di concerti, mostre, estemporanee di pittura, presentazioni di libri, bike tour, incontri per ricordare non solo i cantori dello storico gruppo salentino custode degli “stornelli”, dei canti d’amore e di lavoro, spesso improvvisati al ritmo del tamburello, ma anche un’intera generazione di cantori capaci di tramandare il patrimonio popolare salentino. Uccio Bandello, Uccio Aloisi e Narduccio Vergaro sono stati depositari e interpreti di una tradizione raccolta e coltivata da una nuova generazione di musicisti, cantori e ricercatori. Nel corso degli anni, il gruppo ha coinvolto anche Uccio Melissano, Uccio Casarano, Uccio Malerba, Pippi Luceri, Giovanni Avantaggiato, Pino Zimba e Ugo Gorgoni.
Il Laboratorio Urbano Sottomondo (ex Mercato coperto) ospiterà, inoltre , “Li Ucci tra musica e colore”, sezione di arti visive dedicata a Totò Massaro che sarà inauguratalunedì 14 settembre alle 19 e proseguirà tutti i giorni con mostre e laboratori dal titolo “La Creta si fa Arte e la Musica è un’immagine”. Nella giornata d’apertura il festival proporrà anche una “biciclettata” – partenza ore 9 nei pressi di Villa Santa Barbara – organizzata in collaborazione con la Pro Loco di Cutrofiano alla scoperta del territorio con degustazioni lungo il percorso e sosta finale con “Assaggiucci” per tutti a base di orecchiette caserecce e non solo presso Masseria L’Astore. Sono previsti anche incontri nelle scuole, degustazioni di peperoncini piccanti, vini, olii, salumi e formaggi locali, tornei di carte e altro ancora.
“L’obiettivo che fin dal primo anno ci siamo posti senza troppe aspettative e senza presunzioni”, sottolinea il direttore artistico Antonio Melegari, “è stato quello di aprire una piccola finestra su di un mondo che rappresenta una parte importante della memoria della nostra piccola cittadina. E proprio per rispolverare quella memoria a chi l’aveva relegata in un angolo nascosto e per farla conoscere a chi, invece, ne ha sentito parlare nei racconti dei nonni, che ci siamo dati da fare, che abbiamo messo insieme le nostre idee, le nostre energie”.