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Fabrizio SACCOMANNO in GRAMSCI Antonio

Terzo appuntamento per la Stagione di Prosa del Teatro Garibaldi di Gallipoli, realizzata in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese. 

Sabato 12 marzo 2016 Fabrizio Saccomanno porta in scena la sua ultima produzione, “Gramsci Antonio, detto Nino“, un appassionato viaggio attraverso la vita e i pensieri di uno dei pensatori più illuminati del ‘900, scritto da Francesco Niccolini e Fabrizio Saccomanno con la collaborazione artistica di Fabrizio Pugliese.

Un attore, una sedia, il palcoscenico che diventa metafora di una prigione che attraverso le parole diviene infinita finestra sul mondo distante e ignaro di una reclusione profonda. La claustrofobia di una cella che si apre attraverso le lettere e i diari di un uomo che non rinuncia a vivere attraverso la genialità dei suoi pensieri. Non vi è più nulla nel mondo e nella storia che si salvi dalla sua critica. Eppure, nello stesso tempo, vi sono i suoi figli, la sua amata Julka, la madre, destinatari di un epistolario emozionante e fragile. Fabrizio Saccomanno interpreta un Gramsci che nello stesso tempo diviene padre, marito, figlio, storico, filosofo, nonché dirigente di un partito, quello comunista, che egli ha contribuito a fondare e che in cambio ha voluto estrometterlo e dimenticarlo.
Antonio Gramsci, internato nel 1926 dal regime fascista, uscirà di prigione solo nel 1934, malato, per trascorrere i suoi ultimi anni nell’oblio di un mondo che non ha saputo accoglierlo e che lo rimpiangerà, rivalutando il suo pensiero nel corso di tutta la seconda metà del ‘900, fino ai giorni nostri. Fabrizio Saccomanno si fa interprete del senso di una parabola esistenziale che ora più che mai si interroga sul ruolo di un uomo come Gramsci nella società contemporanea. Quale ruolo dare a una vita spesa consapevolmente in prigionia, l’accettazione dell’esilio in virtù della sacralità del proprio pensiero? “Odio gli indifferenti”, scrisse Antonio Gramsci. “Indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti. […] Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch’io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo? […] Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

Continua all’insegna della grande caratura artistica e delle grandi emozioni, la Stagione di Prosa 2016 del piccolo Teatro Garibaldi di Gallipoli, organizzata dal Comune di Gallipoli insieme a Pro Loco e in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese. Un Cartellone che, giunto al terzo appuntamento, ha già riscosso un gratificante successo di pubblico oltre a ottimi riscontri sulla qualità degli spettacoli e dell’organizzazione. Un risultato importante per la giovane e affiatata Direzione Artistica del Teatro, guidata dalla Dott.ssa Adele De Marini, Responsabile dell’Ufficio Turismo e Spettacolo del Comune di Gallipoli, insieme ai giovani professionisti teatrali Francesco CorteseLuigi GiungatoOttavia Perrone.

La Stagione di Prosa di Gallipoli, fortemente voluta dal Commissario Straordinario Guido Aprea e dal Sub Commissario Vincenzo Calignano, rende ancora più prezioso il piccolo Teatro dell’800 posto al centro della Città Vecchia. Dopo aver narrato per più di un secolo la storia di Gallipoli, ora gli spalti e le balconate lignee decorate d’oro aggregano un appassionato pubblico proveniente da tutta la Provincia di Lecce. La storia di una terra che continua a narrare altre storie.

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