VIA ALLE PRESENTAZIONI DEL LIBRO “SALENTO ROCK” DI FRANCESCA MALERBA
Si apre giovedì 11 febbraio alle ore 19.00 a Lecce, alla Libreria Liberrima (Corte dei Cicala 1 – ingresso libero) il breve tour di presentazioni del romanzo di Francesca Malerba, “Salento Rock. Andati via senza salutare” edito da Kurumuny. Dialogano con l’autrice Osvaldo Piliego (scrittore) e Pierpaolo Sammartino (giornalista e comunicatore).
Venerdì 12 febbraio è la volta di Leverano (Le), negli spazi dell’associazione Mujmuné (Via Roma 23/25 – ingresso libero) alle 21, la scrittrice presenterà il libro con Ezio Del Gottardo, ricercatore in pedagogia sociale e Raffaele Astore, redattore web e blogger. Durante la presentazione i musicisti dell’associazione Mujmuné eseguiranno i brani rock tratti dal libro.
A chiudere il ciclo di incontri, l’appuntamento di sabato 13 febbraio negli spazi dell’ Arci-Artelica (Piazza Vittorio Emanuele II, 5 – ingresso gratuito riservato ai soci) di Soleto (Le), alle 20.30 nell’ambito della rassegna “Artelica – Atuttorock” Francesca Malerba parlerà del suo romanzo con Alessandra Avantaggiato, redattrice editoriale e Alessio Gioffreda, associazione Guerriglia culturale. A seguire il concerto de “I misteri del sonno”.
La storia è ambientata a Galatina che, alla fine degli anni Ottanta, non è davvero un paese per giovani. Ben prima del boom che ne farà una cartolina patinata per turisti, il Salento è tutto preso dallo sforzo di darsi una lucidata di rispettabilità, rinnegando a ogni costo uno scomodo passato contadino. Così si finisce per perdere la propria anima; o così la pensa Antonio – uno come tanti, senz’arte né parte, insofferente al giudizio conformista della gente, con l’idea vaga che la vita sia altrove. È fra i ragazzi come lui che l’eroina s’insinua seducente, e prende potere e presto imperversa e miete vittime, come una piaga biblica: un disastro di proporzioni tali da disgregare il tessuto sociale di una generazione. A caso e per capriccio, come una dea annoiata, si prende il figlio del primario, il bell’Alessandro, brillante e inafferrabile; e Gaetano, che paga al prezzo più alto la miope proterva ansia di riscatto del padre. Si prende Gigi-dagli-occhi-blu, sempre pronto a menar le mani e innamorare le ragazze; e Daniele e Marina e la felicità perduta di un’infanzia in campagna dai nonni. Discesi agli inferi, quasi sempre con un biglietto di sola andata.
A tessere le fila del racconto è Cristina, narratore tutt’altro che onnisciente, che nella Galatina di quegli anni bruciati vive il suo tragico delicatissimo romanzo di formazione, fra i sogni ordinari di una liceale di provincia e la distanza siderale dal mondo dei ‘grandi’, da un’educazione impartita a divieti e interdizioni. La realtà brutale della tossicodipendenza e del contagio da Hiv si svela per gradi ai suoi occhi, in un percorso che è insieme dolorosa perdita dell’innocenza e consapevole conquista d’identità, fino a infliggerle il morso di una lacerazione insanabile.
Ma non c’è solo il drago, in quest’intensa lirica violenta favola rock. Ci sono gli angeli: qualcuno ha le ali lacerate e un velo di tristezza sugli occhi. E i cavalieri, con qualche macchia sull’armatura provata da terribili fendenti, e la perenne paura di (ri)cadere. Quelli del centro Athena, Lele e Luciana su tutti: la generazione che ha vissuto il ’77, l’ultima ad aver creduto nella rivoluzione; giovani per cui la parola “impegno” ha ancora un senso, nonostante il fardello ineluttabile di un passato che torna a ri-mordere.
E ancora, in Salento rock c’è il coraggio disperato di legami che sfidano la morte, il sostegno di amicizie che resistono inossidabili alle intemperie e ai disinganni, il languore struggente dei primi amori, quelli per cui Ti-amo è troppo poco, quelli del Morirei-per-te. Perché, con le parole dell’autrice, «non è la droga la protagonista di questo romanzo. Sono i giovani di vent’anni fa. Gli stessi disagi, reazioni e destini diversi. Il punk rock e il grunge. La passione e il disimpegno. Le regole e la trasgressione. La siringa e la chitarra, o tutte e due. Un passato troppo recente per essere dimenticato».
FRANCESCA MALERBA, nata a Galatina (LE) nel 1977, ha trascorso gli anni universitari a Bologna e dal 2002 vive a Roma, dove lavora nell’Istituto di Neuroscienze fondato da Rita Levi-Montalcini. Appassionata di danza, musica e letteratura, cerca di applicare a questi settori creativi tutta la sua attitudine da ricercatrice scientifica.