mercoledì, Maggio 1, 2024
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COMITATO SALVIAMO LA SARPAREA: “UN PAESAGGIO DI VALORI”

COMITATO SALVIAMO LA SARPAREA: “UN PAESAGGIO DI VALORI”

La Sarparea è un paesaggio rurale storico, molto più importante di un paesaggio naturale come per esempio un bosco: essa è l’effetto unico e irriproducibile del lavoro di intere generazioni che in povertà dignitosa, come un popolo di formiche, hanno saputo plasmare con arte un intero territorio.

Le tradizionali attività agro-silvo-pastorali hanno portato alla conservazione e all’incremento della bellezza del luogo che per essere perpetuata necessita del mantenimento delle stesse attività, più o meno ancestrali, che l’hanno determinata. Si pensi solo al ruolo della corretta potatura e slupatura*, arti senza le quali questi alberi non avrebbero mai potuto assumere quei caratteri di monumentalità vegetale che oggi possiamo ammirare.

La Sarparea è ormai uno degli ultimi esempi di paesaggio rurale dove è evidentissimo il ruolo storico dell’agricoltura tradizionale i cui segni armoniosi permeano i luoghi. Qui una plurisecolare opera di territorializzazione dell’uomo si è impressa su una matrice geomorfologica e vegetazionale di cui ancora oggi si apprezzano i caratteri naturali. Infatti, la coltura dell’ulivo si è sviluppata con il paesaggio, tanto da non essere più quasi distinguibile la mano dell’uomo. In verità, più che agricoltori è qui da credere che abbiano operato dei veri giardinieri la cui prima preoccupazione non era tanto quella di produrre olio, quanto bellezza.

La Sarparea è una campagna dove regna una rara armonia, lontana da quel distratto modo di fare moderno dell’accumulazione di artifici sul suolo. Qui si legge un testo complesso come esito della
continua riconfigurazione della complessità naturale attraverso una caparbia e rispettosa azione costruttrice di territorio.

Da tutto ciò scaturisce che la Sarparea è un paesaggio estremamente vulnerabile, dove un sottile equilibrio permea la delicata essenza di un luogo unico …un fare, un farsi di quelle genti vive (Emilio Sereni, “Storia del paesaggio agrario italiano”). Questo paesaggio è carico di valori storici che, a saperli cogliere, non rappresentano un freno ma uno stimolo positivo verso soluzioni coerenti con il nuovo ruolo della campagna che si esprime principalmente come parco agricolo multifunzionale, dove un’agricoltura di qualità, l’allevamento estensivo, le funzioni ecologiche, quelle paesistiche, fruitive, turistiche, l’ospitalità (attraverso il recupero delle strutture preesistenti), la realizzazione di reti filiere corte fra produzione e consumo – che si avvarrebbero della menzione speciale “Olio extravergine degli ulivi secolari di Puglia” – costituiscono un insieme di risorse coerenti con il patrimonio paesaggistico che le genera. Invece, nessun piano di lottizzazione, in quanto mera occupazione dello spazio utile all’edificazione con finalità turistiche e residenziali, può essere minimamente coerente con l’essenza rurale e storica del paesaggio della Sarparea.

Il nostro obiettivo è salvaguardare l’intero uliveto monumentale, inteso come l’insieme inscindibile costituito da suolo e soprassuolo (gli alberi), così come previsto dalla L.R. n. 14/2007. Riteniamo, infatti, che la monumentalità degli ulivi vada intesa: “Non come una caratteristica intrinseca delle piante, ma come aspetto fondamentale che riguarda l’ambito territoriale in cui sono inserite e il ruolo che esse esercitano nel quadro scenico dei luoghi (tratto ed elaborato, da M. Agnolotti (a cura di), Paesaggi rurali storici – per un catalogo nazionale – Laterza 2011).

Non sono solo coloro che hanno conosciuto quei luoghi da bambini a non volersi arrendere all’idea che di questo grande teatro, dove risuona ancora l’eco degli antichi creatori, non ne sia disperso lo spirito, senza il quale la Sarparea non avrebbe più alcun valore come paesaggio rurale storico.

Questa è innanzitutto una battaglia civile e intergenerazionale, oltre che ambientale.

Nella Sarparea soprattutto riconosciamo un luogo che ci permette ancora di riconoscerci come un popolo.

Bruno Vaglio, 

(paesologo, Comitato Salviamo la Sarparea)

*antica operazione colturale di eliminazione di parti legnose interne, soprattutto del tronco, colpite da carie (lupa) dove è di fondamentale importanza il mantenimento dell’integrità delle corde di legno vivo.

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