martedì, Marzo 19, 2024
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FABIANO AMATI, RUGGIERO MENNEA E MASSIMILIANO STELLATO SONO USCITI FINALMENTE ALLO SCOPERTO

Con l’entrata in Azione da parte dei consiglieri regionali Fabiano Amati e Ruggiero Mennea, gli stessi hanno così palesato il perché di tanto acredine nei confronti di Puglia Popolare e del loro storico fondatore Massimo Cassano.

Con l’entrata a strapiombo in Azione, i consiglieri Fabiano Amati e Ruggiero Mennea hanno finalmente buttato giù la maschera, rivelando nei fatti il tanto livore e la tanta acredine che hanno dimostrato, in questi mesi, contro Puglia Popolare e contro lo storico fondatore del movimento politico Massimo Cassano.

Dalla legge “contra personam”, definita anche anti-Cassano, palesemente incostituzionale che ha visto i due consiglieri Amati e Mennea addirittura primi firmatari, sino al ribrezzo pubblico esternato sotto forma di illazioni nei confronti degli esponenti del nostro movimento: oggi capiamo il perché!

Da una parte la volontà di trovare “qualcuno” per dar battaglia a Michele Emiliano per dimostrare al leader di Azione, Carlo Calenda, il progressivo distacco dal Pd; dall’altra, invece, provare, senza riuscirci, a demolire Massimo Cassano, Direttore Generale di Arpal, candidatosi con Azione alle scorse politiche, con singolari iniziative di legge, rivelatesi palesemente anticostituzionali, nonché “contra personam”, semplicemente per acquisire feedback positivi verso i vertici nazionali del partito di Azione che oggi consentiranno ad Amati di ricoprire addirittura la carica di segretario regionale del suddetto partito.

Proprio Fabiano Amati, consigliere regionale, del quale non si spiegava il perché dell’improvviso obiettivo di dichiarare di voler perseguire il buon andamento della pubblica amministrazione in Arpal, quando lo stesso è stato ampiamente dimostrato nei fatti e nei numeri dalla gestione che il Direttore Generale Massimo Cassano ha esercitato in Arpal, portando a compimento, numeri alla mano, i ruoli e i compiti che la giunta regionale aveva a lui affidato e che le statistiche, oggi, concretizzano in dati, permettendo alla Regione Puglia di esserei ai primi posti nei numeri dei profilati all’interno del progetto “G.O.L.” e nella conclusione del Piano di Potenziamento.

E di Fabiano Amati non capivamo nemmeno il perché di tanto livore nei confronti di un candidato alle politiche, quale Massimo Cassano, che ha ricoperto il ruolo di Direttore Generale di un’agenzia regionale, dimenticandosi che anch’egli, Amati, ricopre il ruolo di Presidente del Conservatorio di musica “Nino Rota” di Monopoli, dimostrando che si può scindere la direzione di un’ente dall’attività politica.

Per lui, tutto era concesso, per altri no.

Oggi, capiamo il perché e visto che prendiamo per buone tutte le sue parole, ci aspettiamo che Amati, insieme a Mennea e Stellato, diano subito le dimissioni dalla maggioranza del consiglio regionale così da tornare subito alle urne, con diversi anni di anticipo.

Qualora anche uno solo tra i tre consiglieri regionali rimanesse in maggioranza, saremo curiosi di capire il grado di gradimento di Carlo Calenda nel governare in Puglia con Michele Emiliano.

Puglia Popolare, intanto, c’è e rimane attiva sul territorio e lo sarà sempre, in favore di un movimento basato sulle persone e sul rispetto reciproco, non sugli attacchi alle persone, con il solo scopo di entrare alla conquista di quel determinato partito o segreteria dello stesso!

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