Come non rallegrarsi che in un momento difficile un gruppo di imprenditori astigiani decida di investire in un prodotto d’ispirazione classica e senza tempo, che interpreta al meglio la storia e lo stile del Made in Italy. Parliamo di Doria 1905 un marchio e un prodotto, frutto di tradizione, artigianalità e qualità che affonda le sue radici nella tradizione sartoriale del fatto a mano, coppole, trilby, cloche, berretti, caps, fedora, espressioni di uno stile naturale, raffinato, di un’eleganza moderna e accessibile, come racconta lo stesso Roberto Gallo, Presidente e AD dell’azienda “Abbiamo scelto Doria perché simbolo di qualità e di passione, vanto di un’artigianalità propria di una realtà che deve essere mantenuta e implementata”.
La storia inizia nel lontano 1905 quando, la famiglia D’Oria insediatasi a Maglie (Lecce), organizza un piccolo laboratorio nel centro cittadino specializzato nella produzione di copricapi. Il nome della famiglia, e conseguentemente quello del marchio, deriva da Oria, città del Salento che tra il VII e il X secolo ospitò una sapiente comunità ebraica, tra le più illustri e prestigiose d’Europa. Ed è dallo stemma della città di Oria, che tuttora campeggia sulla “Porta degli ebrei”, che deriva anche l’araldico di casa D’Oria, oggi e da sempre utilizzato come crest aziendale.
Rilevata dalla Famiglia Gallo di Asti, il cui ingresso, segna per l’azienda un nuovo e vigoroso slancio soprattutto nel campo che storicamente ne aveva costituito il punto di forza: il mercato americano. L’azienda subisce un restyling totale e mirato sia nelle tecniche di lavorazione che nell’assetto aziendale.
Alla fine del 2012 si decide di dare il via ad un ambizioso progetto di restyling e di rilancio del marchio DORIA ormai dormiente, ribattezzandolo DORIA1905 in onore alla sua prestigiosa storia, vengono implementate la divisione Commerciale e Stile, il reparto Comunicazione e marketing. La Produzione, riorganizzata, conta oggi un organico di 60 operai specializzati e un “LAB”, laboratorio interamente dedicato alla prototipia, alla ricerca e allo sviluppo di materiali il cui principio fondante è la fusione tra lo studio degli archivi e delle lavorazioni tradizionali con le più innovative tecniche di produzione.
Produrre un “Doria” necessita di oltre 20 passaggi manuali…per CAPPELLI e BERRETTI in TESSUTO massima cura ed importanza viene data alla fase del TAGLIO (le pezze di tessuto dopo esser state attentamente controllate, vengono sfumate al vapore, adesivate e poi posizionate sul piano di taglio, dove sono posizionate a loro volta le dime dei modelli. Il taglio, come da tradizione viene effettuato in sbieco per dare al prodotto una vestibilità perfetta e morbida. A seconda della varietà del tessuto il Taglio è eseguito in modo differenti: scozzese e pied de poule, i quadri devono convergere sempre tra loro in maniera precisa per formare motivi e stele ad incrocio; pelle, pelliccia e cuoio invece vengono tagliati rigorosamente ad uno ad uno); della CUCITURA( i componenti vengono assemblati in diversi passaggi ciascuno dei quali è sempre accompagnato da una fase di stiro); della GUARNIZIONE (applicazione delle varie guarnizioni esterne, cinta e accessori particolari); dello STIRO DI ULTIMA (stiro su forme in legno o alluminio per conferire al copricapo la forma finale e perfezionare tutte le cuciture); dell’ASCIUGATURA (fase che si protrae per alcune ore su mensole con base a micro-rete di metallo, per far sì che il vapore che ha intriso i tessuti evapori del tutto e il cappello mantenga perfettamente forma e taglia. Per i cappelli in FELTRO e PAGLIA le fasi salienti sono comuni: la SFUMATURA (le cappelline e i coni di feltro o paglia vengono sottoposti ad una fase di ammorbidimento una macchina detta “sfumosa” che grazie al getto di vapore ammorbidisce il materiale rendendolo molto malleabile e idoneo alla successiva lavorazione); PRIMA FORMATURA (viene conferita una prima forma generica alle cappelline per ottenere altezza e circonferenza della testa e larghezza dell’ala. Questa fase può essere effettuata in due differenti modi, su forme a legno a mano con l’uso di un cordino di canapa per ridurre la circonferenza della cappellina all’altezza del giro-testa, la cosiddetta “Strangolatura”, oppure su forme in metallo posizionate in apposite macchine a pressa); la RIFILATURA (le ali delle cappelline vengono rifilate a mano con precisione per ottenere la larghezza desiderata); la SECONDA STIRATURA (il cappello riceve la sua forma definitiva con la seconda stiratura che viene effettuata nei due diversi metodi a secondo della tipologia di prodotto). Solo per il FELTRO però vi un’ulteriore e definitivo passaggio: SFUMATURA FINALE in cui il cappello/berretto viene sfumato ancora una volta alla “Sfumosa”, per perfezionare il risultato finale e togliere i segni del cordino o delle presse.
Oggi il marchio Doria 1905 è in crescita e per un migliore approccio del mercato è stato aperto uno showroom a Milano, vi è la partecipazione alle migliore fiere di settore, Pitti Immagine Uomo, MRKET Las Vegas e TOKYO MEN’S FASHION EXPO, ad aprile è stato inaugurato il primo monomarca a Bologna, e ora tocca a Maglie, quartiere generale dell’azienda, verrà inaugurato giovedì 12 giugno un vero concept-store dove accanto alla vendita dei cappelli, saranno presenti complementi d’arredo che sarà possibile acquistare, un corner relax dove degustare vini e bevande, e un Outsider point, uno spazio dedicato agli appassionati di musica, gestito dalla prestigiosa rivista, dove poter ascoltare una selezione musicale a cura della redazione e consultarne l’archivio. Inoltre ampio spazio sarà dato all’organizzazione di mostre, eventi, concerti diretti a valorizzare il patrimonio culturale e artigianale del territorio di cui Doria è tra i protagonisti.
L’azienda prevede inoltre entro la fine del 2014 l’apertura di ulteriori due punti vendita in Italia (Milano e Roma) ed è stato approvato un piano commerciale che prevede entro il 2020 l’apertura di boutique Doria1905 anche all’estero (Parigi, New York, Shangai, Tokyo ed altre location europee in valutazione)