sabato, Aprile 27, 2024
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Catania, appalti a Fontanarossa.

Due anni e sei mesi di reclusione per abuso d’ufficioè la richiesta di condanna avanzata per l’ex presidente della Regione Sicilia, Raffaele Lombardo, dal sostituto procuratore Angelo Busacca alla terza sezione penale del Tribunale di Catania.

Sicily Governor Raffaele Lombardo, under investigation for suspected links to a Catania Mafia bossE’ la richiesta di condanna avanzata per l’ex presidente della Regione Sicilia, Raffaele Lombardo, dal sostituto procuratore Angelo Busacca alla terza sezione penale del Tribunale di Catania a conclusione della requisitoria del processo sull’affidamento senza gara, nel 2007, alla Pubbliservizi dell’appalto per la pulizia dell’aerostazione dell’aeroporto di Fontanarossa.

Il pm ha sollecitato al collegio, presieduto da Maria Pia Urso, anche la condanna a due anni per l’allora presidente della Sac, Stefano Maria Ridolfo, e un anno e quattro mesi ciascuno per i componenti dell’allora Consiglio di amministrazione della società che gestisce i servizi all’aeroporto di Catania: Michele Sineri, Alfio D’Urso, Sebastiano Paladino e Giuseppe Gitto. La stessa condanna, a un anno e quattro mesi, è stata chiesta per il direttore generale della Pubbliservizi, Giacomo Di Blasi. La posizione di quest’ultimi, secondo l’accusa, sarebbe stata meno rilevante nell’operazione, alla quale, però, secondo il Pm si “sarebbero comunque prestati”. L’udienza è stata aggiornata al prossimo 24 aprile.

Il sostituto procuratore Angelo Busacca, nella sua requisitoria, ha definito l’ex governatore Lombardo, all’epoca dei fatti presidente della Provincia e in quanto tale componente del Cda della Sac, un “dominus con posizione apicale” che aveva “come chiaro interesse politico quello di garantire i livelli occupazionali di Pubbliservizi”.
Secondo l’accusa il servizio sarebbe stato affidato violando la legge che imponeva “la procedura della gara aperta ristretta o negoziata ovvero mediante dialogo competitivo”. I componenti del Cda avrebbero affidato con una delibera del 7 maggio 2007 l’appalto alla Pubbliservizi, azienda partecipata della Provincia, tramite la cosiddetta procedura in house.
L’assegnazione, contestata successivamente dalla stessa Sac e dal Tar di Catania, per il Pm Busacca avrebbe procurato un ingiusto vantaggio patrimoniale alla Pubbliservizi – che ottenne l’affidamento per un importo previsto di 630 mila euro (superiore al limite di legge stabilito in 422 mila euro) – impedendo alle imprese concorrenti di partecipare.
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