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sabato, Luglio 27, 2024
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Lecce – Fiorentina 3 -2

Ribaltone Lecce nel recupero con Piccoli e Dorgu

Serie A: allo Stadio Ettore Giardiniero – Via del Mare, Lecce-Fiorentina 3-2 

Due reti in pieno recupero nel giro di un minuto (Piccoli e Dorgu), e il Lecce ribalta clamorosamente 3-2 la Fiorentina, che già assaporava il dolce sapore della vittoria.

Lecce che ritorna al successo dopo oltre un mese e mezzo (vittoria interna con il Frosinone) e quota 24 in classica, con un rassicurante vantaggio (+7) sulla zona retrocessione La Fiorentina, dopo un primo tempo irritante, sotto per merito di Oudin, nella ripresa la ribalta con Mandragora e Beltran, ma la troppa leggerezza le costa cara sul finire. E la beffa è servita con il controsorpasso giallorosso. Per i viola il 2024 è ancora a secco di vittorie, e zona Europa che comincia a farsi più distante. D’Aversa sceglie il tridente composto da Almqvist, Krstovic e Banda, c’è Blin in cabina di regia al posto dello squalificato Ramadani.

Due gol dopo il 90′, il pari di Piccoli e il definitivo 3-2 di Dorgu, regalano al Lecce il ritorno al successo che mancava da un mese e mezzo, da metà dicembre col Frosinone, risultato che vale il +7 sulla zona retrocessione. Nell’anticipo della quarta di ritorno, la Fiorentina deve solo piangere se stessa se si vede sfuggire dalle mani l’accarezzato ritorno in zona Champions, con soli due punti nelle ultime quattro partite. E ci era andata a un passo, ribaltando la serata – dopo un primo tempo deludente – con Mandragora, Beltran su un regalo di Falcone e finalmente un atteggiamento molto più aggressivo di Italiano. Poi però troppa leggerezza nel recupero ha beffato i viola, ancora a secco di vittorie nel 2024.

Il risultato finale per la Fiorentina è l’onda lunga di metà partita buttata via. Italiano era sceso al Via del Mare preferendo Faraoni e Ranieri a Kayode e Milenkovic dietro, e soprattutto portandosi in panchina Gonzalez e l’ultimo arrivato Belotti: dentro Beltran con Nzola sulla destra e Sottil sulla sinistra, ma l’impatto con la partita di grande incisività sulle fasce dura solo pochi minuti. Il tempo di un paio di ripartenze ed è il Lecce ad aprire la scatola viola: ci riesce spingendo sulla sinistra sull’asse Banda-Gallo con Oudin in appoggio a mettere sotto torchio l’intesa tutta da costruire tra Faraoni e Martinez Quarta sul centro-destra e il lavoro di Maxime Lopez e Ranieri di supporto. E’ da qui che nasce il primo tempo da leoni degli uomini di D’Aversa, che con un gol e due legni raccolgono anche meno di quanto potrebbero contro una Fiorentina trasparente.

Il campo racconta la fame di un Lecce padrone: cross dalla sinistra di Gallo per l’inserimento di testa di Kaba che prende il palo mentre sul tapin di Almqvist salva Terracciano (11’). Poi Krstovic che con una gran palla cerca l’inserimento di Almqvist, fermato da Quarta con un fallo da rigore (e il giallo) poi trasformato dopo la revisione video in punizione dal limite (14’). E’ comunque il momento in cui si sblocca la partita, perché sul calcio piazzato di Oudin dal limite si apre la barriera tra Sottil e Bonaventura e il pallone si insacca per il vantaggio salentino (17’). E la Fiorentina deve ringraziare di nuovo il palo se, prima di riprendersi dopo la prima mezzora di torpore, il Lecce non raddoppia quando Banda servito in profondità dietro le linee, ancora tra Faraoni e Quarta, cerca Krstovic che si gira e prende il legno (27’). E c’è tempo prima del riposo perché anche perché Blin tutto solo sul corner non sprechi di testa il possibile 2-0. 

Dopo l’unico colpo battuto nel primo tempo – un cross dalla sinistra di Biraghi per la testa di Faraoni sul secondo palo, che non prende neanche lo specchio da ottima posizione (35’) – per accendere la Fiorentina serve lo shock del triplo cambio al riposo: Milenkovic, Belotti al debutto in viola e Mandragora che riapre la partita. Lo fa al 50’ ripulendo un pallone fuori area per superare Kaba e facendo partire la botta mancina dell’uno pari. Anche con quattro attaccanti dentro, e per l’ultima mezzora si rivede anche Gonzalez, la Viola prima sfiora il vantaggio con Maxime Lopez murato da Falcone poi lo raggiunge al 68’ ringraziando proprio il portiere salentino, che scambiando palla con Baschirotto in una rimessa dal fondo regala a Beltran in pressione un pallone solo da buttare dentro per il 2-1 toscano. Ma la traversa che nega a Belotti all’88’ il gol al debutto e alla Fiorentina la rete della sicurezza è l’inizio della fine per Italiano.

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