San Giuseppe da Copertino 2025 una festa che parla al cuore

di Antonio Bruno

C’è un momento, ogni anno, in cui le comunità del Sud si fermano. Lo si capisce dai balconi addobbati, dal suono delle bande che si avvicinano, dall’odore di dolci fritti che invade le strade. È il momento delle feste patronali, e a Copertino – dal 16 al 19 settembre – sarà il turno di San Giuseppe, “il Santo dei Voli”.

Lunedì 8 settembre, a Palazzo Adorno di Lecce, verrà presentato il programma di questa celebrazione che è insieme rito religioso e festa popolare. E non è una presentazione qualsiasi: ci saranno le istituzioni, il presidente della Provincia Stefano Minerva, il sindaco di Copertino Vincenzo De Giorgi, l’assessore regionale Sebastiano Leo, i rappresentanti della Chiesa e della comunità. Un incontro che profuma di orgoglio collettivo.

San Giuseppe da Copertino è un santo che ha sempre incuriosito: il patrono degli studenti, ma anche degli aviatori, colui che – si racconta – levitava durante le estasi mistiche. Una figura che sembra uscita da un racconto tra il sacro e l’incredibile, ma che i copertinesi sentono vicinissima, come un amico di famiglia.

Questa festa non è solo processioni e messe, ma anche musica, luminarie, fuochi d’artificio, bancarelle, sorrisi. È una comunità che si ritrova. E qui sta il punto: in un tempo in cui ci sentiamo spesso isolati, distratti, disconnessi, le feste patronali servono proprio a questo – a ricucire il tessuto sociale, a ricordarci che apparteniamo a qualcosa di più grande.

Io credo che valga la pena andarci, anche solo per ascoltare le storie degli anziani, per vedere i bambini correre in piazza con il gelato in mano, per sentire la banda che suona e lascia vibrare l’aria. È un piccolo esercizio di memoria collettiva. È, se vogliamo, un volo anche questo: ci solleva dalla routine e ci riporta a terra, tra la nostra gente.

San Giuseppe da Copertino è il santo che vola, ma questa festa è un invito a non dimenticare di restare uniti, con i piedi piantati nella nostra identità.

 

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