Resilienza agricola: la scommessa di ClearGenes

Autore: Antonio Bruno

Istituzione: Associazione dei Laureati in Scienze Agrarie e Scienze Forestali della Provincia di Lecce

L’Italia agricola è in trincea. La crisi climatica non è più una minaccia lontana, ma un’emergenza quotidiana: siccità, ondate di calore, patogeni invasivi mettono a rischio frutta, verdura e vino, simboli della nostra identità alimentare. Per questo nasce ClearGenes, il progetto da un milione e mezzo di euro finanziato dal PNRR e guidato da università e centri di ricerca, con l’ambizione di costruire varietà vegetali più robuste e sostenibili.

Il principio è semplice: usare la genetica, la fenotipizzazione e lo studio del microbioma per isolare geni della resilienza e tradurli in nuove cultivar capaci di resistere meglio a stress ambientali e malattie. Dalla vite al pomodoro, dal melo alla cicoria, l’obiettivo è proteggere il made in Italy agricolo dal collasso climatico.

Sul piatto ci sono costi certi e benefici potenziali. L’investimento pubblico è relativamente contenuto, ma i ritorni possono essere enormi: meno perdite produttive, meno pesticidi, meno acqua sprecata. In altre parole, più reddito per gli agricoltori e più qualità per i consumatori. È un orizzonte che altri Paesi hanno già imboccato, dagli Stati Uniti alla Cina, con programmi analoghi di miglioramento genetico e agricoltura di precisione.

Le criticità non mancano: tempi di sviluppo lunghi, complessità sperimentali, resistenze normative e culturali sull’uso delle nuove tecniche genomiche. Senza contare il rischio che la ricerca resti confinata nei laboratori, senza arrivare ai campi. Ma l’alternativa, in un Mediterraneo che si scalda più della media globale, è il declino delle nostre filiere agroalimentari.

ClearGenes è dunque una scommessa: investire oggi per non perdere domani. È la strada obbligata se vogliamo difendere non solo la nostra agricoltura, ma la nostra identità. Perché senza frutta, ortaggi e vini resilienti, il Paese rischia di smarrire una parte della sua stessa cultura.

Indietro
Indietro

Il cardinale Angelo De Donatis è il nuovo presidente dell’Università Lumsa

Avanti
Avanti

“Grazie, dal profondo del cuore” Minerva saluta la sua Provincia e guarda al futuro