Per il cervello, l’adolescenza finisce a 32 anni
di Antonio Bruno
Si dice spesso che l’adolescenza è un periodo turbolento, fatto di entusiasmi improvvisi, sogni smisurati e capricci incomprensibili. E fin qui, niente di nuovo. Quello che sorprende, invece, è scoprire che il nostro cervello, quel misterioso regista di pensieri e emozioni, non considera “adulti” i trent’anni come facciamo noi nel calendario sociale. Secondo una ricerca pubblicata su Nature Communications, guidata dall’Università di Cambridge, il cervello raggiunge la sua maturità effettiva solo intorno ai 32 anni. Trenta due. Non ventuno, non venticinque, ma trentadue.
Fino ai nove anni viviamo nella fase dell’infanzia, un’età in cui il cervello cresce come una città in espansione, con strade e ponti che si moltiplicano senza sosta. Poi arriva l’adolescenza vera e propria: la materia bianca aumenta, le connessioni diventano più veloci, più efficienti. È una fase di raffinamento, di esperimenti quotidiani, di errori indispensabili. Ed è lunga, lunghissima: dura fino ai primi trent’anni della nostra vita, quando molti pensano di avere già tutto sotto controllo.
Il punto di svolta arriva intorno ai 32 anni, momento in cui il cervello dice: “Va bene, basta prove, ora stabilizziamo.” Si apre allora l’era adulta, quella in cui l’intelligenza e la personalità raggiungono un plateau, una sorta di equilibrio fragile e prezioso. Un periodo in cui impariamo a convivere con i nostri limiti e con le nostre scelte, senza più l’impeto del “tutto subito” tipico dell’adolescenza.
E poi ci sono gli altri punti di svolta, meno eclatanti, a 66 e 83 anni, che ci ricordano che la vita, anche quando sembra immobile, continua a muoversi dentro di noi.
In fondo, sapere che il cervello arriva all’età adulta solo dopo i trent’anni dovrebbe rassicurarci. Ci ricorda che la giovinezza mentale non è un numero sul documento d’identità, ma un percorso lungo, fatto di connessioni, cadute e risalite. E che, forse, abbiamo tutti il diritto di sentirci un po’ adolescenti… anche quando ormai festeggiamo i trentadue.