La Notte Bianca dell’Ipocondria torna a Corigliano d’Otranto: tra ansie condivise e risate collettive

Lunedì 1° settembre all’Art&Lab Lu Mbroia una serata tra performance, musica e ironia per trasformare le paure in festa

“Me sta canusci?”: la Notte Bianca dell’Ipocondria torna a farci ridere delle nostre ansie

Lunedì 1° settembre – ore 21:30 – contributo associativo 5 € – Per info e prenotazioni: lumbroia@massimodonno.it | 392 702 6114

Quando l’iper-protezione incontra la festa, nasce la Notte Bianca dell’Ipocondria, un appuntamento visionario che trasforma l’ansia in arte, il panico in risata, il battito accelerato in ritmo. Giunta alla sua settima edizione, la manifestazione torna nell’intimo uliveto dell’Art&Lab Lu Mbroia per una serata «incredibilmente sana, robusta, controllata e a tratti ottimista ma senza esagerare», come assicura il direttore sanitario dell’evento.

“Me sta canusci?”: la domanda che genera comunità

Il tema di quest’anno, “Me sta canusci?”, cioè “Sei nelle condizioni psicofisiche per ricordarti della mia persona?”, è perfetto per evocare il groviglio psicologico che ciascuno di noi conosce bene. Porta con sé la nostalgia dell’essere e del sentirsi, ed è la scintilla che anima le performance, le canzoni e i monologhi autoironici che spezzano il muro della solitudine.

Performance, ospiti e KaraOki: ansia in scena

La serata si apre con la presentazione del libro Lezioni di leggerezza (Feltrinelli) del filosofo Filippo Losito, che con gentilezza offre strumenti per alleggerire i pensieri e godersi la vita.

Poi spazio all’AnsiaEnsemble, diretto da Andrea Baccassino, insieme a cantanti, attori e musicisti: Alberto Tuma, Serena Spedicato, Miss Mykela, Ippolito Chiarello, Luigi Russo, Luigi Bruno e il padrone di casa Massimo Donno. E, forse, anche Anthony degli Scemifreddi, se riesce a scappare da un impegno più “importante”.

Novità di quest’anno: il KaraOki, dove il pubblico può improvvisarsi cantautore, attore o—per i più timidi—restare silenzioso ma eloquente. Ancora, l’ortopedico Renato Colaci debutta con il suo monologo tragicomico “Non è niente, ma potrei morire”, un inno surreale alla sopravvivenza delle proprie (e altrui) ipocondrie.

Stand enogastrofarmacologici e coccole assurde

Dalle 20:30, i “più coraggiosi” possono prenotare un tavolo tra insalatone, primi e secondi, birre e vini delle Cantine Duca Guarini di Scorrano. Accanto al cibo, una serie di “cure” surreali: spruzzo antizanzare, controllo dell’ansia all’ingresso, misura casuale della pressione, pause placebo, consulti lampo col vicino di sedia, kit “mi gira la testa”, aerosol collettivo, laboratorio di autodiagnosi via Google o ChatGPT, test di nostalgia canaglia, echi di cartomanzia clinica… fino al rito finale della tisana salvifica—un perfetto antidoto per il piede addormentato e lo spirito agitato.

L’essenza dell’ipocondria: condividerla, per non restare soli

Nata nel 2019 dalla mente creativa di Pierpaolo Lala e sostenuta dal visionario Massimo Donno, la Notte Bianca dell’Ipocondria celebra ogni ansia come un atto di collettività. Partner culturale del Festival della Disperazione di Andria, è diventata un piccolo culto dell’assurdo, dove si impara che «ci sentiamo tutti un po’ male… ma intanto balliamo, leggiamo, cantiamo, mangiamo, misuriamo la pressione insieme» MEI - Meeting Degli IndipendentiLa Gazzetta del Mezzogiorno.

In passato, ospiti come Adelmo Monachese, Saverio Raimondo, Alessandro Paolucci di @Dio, Improvvisart e gli Scemifreddi hanno contribuito a rendere questa festa una magia collettiva di risate, identità, liberazione.

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