GALLIPOLI SALVAGUARDIA DEL MARE

In un momento in cui il rispetto per l’ambiente marino è più che mai urgente, il sindaco di Gallipoli, Stefano Minerva, lancia un appello per la tutela delle acque antistanti la costa cittadina. Minerva sottolinea l’importanza di adottare misure efficaci per proteggere le zone di riproduzione delle specie ittiche pelagiche e demersali, oggi minacciate da pratiche di pesca industriale non sostenibili.

«Le evidenze scientifiche – spiega il sindaco – mostrano chiaramente come, in determinati periodi dell’anno, molte specie si riuniscono in grandi branchi per riprodursi. È proprio in questi momenti cruciali che la pesca industriale interviene, con navi dotate di tecnologie avanzate e reti meccanizzate, prelevando quantità di pesce che superano di gran lunga i limiti biologici, mettendo a rischio l’intero ecosistema marino.»

Il problema coinvolge non solo specie molto ricercate come la ricciola, il tonno rosso e il dentice, ma anche altre varietà pregiate come l’alletterato, il tombarello e il calamaro comune. Queste catture intensive non danneggiano soltanto l’ambiente, ma colpiscono duramente la piccola pesca locale, che si trova a operare in un mare sempre più impoverito e con scarse prospettive di sviluppo economico.

Minerva evidenzia inoltre i danni collaterali provocati dalla pesca industriale: catture accidentali di specie non bersaglio, distruzione dei fondali marini per il trascinamento delle reti, e l’abbandono di attrezzature che diventano vere e proprie trappole per la fauna marina.

Un altro problema cruciale riguarda le normative attuali, ormai superate rispetto alle tecnologie moderne. Ad esempio, l’attuale legge permette l’uso di luci artificiali già a 30 metri di profondità, ma le reti possono essere calate solo oltre i 50 metri. In zone di morfologia complessa, questa regolamentazione si rivela inefficace e viene spesso sfruttata per pescare in aree protette, aggravando ulteriormente la situazione.

Per affrontare questa emergenza, il sindaco indica due azioni fondamentali: intensificare i controlli e le sanzioni contro le violazioni, e istituire una Zona di Tutela Biologica che si estenda dalla batimetria dei 50 metri per almeno due miglia marine durante il periodo di riproduzione delle specie. «Solo con una collaborazione tra istituzioni, scienziati e operatori del settore potremo garantire un mare sano e produttivo per le future generazioni», conclude Minerva.

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