IL SALENTO CHE CANTA SENZA ETÀ: LA NOTTE IN CUI TUTTO HA AVUTO UN SUONO
Di Antonio Bruno
Ci sono sere in cui un territorio smette di essere un punto sulla mappa e diventa un corpo vivo, con una voce sua.
Ieri al Ducale di Cavallino è successo esattamente questo: il Salento ha cantato, e lo ha fatto senza chiedere il permesso all’età, al tempo, alle definizioni. Ha cantato perché non poteva farne a meno.
Gianni Dell’Anna, che certe magie le crea come se fossero una cosa semplice, ha radunato quattordici cantanti — diversi tra loro come le stagioni, eppure uniti dalla stessa febbre: la Musica.
Eccoli, in ordine alfabetico come una poesia che si srotola:
Andrea Bellone, Antonio Bruno, Carola Conte, Diana Bonfantini, Elisa Carlino, Fiorella Villani (Fiore), Giovanni D'Avanzo, Lucrezia Annè, Mattia Mazzotta, Sofia Donno, Sofia Sgura, Timeless Music Band, Tiziana Guacci, Tommaso Quarta.
Ognuno con il suo mondo in tasca, il suo canto che non somiglia a nessun altro.
Tutti, però, con un coraggio in comune: salire sul palco e dire io ci sono.
Sul fronte, tre presentatori che non hanno solo condotto: hanno custodito l’energia della serata. Manuela Sparapano, Anthony Fracasso e Max, che ha vissuto il backstage come un fratello maggiore, accanto ai cantanti dall’inizio alla fine.
In giuria, la precisione e la poesia della Vocologa Elisabetta Guido, capace di ascoltare non solo le note ma le intenzioni.
E poi c’eri tu. C’ero io. C’eravamo noi, il pubblico che sa riconoscere una bellezza quando la vede. Se avete letto la lista, avete visto anche il mio nome: ero uno dei quattordici, e ho avuto il privilegio di applaudire gli altri tredici come se fossero parte della mia stessa storia.
Le canzoni — tutte diverse, tutte necessarie — passavano tra gli spettatori come un vento che sa scegliere a chi parlare. A volte ti prende allo stomaco, a volte ti carezza. Ma non ti lascia mai indifferente.
Alla fine non ha vinto “qualcuno”.
Ha vinto la voglia di cantare, quella che non si compra, non si insegna, non si inventa.
Quella che nasce dove c’è un territorio che resiste e crea, come questo nostro Salento che quando decide di vibrare… vibra forte.
Gianni Dell’Anna ieri ha fatto un miracolo semplice e gigantesco: riempire il Salento di Musica.
E in quella musica c’eravamo tutti.
Fieri, vivi, uniti.
Una notte da ricordare. Una notte che non smetterà di cantare.