Imbrattato il passato di Otranto
di Davide Tommasi
Attacco vandalico nella notte del 2 giugno
OTRANTO – È un risveglio carico di amarezza quello vissuto oggi dagli otrantini. Proprio nel giorno in cui l’Italia celebra la Festa della Repubblica, la città si è ritrovata ferita da un atto vandalico che ha colpito al cuore la sua identità: ignoti hanno imbrattato alcuni dei luoghi più significativi con vernice rossa, nera e catrame.
Tra i bersagli del raid notturno figurano le storiche mura nei pressi della Porta a Mare, il Monumento agli Eroi e Martiri Otrantini – da poco restaurato – e il ponte in legno del centro storico, amatissimo dai turisti per il suo fascino pittoresco. I vandali, secondo le prime ricostruzioni, avrebbero agito in modo rapido ma metodico, versando i liquidi direttamente sulle superfici, in alcuni casi senza neppure tentare di nascondersi.
Un video amatoriale circolato sui social, ora in mano agli inquirenti, mostra una figura incappucciata aggirarsi nel centro storico con un contenitore tra le mani. Il gesto, sebbene breve, appare deliberato e inquietante.
Immediato l’intervento di carabinieri e polizia municipale, che hanno transennato le aree colpite per eseguire i rilievi. Il sindaco di Otranto, Francesco Bruni, ha sporto denuncia formale e chiesto che vengano visionate anche le telecamere di sorveglianza private della zona. "È un gesto vile – ha dichiarato – che colpisce non solo il patrimonio artistico, ma la nostra memoria collettiva. In un giorno così simbolico, fa ancora più male."
Particolarmente grave l’imbrattamento del Monumento ai Martiri del 1480, che ricorda il sacrificio degli otrantini massacrati dagli Ottomani per non aver rinnegato la propria fede. Un simbolo della resistenza e dell’identità cittadina, restaurato con cura appena pochi mesi fa.
A rendere il clima ancora più teso, anche i disordini scoppiati nel pomeriggio a margine della gara playoff del campionato di Promozione – girone B, dove l’Otranto è stato sconfitto in casa dal Maglie. Alcuni scontri tra tifosi si sono verificati fuori dallo stadio e, anche se non vi sono elementi certi che colleghino i due episodi, gli investigatori stanno vagliando ogni ipotesi.
Intanto il Comune ha attivato un’équipe di tecnici e restauratori per valutare l’entità dei danni e pianificare gli interventi di recupero. La sfida si preannuncia complessa: vernice e catrame hanno aggredito superfici in pietra leccese e legno antico, materiali difficili da trattare senza comprometterne l'integrità.
Ma la reazione della cittadinanza non si è fatta attendere. In tanti hanno espresso sdegno sui social, proponendosi anche come volontari per collaborare alla pulizia dei monumenti. "Imbrattare un monumento è come colpire la nostra storia", ha scritto un cittadino, riassumendo lo stato d’animo collettivo.
Otranto, città che ha fatto della memoria e della bellezza la sua forza, non resterà a guardare. Il danno è grave, ma la risposta civica è già in moto. Una comunità unita, ancora una volta, si prepara a difendere ciò che la rappresenta.