Viaggio nel Tempo a Palazzo Comi

La casa dove il tempo si è fermato per amore della poesia

C’è un angolo del Salento – Lucugnano, provincia di Lecce – dove il tempo ha deciso di rallentare, forse per rispetto. Lì, in una piazza silenziosa e raccolta, sorge il Palazzo Comi, che fu la casa del poeta Girolamo Comi, uno di quei personaggi che, a sentirli raccontare, ti viene voglia di conoscerli meglio.

Oggi il Palazzo è diventato una casa-museo, ma attenzione: qui non si visita, si entra in punta di piedi. Perché ogni stanza, ogni libro, ogni oggetto sembra avere ancora qualcosa da dire.

A fare da guida c’è l'Associazione che custodisce la memoria di quel Palazzo – sono di quelle persone che sembrano nate per custodire la memoria degli altri. Accompagnano i visitatori con rispetto e passione, come si fa con le cose preziose. E in effetti preziosa è questa dimora, dove Comi trascorse l’infanzia, e dove tornò – dopo un lungo giro per l’Europa – nel 1946.

L’Accademia Salentina: quando a Lucugnano arrivavano gli intellettuali

Nel grande salone, chiamato affettuosamente “Sala del Gelo” (in inverno fa davvero freddo), nacque nel 1948 l’Accademia Salentina. Qui si parlava di letteratura, filosofia, arte. Gente come Maria Corti – che all’epoca faceva la segretaria – e Oreste Macrì erano di casa. Anche Ungaretti, uno che le parole le sapeva usare bene, scrisse a Comi per complimentarsi.

E non finisce qui: i lavori dell’Accademia venivano pubblicati su una rivista, “L’Albero”, che girava in tutta Italia.

Libri, vinili e un’Olivetti: il mondo segreto di Comi

Salendo al piano di sopra si entra in quello che era il regno intimo del poeta: una biblioteca di tremila volumi, molti in francese (Comi amava la cultura d’Oltralpe), una collezione di vinili di musica classica, e la sua inseparabile Olivetti Studio 44, con cui scriveva.

Tina Lambrini: la custode silenziosa

C’è poi una figura che merita di essere ricordata: Tina Lambrini. Iniziò come domestica, poi divenne la seconda moglie di Comi. E fu lei, dopo la sua morte nel 1968, a difendere la memoria del poeta con una tenacia silenziosa ma ferma. Se oggi possiamo visitare questo luogo, è anche grazie a lei.

Camere, cappelle, ricordi

Ogni stanza del palazzo ha una voce. La camera da letto, dove Comi morì. La cucina, dove Tina preparava i suoi piatti. E poi la cappella privata, dove si respira la spiritualità di un uomo che, dopo tante letture e riflessioni, scelse il cattolicesimo come approdo.

Non solo una visita, ma un incontro

Visitare Palazzo Comi non è un semplice itinerario turistico. È un incontro con un’anima, quella di un poeta che amava la sua terra e che credeva nella cultura come strumento per migliorare il mondo.

“Nella tua casa anche le ombre sono amiche”, scrisse Alfonso Gatto a Comi. E aveva ragione. Qui, anche le ombre sanno di poesia.

Palazzo Comi – Piazza Comi, Lucugnano (LE)
Visitabile su prenotazione. A cura dell’Associazione che ne custodisce la memoria.
Per chi ama la bellezza delle parole, e quella delle cose vere.



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