Uggiano la Chiesa, successo per il concerto del “Taranta Project” tra pizzica, giovani talenti e visione culturale

di Davide Tommasi

Il maestro Mauro Palumbo dirige una serata intensa e coinvolgente tra tradizione e innovazione. In piazza anche il rapper salentino Stefano Marmo. Il nuovo Comitato rilancia la festa patronale con una visione culturale condivisa.

UGGIANO LA CHIESA – Il 23 luglio 2025 si è trasformato in una data da ricordare per la comunità di Uggiano la Chiesa. In occasione della giornata conclusiva dei festeggiamenti in onore di Santa Maria Maddalena, la piazza centrale del paese è diventata il cuore pulsante di una serata che ha saputo unire sacralità, spettacolo e cultura popolare. Protagonisti assoluti della scena sono stati i musicisti del Taranta Project, diretti dal maestro Mauro Palumbo, figura di spicco nel panorama della musica popolare salentina.

Con una piazza gremita da residenti, turisti, famiglie e appassionati della pizzica, la serata si è trasformata in un'esperienza collettiva: un grande abbraccio tra passato e presente, che ha fatto vibrare l’intera comunità sotto le stelle di luglio.

La direzione di Mauro Palumbo: un ponte tra le generazioni

Il maestro Mauro Palumbo, etnomusicologo, musicista e appassionato ricercatore della tradizione orale, ha guidato con eleganza e profondità il Taranta Project, proponendo un repertorio che ha toccato le radici più autentiche della pizzica. Le sue scelte musicali non sono mai banali: accanto ai canti di lavoro e alle ninne nanne antiche, spazio anche a brani composti negli ultimi anni, che mantengono l’anima del Salento ma la traducono in un linguaggio moderno e accessibile.

Con Palumbo sul palco non c’è solo musica: c’è narrazione, c’è ascolto, c’è dialogo tra le epoche. I giovani musicisti che lo affiancano non eseguono soltanto dei brani, ma restituiscono emozioni che appartengono a una memoria collettiva. E lo fanno con rispetto e talento, sotto la guida di chi ha fatto della trasmissione orale e della didattica un pilastro del proprio lavoro.

L’anima urbana di Stefano Marmo: rap e pizzica si incontrano

Uno dei momenti più sorprendenti e apprezzati della serata è stato l’intervento di Stefano Marmo, rapper salentino che ha saputo fondere il ritmo urbano del rap con la sonorità ancestrale della pizzica, in un’inedita performance che ha lasciato il pubblico senza parole.

Marmo non si è limitato a un cameo musicale, ma ha costruito un dialogo reale con il Taranta Project, alternando versi parlati, liriche autobiografiche e interventi poetici a ritmi di tamburello e fisarmonica. Il risultato? Una nuova grammatica musicale che non tradisce le origini, ma le rinnova, le rende contemporanee.

A colpire è stato anche il suo gesto generoso: ha coinvolto giovani artisti emergenti del territorio, offrendo loro visibilità e palco. Un’azione concreta, coerente con lo spirito comunitario della festa e con l’intento di rendere la cultura accessibile, dinamica, viva.

Un Comitato che guarda avanti: arte, partecipazione e identità

Dietro questa serata di successo c’è l’impegno del nuovo Comitato Feste Patronali di Uggiano la Chiesa, che ha deciso di interpretare la festa patronale come un laboratorio culturale oltre che come un evento religioso e folklorico.

La volontà è chiara: restituire centralità alla cultura popolare, puntando sulla qualità artistica, sul coinvolgimento delle nuove generazioni e sulla sinergia tra le diverse espressioni del territorio. L’obiettivo, perfettamente centrato, è stato quello di dare nuova linfa alla festa, senza snaturarne il significato, ma anzi, rendendolo più attuale, più aperto, più condiviso.

Tutti i dettagli sono stati curati con attenzione: dall’allestimento della piazza alle luci, dalla comunicazione alla logistica, fino alla programmazione artistica. Il risultato è stato evidente: una comunità presente, partecipe, viva.

Una piazza che diventa casa

Durante il concerto, la piazza ha assunto la forma di un grande cerchio umano. Anziani e bambini, musicisti e spettatori, turisti e fedeli: tutti accomunati da un linguaggio universale fatto di ritmo, sudore, sorrisi, memoria.

Ogni passo di danza era un racconto. Ogni brano eseguito era una pagina di storia orale restituita al presente. La pizzica non era solo suonata: era vissuta, era corpo, era rito.

E nel cuore di questo rito moderno, la figura di Santa Maria Maddalena, a cui sono dedicati i festeggiamenti, rimaneva il punto di riferimento spirituale attorno a cui si muoveva tutto: fede e festa, sacro e popolare, radici e visione.

Un’eredità che guarda al futuro

La serata del 23 luglio a Uggiano la Chiesa ha rappresentato un modello di come una comunità possa difendere il proprio patrimonio culturale rinnovandolo, senza tradirlo. Un esempio di come la musica popolare, se ben guidata e reinterpretata, possa ancora toccare il cuore delle persone e creare momenti autentici di partecipazione collettiva.

Il successo del Taranta Project e l’apertura del Comitato Feste a linguaggi nuovi lasciano sperare in un futuro in cui le feste patronali non siano solo “repliche” del passato, ma occasioni di crescita culturale condivisa, nel segno di un’identità che si fa ogni giorno.


Indietro
Indietro

Marangiane in Festa

Avanti
Avanti

“Vino: svegliati o muori”