Trump annuncia nuove tariffe del 50% contro l’Unione Europea
Di Davide Tommasi
Tensioni commerciali in aumento
Il 23 maggio 2025, il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha lanciato una nuova sfida all’Unione Europea: a partire dal 1° giugno, scatteranno dazi del 50% su tutte le importazioni dall’UE. L’annuncio, dato sui suoi social e confermato da una conferenza stampa alla Casa Bianca, ha subito generato scalpore a livello globale, facendo tremare i mercati e riportando tensioni tra Stati Uniti e Europa.
Trump non le ha mandate a dire: ha accusato l’Europa di approfittarsi degli Stati Uniti con pratiche commerciali scorrette e l’ha definita “molto difficile da trattare”. Ha sottolineato che i negoziati con Bruxelles si sono arenati e che è ora di stabilire nuove regole per difendere l’economia americana.
La reazione non si è fatta attendere: le Borse hanno subito scossoni, con il Nasdaq in calo dell’1%, l’S&P 500 giù dello 0,68% e il DAX tedesco in picchiata del 2% in pochi minuti. Le aziende europee, in particolare quelle del settore auto e tecnologia, sono state tra le più colpite. L’incertezza cresce, soprattutto riguardo all’effetto delle nuove tariffe sull’export verso gli Stati Uniti.
E non è finita qui. Trump ha chiamato in causa direttamente Apple, minacciando di imporre un dazio del 25% su tutti gli smartphone prodotti fuori dagli USA. Ha invitato l’azienda a riportare la produzione sul suolo americano, aumentando così la pressione su Apple e su tante altre multinazionali con catene di fornitura globali.
L’Europa non è rimasta a guardare. Maroš Šefčovič, commissario europeo per il Commercio, ha dichiarato che l’UE è pronta a difendere i propri interessi e reagirà a qualsiasi mossa unilaterale, ribadendo l’importanza di rispetto e reciprocità nei rapporti con Washington. La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha espresso preoccupazione per l’escalation e ha assicurato che Bruxelles valuterà tutte le opzioni per proteggere le aziende e i lavoratori europei.
Questo annuncio sembra spingere le relazioni commerciali tra Stati Uniti e Unione Europea verso un nuovo punto critico, con il rischio concreto di una nuova guerra dei dazi che potrebbe avere conseguenze pesanti per l’economia mondiale. Le aziende e i consumatori, da entrambe le sponde dell’Atlantico, iniziano a temere rincari e interruzioni nelle forniture.
In un momento così delicato, è più importante che mai tornare al dialogo. Stati Uniti ed Europa dovrebbero sedersi a un tavolo, cercando soluzioni comuni e sostenibili. Solo così si può sperare di evitare un’escalation che metterebbe a rischio non solo l’economia globale, ma anche le relazioni politiche tra due delle più grandi potenze del mondo.