Trepuzzi: “Sopravvivere ad un figlio” tra dolore e speranza
di Davide Tommasi
La presentazione del libro di Gisella Centonze organizzata dall’Associazione Mani Solidali diventa un momento di riflessione, musica e solidarietà a sostegno del reparto di Onco-ematologia pediatrica del Vito Fazzi di Lecce.
Martedì 18 novembre 2025, la sede dell’Associazione Mani Solidali in Via Calvario 11 a Trepuzzi ha ospitato un evento di straordinario spessore umano e culturale: la presentazione del libro di Gisella Centonze, Sopravvivere ad un figlio (Pensa Editore). La serata ha rappresentato un momento unico di riflessione, partecipazione emotiva e solidarietà, dimostrando come la cultura e la letteratura possano diventare strumenti concreti di sostegno sociale.
L’evento ha richiamato un pubblico attento e sensibile, pronto ad accogliere la narrazione di una madre che, attraverso la propria esperienza di perdita, ha saputo trasformare il dolore in testimonianza e forza. Non si è trattato solo della presentazione di un libro: la serata si è configurata come un vero e proprio viaggio emotivo e culturale, scandito da musica, letture e interventi di esperti, ciascuno dei quali ha contribuito a costruire una riflessione complessa sul lutto, sulla resilienza e sul senso di comunità.
Un percorso tra emozione, poesia e musica
Dall’ingresso dei partecipanti si percepiva una sensazione di attesa carica di intensità. Le luci soffuse, la disposizione raccolta delle sedie e il profumo di libri e carta nuova creavano un’atmosfera intima e familiare. La serata è stata arricchita dalla musica dal vivo di Antonio Errico, la cui abilità con il sax ha conferito alle parole un respiro emotivo unico. Ogni brano, scelto con cura, ha fatto da eco ai sentimenti raccontati da Gisella Centonze: dal dolore più profondo alla speranza che rinasce.
Le letture ad alta voce di alcuni estratti e poesie tratte dal libro hanno reso tangibile la sofferenza e la resilienza raccontate dall’autrice, offrendo al pubblico un’esperienza immersiva e coinvolgente. I versi e i passaggi scelti non erano meri estratti letterari: erano finestre sull’anima di chi, dopo una perdita devastante, ha trovato il coraggio di raccontare e condividere.
Come racconta un partecipante presente alla serata, “Non si trattava solo di ascoltare, ma di sentire. Le parole, unite alle note del sax, sembravano penetrare dentro, lasciando un’impressione che va oltre la semplice lettura. È stato un momento di rara intensità emotiva.”
Anna Sava: la comunità al centro della solidarietà
Ad aprire ufficialmente la serata è stata Anna Sava, presidente dell’Associazione Mani Solidali, che ha voluto sottolineare l’importanza di queste iniziative per rafforzare i legami della comunità e offrire sostegno a chi affronta momenti di fragilità.
"Questa presentazione non è solo la condivisione di un libro, ma la condivisione di un’esperienza umana che tocca ciascuno di noi. Come associazione, sentiamo il dovere di accogliere storie che insegnano a resistere, a trasformare il dolore in vita, a non sentirsi soli. Ringrazio di cuore Gisella Centonze per il coraggio e la generosità con cui mette la sua esperienza al servizio degli altri."
Anna Sava ha poi raccontato alcuni retroscena della fondazione dell’associazione: Mani Solidali nasce dall’iniziativa di un gruppo di cittadini guidati dal desiderio di creare uno spazio concreto di sostegno alle famiglie in difficoltà. Oggi l’associazione organizza eventi culturali, raccolte fondi, e offre supporto concreto a reparti ospedalieri, centri sociali e famiglie fragili del territorio.
"Ogni evento – continua Sava – è un ponte tra l’esperienza individuale e la comunità. Non si tratta solo di ascoltare una storia: è un atto di partecipazione attiva e solidarietà. Vogliamo costruire una rete di persone sensibili e presenti, capaci di stare accanto a chi soffre."
Cosimo Valzano: il valore sociale e culturale del racconto
A seguire, Cosimo Valzano, scrittore e operatore culturale locale, ha approfondito il significato sociale e culturale del libro. Il suo intervento ha posto l’accento sull’importanza di dare voce a storie difficili, capaci di creare riflessione e solidarietà:
"Il libro di Gisella ci invita a riflettere su temi che spesso non riusciamo a nominare. Attraverso le sue parole, comprendiamo che il dolore, quando condiviso, può diventare un ponte, un messaggio di speranza. Eventi come questo dimostrano quanto sia necessario creare spazi di ascolto e di umanità."
Valzano ha inoltre sottolineato il valore della letteratura come strumento educativo e di costruzione comunitaria, capace di sensibilizzare le persone ai bisogni degli altri. “Quando una storia viene raccontata con sincerità e coraggio, genera empatia. E l’empatia è ciò che sostiene le persone nei momenti più difficili.”
In un’intervista simulata per l’occasione, Valzano ha dichiarato:
"Credo che la cultura abbia un ruolo fondamentale nel costruire società più consapevoli e solidali. Un libro come questo non è solo una lettura, ma una mappa per capire e affrontare il dolore, imparando a trasformarlo in azione positiva."
Alessandro Cocciolo: l’umanità della rete ospedaliera
Il dottor Alessandro Cocciolo, medico presso l’ospedale Vito Fazzi di Lecce, ha offerto un contributo di grande rilevanza, ricordando come la cura non si limiti ai protocolli, ma si estenda alla presenza e all’ascolto delle famiglie:
"La rete ospedaliera non è fatta solo di protocolli, ma di persone. L’ascolto, la presenza e la capacità di accompagnare le famiglie nei momenti più fragili sono parte integrante del percorso di cura. Ringrazio Gisella per aver raccontato con lucidità e coraggio cosa significa affrontare un viaggio così doloroso: le sue parole danno un senso più profondo al nostro lavoro."
Il dottor Cocciolo ha anche spiegato il funzionamento del reparto di Onco-ematologia pediatrica, sottolineando l’importanza del sostegno psicologico ai piccoli pazienti e alle loro famiglie: "Ogni bambino che arriva nel nostro reparto porta con sé un mondo di fragilità. La nostra responsabilità è non solo curare la malattia, ma sostenere il vissuto emotivo e la resilienza della famiglia. Il contributo di associazioni come Mani Solidali è essenziale per garantire risorse, supporto emotivo e momenti di sollievo."
Ha inoltre evidenziato l’importanza della collaborazione tra ospedale e associazioni culturali: "La cultura e la testimonianza hanno un effetto terapeutico. Raccontare, ascoltare, condividere storie di vita reale è parte integrante del percorso di cura e di sostegno."
Gisella Centonze: trasformare il dolore in testimonianza
L’intervento conclusivo è stato quello di Gisella Centonze, che ha condiviso con il pubblico la genesi del libro e il significato profondo del suo percorso interiore:
"Scrivere 'Sopravvivere ad un figlio' è stato un atto necessario. Ho trasformato il mio dolore in parole affinché potesse diventare un compagno per chi sta vivendo un’esperienza simile. Non si sopravvive a una perdita così grande da soli: si sopravvive grazie alla rete, alla comunità, all’amore che continua a esistere anche quando sembra impossibile. Ringrazio questa associazione e tutti voi per aver reso questa serata un abbraccio collettivo."
L’autrice ha raccontato come, durante la stesura del libro, sia stata accompagnata da un percorso di sostegno psicologico, utile a trasformare la sofferenza in testimonianza: "Scrivere è stato un modo per dare un senso al dolore. Ho scelto di condividere la mia storia affinché altri potessero sentirsi meno soli e trovare la forza di affrontare il proprio lutto."
Le sue parole, unite alla musica di Antonio Errico e alle letture, hanno trasformato la serata in una vera e propria esperienza emotiva e culturale.
Il lutto, la resilienza e la comunità
L’evento ha offerto anche un momento di riflessione più ampia sulla cultura del lutto e della resilienza. Psicologi e operatori sociali presenti hanno condiviso con il pubblico alcune chiavi di lettura: il lutto non è solo dolore, ma può diventare un percorso di crescita e di rinascita, se sostenuto dalla comunità e dalla condivisione.
Un intervento simulato di una psicologa presente ha spiegato: "Il lutto, soprattutto quando riguarda la perdita di un figlio, è un’esperienza devastante. Ma raccontare, leggere, condividere queste storie, permette di costruire significati e di trovare un senso in ciò che sembra insensato. Eventi culturali come questo creano uno spazio di ascolto e cura collettiva."
Solidarietà concreta: il sostegno all’Onco-ematologia pediatrica
Il ricavato della serata sarà devoluto al reparto di Onco-ematologia pediatrica dell’ospedale Vito Fazzi di Lecce, confermando l’obiettivo sociale e solidale dell’iniziativa. Mani Solidali ha voluto sottolineare come la cultura possa generare azioni concrete: ogni parola letta, ogni nota suonata, ogni storia raccontata si traduce in sostegno reale ai bambini e alle loro famiglie.
Ringraziamenti
L’Associazione Mani Solidali ha voluto ringraziare:
Gisella Centonze, per la coraggiosa testimonianza
Dott. Alessandro Cocciolo, per il contributo umano e professionale
Antonio Errico, per la magia del sax
Davide Tommasi di RadioOk, per la diretta dell’evento
Tutti coloro che hanno partecipato e collaborato attivamente
Un messaggio di speranza e comunità
La serata ha dimostrato come cultura, solidarietà e partecipazione possano intrecciarsi, dando vita a momenti di rara intensità emotiva. Il libro di Gisella Centonze non è solo una testimonianza personale, ma un invito a costruire comunità più empatiche, attente e solidali.
Con il cuore colmo di gratitudine, l’Associazione Mani Solidali annuncia già i prossimi eventi, confermando il proprio ruolo di riferimento nella vita sociale e culturale di Trepuzzi e del territorio circostante.
L’eco di questa serata continuerà a vivere nelle persone che vi hanno partecipato, nelle famiglie sostenute dal reparto di Onco-ematologia e in chiunque, leggendo il libro o ascoltando le testimonianze, troverà la forza di trasformare il dolore in speranza.