TRASPORTO SCOLASTICO, LA PROVINCIA FA PARTIRE IL SERVIZIO CON L’AVVIO DEL NUOVO ANNO: OTTIMIZZAZIONE E POTENZIAMENTO DELLE LINEE

di Antonio Bruno

Gli studenti salentini non torneranno soltanto sui banchi: torneranno anche sugli autobus. Un ritorno meno poetico, ma altrettanto necessario, perché la scuola non comincia mai dall’aula, bensì dal viaggio che ci porta fin lì.

Con la chiusura del servizio estivo SalentoinBus, la Provincia rimette in moto i suoi mezzi: sessanta linee dedicate, due milioni e novecentomila chilometri da percorrere, come dire settantadue giri della Terra solo per portare e riportare ragazzi pieni di sonno al mattino e di storie al pomeriggio. Non è un’impresa da poco.

Il dirigente del Servizio Trasporti, Roberto Serra, ha provato a fare ordine nel labirinto di orari, fermate e coincidenze, seguendo le indicazioni delle scuole e le residenze degli studenti. Un esercizio di geometria variabile, perché spostare un orario di dieci minuti può significare far arrivare puntuale una classe intera o condannarla a entrare a lezione già trafelata.

Non solo ottimizzazione, però: grazie a un finanziamento regionale di seicentomila euro, ventidue linee sono state potenziate con corse aggiuntive. Una buona notizia in tempi in cui la parola affollamento non evoca più la nostalgia del tram di una volta, ma la paura di ritrovarsi stipati come sardine.

Il presidente della Provincia, Stefano Minerva, ha detto che l’Ente vuole stare “al fianco della comunità scolastica”. È un’espressione che ricorda un compagno di banco premuroso: quello che ti passava i fogli quando avevi finito il quaderno o che divideva con te la merenda.

In fondo, dietro ai numeri e ai chilometri, resta questo: un pullman che parte, un ragazzo che sale, un libro che si apre. Il futuro che ogni mattina va a scuola, nella sua forma più semplice e più bella: quella di un viaggio.

 

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