“To’ francate t’amore”: il dialetto che unisce fede e poesia a San Cataldo

di Antonio Bruno

Ci sono appuntamenti che diventano ponti tra memoria e futuro, tra fede e parola. Uno di questi si terrà domenica 31 agosto 2025, alle ore 20.30, nella suggestiva cornice della Chiesa di San Cataldo di Lecce. Qui, Giuseppe “Pippi” Greco presenterà la sua raccolta di poesie dialettali “To’ francate t’amore”, edita da Il Raggio Verde.

A introdurre l’incontro sarà Don Corrado Serafino, figura di riferimento della comunità, che offrirà la chiave spirituale per comprendere il valore profondo di questi versi: non solo parole, ma atti di devozione laica e religiosa, sospesi tra la tradizione salentina e la dimensione universale dell’amore.

Il dialogo con il poeta sarà affidato a Maurizio Nocera, voce autorevole della critica e della cultura salentina, capace di leggere tra le righe di Greco il filo che lega nostalgia, identità e fede.

Greco, poeta e scenografo, non scrive semplicemente: dipinge coi versi. Le sue poesie in dialetto di Parabita sono quadri sonori, pennellate di affetti, fotografie del tempo che fu e del tempo che ancora vive. In quelle rime si riconoscono gli ulivi, i cieli stellati, le voci delle generazioni passate. È la lingua materna che diventa musica, la memoria che diventa respiro collettivo.

E sarà bello ascoltare quelle parole in una chiesa: luogo di silenzi e preghiere, ma anche di voci che si intrecciano. Qui il dialetto non è nostalgia ma atto d’amore – “francare” davvero, come recita il titolo, significa liberare l’amore, consegnarlo agli altri senza paura.

La serata non sarà soltanto una presentazione di un libro: sarà un momento di comunità, di riconciliazione tra l’arte e la fede, tra la poesia e la vita di tutti i giorni.

Perché Greco ci ricorda una cosa semplice ma fondamentale: che il dialetto non divide, unisce. E che l’amore, quando è autentico, trova sempre la sua voce.


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