Seclì festeggia 25 anni di gusto e identità
di Davide Tommasi
La Sagra della Carne de Cavaddhu è un racconto di comunità
SECLÌ – Ci sono feste che restano nel tempo. Non perché si ripetono ogni anno, ma perché ogni edizione aggiunge un pezzo di storia, un’emozione condivisa, un sapore che diventa ricordo. È il caso della Sagra della Carne de Cavaddhu di Seclì, che quest’anno, nel 2025, compie 25 anni. E lo fa con la stessa passione, lo stesso spirito di appartenenza e quella inconfondibile atmosfera che unisce famiglie, amici, generazioni diverse, nel nome della tradizione.
Il 6 agosto, nel suggestivo Palazzo Marchesale, si è svolta la conferenza stampa di presentazione della venticinquesima edizione, in programma per il 22 e 23 agosto. Due serate che promettono gusto, musica, emozioni e soprattutto memoria.
Una comunità che si racconta attraverso il cibo
La carne de cavaddhu, nel Salento, non è solo un piatto tipico. È un simbolo, un rito, un profumo che accende ricordi. È il “paninu cu li pezzetti” che mangiavi da bambino alle feste di paese, è il sugo denso che borbotta nella pentola mentre le nonne raccontano storie.
Ecco perché questa sagra è qualcosa di più di un evento gastronomico: è una narrazione collettiva, dove ogni edizione aggiunge un capitolo al racconto di Seclì.
Loredana Capone: “La sagra è la voce di un popolo”
Durante la conferenza stampa, non sono mancate emozioni vere. A partire dall’intervento della vicepresidente del Consiglio Regionale della Puglia, Loredana Capone, che ha sottolineato con orgoglio l’importanza delle sagre come strumento di turismo, cultura e identità.
"Non c’è cultura senza sapori – ha detto –. Le sagre raccontano la storia vera dei nostri paesi. Non sono folklore, ma tradizione viva. E chi le organizza, tiene accesa la fiamma della comunità".
Capone ha ricordato anche il lavoro fatto in Regione per tutelare questo tipo di manifestazioni, “troppe volte sottovalutate, ma fondamentali per tenere unito un territorio”.
Il sindaco Finamore: “Grazie a chi dona il proprio tempo”
Con emozione, è intervenuto anche il sindaco di Seclì, Andrea Finamore, ringraziando i tanti volontari che ogni anno rendono possibile la sagra. “Dietro ogni stand, ogni panino servito, c’è qualcuno che ha rinunciato al proprio tempo libero per regalarlo a tutti noi. Questo è il vero volto della nostra comunità”.
Un plauso speciale è andato a Sebastian Musardo e a tutti i membri della Pro Loco, da sempre motore silenzioso e laborioso dell’iniziativa.
Il cuore di Giancarlo Scarlino, anima della Pro Loco
La voce si è rotta più volte per la commozione, durante l’intervento di Giancarlo Scarlino, presidente della Pro Loco. Con gli occhi lucidi, ha ricordato chi non c’è più, chi ha gettato le basi della sagra quando sembrava solo un’idea tra amici, e chi continua a crederci ogni anno.
“La carne de cavaddhu è la nostra bandiera. È un piatto umile, forte, tenace. Come la nostra gente. Questa non è solo una sagra: è la nostra identità”.
Carlino ha poi illustrato il programma delle serate del 22 e 23 agosto, con musica popolare, spettacoli e, naturalmente, gli stand gastronomici dove si potrà gustare il celebre panino cu li pezzetti, accompagnato da vini locali e prodotti della tradizione.
Fabio Tarantino: “Valorizzare l’identità è il primo atto di sviluppo”
Il vicepresidente della Provincia di Lecce, Fabio Tarantino, ha chiuso gli interventi istituzionali con parole che hanno toccato il cuore del pubblico: “Ogni volta che scegliamo di restare fedeli a ciò che siamo, facciamo un atto di futuro. La Provincia è vicina a chi organizza con amore eventi come questo. Perché l’identità è il primo mattone di qualsiasi sviluppo”.
Una food blogger salentina: “Il nord non conosce questi sapori”
A strappare un sorriso è stata infine una giovane food blogger salentina trapiantata a Torino, invitata alla conferenza per raccontare la sua esperienza: “Quando parlo di carne de cavaddhu ai miei amici piemontesi mi prendono per matta! Ma non sanno cosa si perdono… Qui ogni morso ha il sapore di casa, di nonni, di domeniche in famiglia”.
Il suo intervento ha strappato un applauso spontaneo, a dimostrazione di quanto sia potente il legame tra cibo e memoria.
Un brindisi alla tradizione
La conferenza si è chiusa con una degustazione simbolica: un panino con i pezzetti, caldo e profumato, accompagnato da un bicchiere di vino rosso. Un brindisi collettivo alla tradizione che resiste, e a un paese che sa raccontarsi con semplicità, cuore e orgoglio.
Appuntamento il 22 e 23 agosto a Seclì
La 25ª edizione della Sagra della Carne de Cavaddhu vi aspetta nel cuore di Seclì, per due serate che profumano di buono, di vero e di casa. Perché il Salento non è solo mare, ma anche fornelli, mani che impastano e cuori che condividono.