Scorrano, la notte in cui la luce incontrò la leggenda

Ferrari regina del Museo delle Luminarie 12 dicembre 2025 – Una data che la Puglia ricorderà a lungo

Scorrano – A volte le città respirano più forte. A volte un luogo, pur piccolo sulla carta geografica, diventa immenso nella storia.
Questo è accaduto a Scorrano il 12 dicembre 2025, quando il Museo delle Luminarie di Puglia ha inaugurato la sua seconda edizione trasformando una sera d’inverno in un capitolo epico di arte, identità e mito.

Quello che si è visto non è stato un evento: è stata una celebrazione collettiva, un rito luminoso in cui la tradizione secolare delle luminarie pugliesi si è fusa con il fuoco sacro delle Ferrari, emblema assoluto dell’ingegno e del cuore italiano.
Il tema, “Le eccellenze italiane nel mondo”, ha trovato nella cittadina salentina il suo scrigno e il suo altare.

Quando la luce diventa racconto e la velocità si fa leggenda

Non erano semplici luminarie: erano architetture di luce, cattedrali effimere che sembravano respirare, pulsare, vibrare.
E non era una semplice vettura quella che troneggiava nel museo: era la Ferrari 488 Challenge di Pino Frascaro, macchina e mito, carne e sogno, velocità e memoria.

La tradizione dei maestri paratori pugliesi, erede di un’arte capace di sfidare i secoli, ha avvolto la Ferrari come un manto regale, trasformandola in una visione quasi mistica.
La carrozzeria rossa rifletteva la luce e la luce restituiva al rosso nuova vita, come se la 488 fosse un animale sacro illuminato dal suo tempio.

Era impossibile non avvertire il simbolismo:
la Puglia, terra di luce, che abbraccia il mito di Maranello, terra di velocità.
Un’Italia che non si divide – si unisce.

La 488 Challenge: un cuore che batte, una storia che corre

Non un’auto esposta, ma un frammento vivo dell’epopea Ferrari.
Pino Frascaro, protagonista delle Finali Mondiali Ferrari 2024 e 2025, ha prestato al museo il suo gioiello da gara, trasformando la serata in un pellegrinaggio motoristico.

La sua vettura—scultorea, feroce, perfetta—era illuminata come un’icona rinascimentale.
Ogni riflesso sulle prese d’aria, ogni ombra sul cofano, ogni bagliore sulle fiancate diventava una narrazione:
la velocità come arte, la competizione come poesia, l’ingegneria come emozione.

Le voci della Comunità: quando un territorio riconosce la sua meraviglia

La cerimonia inaugurale non è stata soltanto un momento formale, ma un incontro tra istituzioni, cultura e comunità, un luogo simbolico in cui la politica ha scelto di farsi interprete della meraviglia collettiva. Le massime autorità cittadine, provinciali e regionali hanno riconosciuto che ciò che accade a Scorrano non è un semplice evento, ma un patrimonio identitario che cresce e si trasforma, proiettando la Puglia su un palcoscenico nazionale.

Le loro parole non sono state rituali: sono diventate parte integrante della narrazione di una terra che, attraverso le luminarie e il mito Ferrari, racconta un’Italia che sa emozionare e reinventarsi.

Il Sindaco Pendinelli: la voce della comunità e delle sue radici

Il Sindaco Mario Pendinelli ha aperto gli interventi con un discorso che è apparso subito più di un saluto istituzionale: era una dichiarazione d’amore per la sua città.

Le sue parole, pronunciate con emozione misurata, hanno avuto il peso dei valori fondanti:

“Le Luminarie sono il nostro patrimonio. Sono cultura, identità, spiritualità. Dopo il volo con le Frecce Tricolori, quest’anno abbiamo scelto la Ferrari come simbolo dell’Italia che incanta. È un binomio di eccellenza: luce e velocità, tradizione e innovazione, radici e futuro.”

Pendinelli ha evidenziato un concetto profondo: Scorrano non utilizza le luminarie come decorazione, ma come strumento narrativo. Con Ferrari, questa narrazione diventa più ampia, più moderna, più internazionale.

Il pubblico ha ascoltato in un silenzio rispettoso, percependo che quelle parole erano destinate a segnare una direzione precisa: fare di Scorrano un laboratorio di identità e innovazione culturale.

Francesco Sticchi Damiani: la visione motoristica incontra il territorio

A seguire, l’intervento di Francesco Sticchi Damiani, Presidente ACI Lecce, fortemente legato a Scorrano, ha aggiunto una dimensione nuova: il sogno del motorismo come volano culturale e turistico.

Con un tono carico di appartenenza, ha voluto lanciare un messaggio di progettualità:

“Stiamo lavorando per portare nel cuore di Scorrano un grande evento dedicato alle auto storiche. Questa città merita di diventare un salotto della cultura motoristica italiana.”

La promessa è stata accolta da un lungo applauso: l’idea di un evento dedicato alle auto storiche nel centro di Scorrano è apparso non solo possibile, ma naturale, quasi necessario.
La fusione tra patrimonio storico e automobilismo d’eccellenza aprirebbe a Scorrano un nuovo capitolo culturale.

Angelo Sticchi Damiani: la prospettiva nazionale su una terra speciale

L’intervento di Angelo Sticchi Damiani, Presidente nazionale ACI, da poco congedato dal suo incarico, ha portato sul palco uno sguardo più ampio, quasi poetico, sul valore di Scorrano nel panorama nazionale.

Le sue parole, pronunciate con la profondità di chi ha vissuto decenni nel mondo dei motori, hanno reso omaggio alla città:

“Scorrano possiede un’armonia rara. Qui convivono storia, arte, cultura, eccellenza. Le luminarie raccontano il passato, le Ferrari raccontano il mito: insieme sono un inno alla bellezza italiana.”

Ha riconosciuto, con sincerità e ammirazione, che Scorrano rappresenta un microcosmo di ciò che l’Italia è capace di offrire al mondo quando mette insieme tradizione e modernità.

La Consigliera Provinciale Tundo: istituzioni al fianco dell’eccellenza

La Consigliera provinciale Loredana Tundo, portando i saluti del Presidente Fabio Tarantino, ha sottolineato il sostegno della Provincia a un progetto che unisce cultura luministica e eccellenza automobilistica.

Il suo intervento ha avuto un tono istituzionale ma allo stesso tempo appassionato:

“La Provincia è al fianco delle amministrazioni che scelgono di promuovere l’eccellenza. Ferrari e luminarie rappresentano un matrimonio perfetto: tradizione, creatività, innovazione, emozione.”

Nel suo messaggio si coglieva un valore chiaro: l’arte delle luminarie non è folklore, ma una forma complessa di artigianato, innovazione e storia, che merita tutela e valorizzazione.

Vito Maraschio: il custode della tradizione luminara

L’intervento di Vito Mardìo, Presidente delle Associazioni Luminari di Puglia, ha portato l’attenzione sul cuore pulsante dell’evento: la luce come identità e testimonianza.

Con orgoglio autentico ha ricordato:

“Il Museo conta 37 ditte di luminaristi. È un tempio identitario della nostra arte. E il Presepe di Sabbia, ormai tradizione nazionale, è una risorsa che porta turismo e cultura.a sScorrano ”

Le sue parole hanno riportato tutti alla dimensione più intima dell’iniziativa:
la luce non è ornamento, è memoria, lavoro, eredità familiare, invenzione continua.
E Scorrano, in questo, è capitale.



I custodi del mito: Ferrari tra memoria e futuro

Salvatore Ingrosso: il custode della passione Ferrari nel Salento

Quando è salito sul palco Salvatore Ingrosso, fondatore e presidente storico del Ferrari Club di Veglie, la sala ha percepito un cambiamento di atmosfera: era entrata in scena la storia viva della passione automobilistica pugliese.

Il suo racconto ha toccato la platea:

“Dal 1970 custodiamo una passione che unisce generazioni. Nel 1989 intitolammo la prima piazza al mondo a Enzo Ferrari. Portare il Cavallino in Puglia non è un dovere: è un destino.”

Ingrosso non ha parlato solo della Ferrari: ha parlato della Puglia che abbraccia il mito, della tenacia di un club che ha saputo attraversare decenni rimanendo punto di riferimento mondiale.
Le sue parole sono risuonate come un lascito, una memoria preziosa per chi ama le Rosse.

Eliseo Donno: il futuro che avanza a grande velocità

A dare voce alle nuove generazioni è stato Eliseo Donno, classe 2005, campione europeo Ferrari Challenge 2023, vicecampione mondiale, e fresco vincitore della Michelin Le Mans Cup GT3 2025.

Con la calma di chi sa che il talento va coltivato con umiltà, ha raccontato:

“Ferrari è una scuola di vita. Ti insegna a superare i limiti, i tuoi. E questa terra mi ricorda che i sogni vanno inseguiti con passione.”

La sua presenza ha incarnato la continuità:
le Ferrari di ieri raccontate da Ingrosso, quelle di oggi e di domani guidate da Donno.
Il mito non si ferma: si rinnova.

Il cuore umano dell’evento: Santino Siciliano

Poi, tra applausi e commozione, è salito sul palco Santino Siciliano, presidente della Scuderia Motorsport Scorrano, anima discreta e instancabile dell’organizzazione.

La sala lo ha ascoltato come si ascolta un narratore:

“Sono diventato pilota guardando il mondo da una finestra, aspettando di vedere passare le auto da rally. Senza amore nulla nasce. Senza passione nulla resta. Questo Museo è il frutto di un sogno che non ho mai smesso di rincorrere.”

Ha scherzato con Angelo Sticchi Damiani, ha emozionato il pubblico, ha mostrato i video della stagione della scuderia e del primo Ferrari Challenge tenuto a Leuca nel 2025.
All’interno del Museo, la Ferrari del pilota Prisco brillava come un diamante rosso.

Il tocco finale: moda, eleganza, tricolore

La serata si è chiusa con un inno alla creatività italiana:
la stilista Daniela Melcore, ideatrice del format VIP per un’ora, ha presentato una collezione dedicata al tricolore e al mito Ferrari.

Momento di grazia assoluta è stata la passerella della modella Michela Martano, figura luminosa che ha trasformato la passerella in una favola moderna, esaltando con carisma e delicatezza il Cavallino Rampante.

Una notte che diventa storia

La seconda edizione del Museo delle Luminarie di Puglia non è stata solo un evento.
È stata una dichiarazione d’amore verso l’Italia che crea, che innova, che corre, che splende.

Scorrano ha dimostrato ancora una volta che la luce può raccontare storie.
Che la velocità può essere cultura.
Che la tradizione può abbracciare il futuro.

E che quando il rosso Ferrari incontra la luce pugliese, nasce qualcosa che nessun’altra terra al mondo può replicare.

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