Santa Domenica e gli emigranti: un legame che supera il tempo e le distanze
Davide Tommasi
Un ponte tra chi resta e chi torna, tra passato e presente, sotto lo sguardo amorevole della Padrona
SCORRANO – Non conosce stagioni né distanze la devozione che lega Scorrano alla sua Padrona, Santa Domenica. Anche il 27 dicembre 2025, come da tradizione, il paese della provincia di Lecce si è stretto attorno alla Santa con la celebrazione del rito degli Emigranti, un appuntamento carico di fede, memoria e identità collettiva. È stata una giornata vissuta con intensità, partecipazione e commozione, che va ben oltre il semplice calendario liturgico.
Il rito nasce per accogliere simbolicamente tutti gli scorranesi che, per lavoro o per scelta di vita, non possono partecipare alla festa patronale estiva, in programma ogni anno dal 5 all’8 luglio. È un ponte ideale tra chi è rimasto e chi è partito, tra passato e presente, tra la terra d’origine e il mondo. Un gesto che trasforma l’assenza in presenza, la lontananza in vicinanza e la distanza in un legame che resiste al tempo, capace di attraversare oceani e decenni senza spezzarsi.
Durante questo periodo dell’anno, quando molti emigranti tornano a casa per le festività natalizie, la celebrazione assume un significato ancora più profondo: è un ritorno alle radici, un riabbraccio collettivo sotto lo sguardo amorevole della Padrona. Le vie del paese si riempiono di sguardi commossi, mani che si stringono, passi che avanzano insieme e preghiere che si intrecciano nell’aria fredda di dicembre. È un momento in cui la memoria e la fede si fondono, dando forma all’identità stessa della comunità e ricordando a tutti che, indipendentemente da dove la vita ci porti, il legame con Scorrano e con Santa Domenica rimane eterno, vibrante e profondamente sentito.
La processione: un cammino di emozioni e memoria
Al termine della Santa Messa, Scorrano ha vissuto uno dei momenti più suggestivi e attesi: la processione in onore della Padrona, Santa Domenica. Il simulacro della Santa ha attraversato le vie del paese tra sguardi commossi, preghiere silenziose e applausi carichi di gratitudine, trasformando ogni strada in un corridoio di memoria e devozione. Gli abitanti, giovani e anziani, famiglie intere e visitatori, si sono stretti lungo il percorso, condividendo un senso profondo di appartenenza e di continuità.
L’aria era pervasa da un mix unico di profumi: l’odore delle candele accese, il legno dei bancali e delle decorazioni, l’aroma dei dolci e dei cibi tradizionali preparati per le feste. Le luci dei lampioni si mescolavano ai riflessi dei fuochi d’artificio che, con scoppiettii e bagliori, illuminavano il cielo invernale di Scorrano, creando giochi di ombre e colori sulle facciate delle case e sui volti commossi dei presenti. Ogni scintilla sembrava danzare nell’aria insieme alle note della banda cittadina, amplificando la magia del momento e trasformando la devozione in una festa collettiva e multisensoriale.
Fuochi d’artificio e musica: l’anima vibrante della festa
I fuochi d’artificio hanno regalato spettacolari cascate di luce, esplodendo in colori caldi e freddi, creando un contrasto emozionante con la notte d’inverno. L’effetto era quasi ipnotico: il cielo sopra Scorrano si trasformava in un enorme quadro in movimento, mentre il rumore ritmico dei fuochi accompagnava quello dei tamburi e delle trombe della banda, creando un’armonia vibrante tra suono, luce e movimento. I bambini, con gli occhi spalancati, indicavano le esplosioni luminose con entusiasmo, mentre gli adulti trattenevano il respiro, catturati dall’intensità di un momento che sembrava sospeso tra il cielo e la terra.
La banda cittadina: un filo invisibile che unisce
Non poteva certo mancare la banda cittadina di Scorrano, che ha accompagnato il corteo con marce vivaci e melodie coinvolgenti, rendendo la processione un’esperienza multisensoriale. Il suono delle trombe e dei tamburi sembrava farsi eco dei battiti dei cuori dei presenti, mentre i fiati diffondevano note dolci e avvolgenti lungo le strade illuminate dai fuochi. Bambini che correvano tra le vie, anziani che si fermavano ad ascoltare, giovani che battevano le mani a tempo: la musica diventava un filo invisibile che univa tutti, amplificando la devozione e trasformando la processione in una vera celebrazione dei sensi.
Ogni marcia, ogni nota e ogni pausa era un invito a percepire la fede, la memoria e l’amore per Scorrano in maniera tangibile, quasi palpabile. Le melodie sembravano raccontare storie di emigranti lontani, di radici e legami che nessuna distanza può spezzare. Le vie del paese si trasformavano in un unico grande cuore pulsante, e ogni nota della banda diventava un ponte tra passato e presente, tra terra natia e ritorno a casa, facendo vibrare i cuori dei partecipanti come un unico grande organo collettivo di emozioni. La musica, unita ai fuochi e al cammino della processione, trasformava la devozione in gioia condivisa, memoria viva e celebrazione universale, unendo tutti in un abbraccio di fede e bellezza.
La musica che unisce: la banda cittadina
Non poteva certamente mancare la banda cittadina di Scorrano, che ha allietato la giornata con marce vivaci, armonie coinvolgenti e arrangiamenti capaci di toccare il cuore di ogni partecipante. Il suono delle trombe e dei tamburi sembrava farsi eco dei battiti dei cuori dei presenti, mentre le note calde dei fiati avvolgevano le vie del paese come un abbraccio sonoro, avvolgente e rassicurante. Ogni passo del corteo era scandito dal ritmo della musica, che diventava un filo invisibile capace di unire anziani, giovani e bambini, cittadini e visitatori, creando una sensazione di complicità e armonia unica.
I più piccoli correvano tra le vie seguendo le note, ridendo e battendo le mani a tempo, mentre gli anziani si fermavano ad ascoltare, gli occhi lucidi di emozione, riconoscendo nelle melodie la loro infanzia, la storia della comunità e il senso profondo della festa. I giovani, invece, si lasciavano trasportare dal ritmo gioioso, partecipando attivamente, cantando insieme e muovendosi seguendo il battito della banda, in un momento di condivisione collettiva che trasformava la processione in una vera e propria celebrazione dei sensi.
Ogni marcia, ogni nota e ogni pausa diventavano un invito a percepire la fede, la memoria e l’amore per Scorrano in maniera tangibile, quasi palpabile. Le melodie sembravano raccontare storie di emigranti lontani, di radici e di legami che nessuna distanza può spezzare. L’aria si riempiva di vibrazioni, le vie del paese si trasformavano in un unico grande cuore pulsante, e ogni nota della banda diventava un ponte tra passato e presente, tra terra natia e ritorno a casa, facendo vibrare i cuori dei partecipanti come un unico grande organo collettivo di emozioni, capace di trasformare la devozione in gioia condivisa, ricordo vivo e celebrazione universale.
Custodire la tradizione e trasmetterla alle future generazioni
L’organizzazione della giornata è stata curata con dedizione dall’Associazione Emigranti, in collaborazione con l’Associazione Promuovi Scorrano, realtà associative che da anni lavorano con passione per custodire e tramandare il patrimonio religioso, culturale e identitario del paese.
«Il rito degli Emigranti – ha dichiarato Francesco Rusa, presidente dell’Associazione – rappresenta molto più di una semplice celebrazione religiosa. È il segno più autentico dell’amore che gli scorranesi nutrono per la loro Padrona, un gesto che permette a chi vive lontano di sentirsi parte viva della comunità, di tornare, anche se solo con il cuore, tra le vie e i colori del nostro paese. Santa Domenica è il filo invisibile che ci unisce, ovunque siamo, ed è la testimonianza che la nostra fede e il nostro legame con Scorrano non conoscono confini né distanze. Ogni preghiera, ogni passo della processione, ogni applauso durante la festa diventa un simbolo di continuità, memoria e amore per la terra che ci ha visti nascere».
Il sindaco di Scorrano, Mario Pendinelli, ha aggiunto: «Questa celebrazione racchiude l’anima più vera del nostro paese. Santa Domenica non è solo la nostra Padrona, ma anche il cuore pulsante della comunità, il simbolo di identità e appartenenza che attraversa generazioni. Il rito degli Emigranti è una testimonianza concreta di fede e unità, ma è anche un messaggio potente: ci ricorda quanto sia prezioso il nostro legame con le radici, con la storia e con le persone che hanno costruito la nostra comunità. Custodire e trasmettere questo patrimonio alle future generazioni significa mantenere vivo il senso di appartenenza e il rispetto per la nostra cultura, affinché Scorrano continui a riconoscersi nella propria tradizione e a celebrare, anno dopo anno, l’amore che unisce i suoi cittadini».
Ancora una volta, queste parole sottolineano che la devozione per Santa Domenica non è un semplice atto religioso, ma un sentimento profondo che attraversa il tempo, supera le distanze e mantiene unita l’intera comunità, trasformando ogni gesto, ogni nota di banda, ogni scintilla di fuoco d’artificio in un simbolo tangibile di memoria, amore e appartenenza.