Santa Barbara 2025: Il Grido di Memoria, Fede e Coraggio di Due Uomini del Salento
di Davide Tommasi
Il viaggio di Luciano Mazzei di Calimera e Vito Altamura di Vernole: dalla luce accecante del Sud al buio che dà il pane.
Un Tributo Collettivo
Oggi, 4 dicembre, la terra tace. Non è un silenzio di riposo, ma di profondo rispetto. È il giorno di Santa Barbara, la patrona che simboleggia la lotta contro le forze distruttive della natura e del destino. Dalle miniere dismesse della Sardegna alle comunità operaie del Nord Europa, riecheggia la memoria di migliaia di lavoratori che hanno pagato il prezzo più alto.
Questa è la storia di Vito Altamura di Vernole e Luciano Mazzei di Calimera, due uomini scelti come simbolo vivo di tutti coloro che, per dare un futuro alle loro famiglie, hanno affrontato la "morte in vita" del sottosuolo. Il loro viaggio è un monito: il progresso ha un costo, e quel costo è umano.
Santa Barbara: Storia, Fede e Protettorato
La Ragazza e il Fulmine
La storia di Santa Barbara risale al IV secolo. Era una giovane donna di Bitinia (oggi Turchia), di straordinaria bellezza e intelligenza. Suo padre, Dioscoro, uomo pagano e autoritario, la fece rinchiudere in una torre per proteggerla (o isolarla) dal mondo. Durante la prigionia, Barbara scoprì la fede cristiana e, segretamente, si fece battezzare.
Per punirla della sua conversione, il padre la denunciò e la sottopose a torture atroci. Barbara rifiutò sempre di rinnegare la sua fede. Alla fine fu condannata alla decapitazione, e fu proprio Dioscoro a eseguire la sentenza.
Secondo la tradizione, appena il padre compì l'atto e si allontanò dal luogo dell'esecuzione, un fulmine scagliato dal cielo lo incenerì all'istante. Per questo episodio simbolico — il "fuoco divino" contro la violenza umana — Barbara divenne la protettrice contro la morte improvvisa, le esplosioni, i crolli e, in particolare, i fulmini.
Il Culto Sotto Terra
Questa simbologia la rese la patrona naturale dei minatori, degli artificieri e di tutti coloro che lavorano con materiali esplosivi o in ambienti a rischio crollo. Il suo culto era viscerale: il minatore viveva un paradosso religioso. Doveva scendere nel buio, lontano dalla luce divina, per estrarre la ricchezza nascosta nella Terra.
La sua statuetta, spesso posta in una nicchia all'ingresso delle gallerie, era un vero e proprio talismano spirituale. Non un semplice oggetto devozionale, ma un silenzioso patto di sopravvivenza stipulato ogni mattina prima di affrontare l'ignoto.
Luciano e Vito: Il Prezzo della Dignità
Il Salento e la Partenza
Vernole e Calimera, nella provincia di Lecce, negli anni '50 e '60, erano terre di luce, fatica agricola e scarsissime opportunità. Qui, dove il vento sa di sale e gli ulivi sembrano scolpiti, crebbero Luciano Mazzei e Vito Altamura. Nessuno di loro sognava il buio; sognavano solo di restare a casa, ma il bisogno li cacciò via.
A vent’anni, entrambi partirono con il cuore strappato, due tra le migliaia di giovani salentini su treni diretti al Nord Italia, alla Svizzera, al Belgio. Non erano turisti o avventurieri; erano emigranti che portavano con sé il peso della famiglia e la dignità.
La proposta di lavoro "stabile" arrivò per entrambi nelle valli del Nord, nelle miniere.
Il Silenzio Denso della Miniera
in foto Vito Altamura
Quando Luciano e Vito entrarono per la prima volta nella galleria, capirono che quel buio era diverso da ogni buio mai conosciuto. Non era l'ombra della notte o di un uliveto; era un silenzio denso, che ti entrava nei polmoni, sapeva di ferro e polvere umida, di paura compressa.
Impararono la regola d’oro dal capo squadra: "Qui comanda la terra. Lei ci protegge". E da quel giorno, ogni mattina, prima di impugnare il piccone, il loro primo gesto fu toccare la statuetta di Santa Barbara, un rito che superava la semplice fede per diventare una necessità fisica.
La Fratellanza Forzata
La vita nel sottosuolo non conosceva classi, provenienze o dialetti. C'era solo la fratellanza. Uomini sardi, veneti, siciliani, abruzzesi e pugliesi condividevano un destino identico. Si coprivano a vicenda, si salvavano la vita, si raccontavano storie al buio interrotte solo dal rumore sordo delle perforatrici.
La nostalgia era l'unica cosa che si poteva piangere in silenzio. Nelle lettere che arrivavano da Calimera e Vernole, Luciano e Vito sentivano l'odore di casa, sapendo che il loro sacrificio era la luce che alimentava la loro terra.
Il Giorno Sacro: 4 Dicembre
Il giorno di Santa Barbara era l’unica vera tregua. Era il giorno in cui il minatore si lavava via la polvere non solo dalla pelle, ma dall'anima. Nelle loro rispettive chiese, Luciano e Vito partecipavano alla Messa, pensando ai compagni caduti, agli incidenti che avevano visto finire male. Era il giorno della verità: si ricordava che quella fatica non era solo lavoro, ma una costante scommessa con la morte.
Dopo la processione all'imbocco della miniera, i pranzi semplici erano pieni di risate forti, di canti e di storie urlate per coprire anni di silenzio sotterraneo. Era la loro catarsi, la riaffermazione di essere vivi.
Il Ritorno e il Testimone
in foto Luciano Mazzei www.newsimedia.net
Dopo anni, la nostalgia vinse. Luciano e Vito tornarono a casa, non come fuggiaschi, ma come uomini integri. Tornarono con la consapevolezza di aver dato e ricevuto, con la schiena curva per la fatica e i polmoni pieni di memorie.
Portarono con sé una piccola statuetta di Santa Barbara. Oggi, nel sole di Calimera e Vernole, queste statuette non sono messe in una nicchia di roccia umida, ma in un luogo d'onore tra le foto di famiglia. Ogni 4 dicembre, un lumino viene acceso. Non solo per ringraziare, ma per non dimenticare: il buio ha dato loro il pane, ma la luce li ha fatti tornare umani.
Un Messaggio per la Gioventù di Oggi
La storia di Luciano Mazzei e Vito Altamura non è un racconto di altri tempi. È un messaggio vivo per la generazione di oggi.
Giovani:
Onorate la Memoria e la Dignità: Sappiate che le comodità e le opportunità di oggi sono state pagate con il sacrificio fisico ed emotivo di intere generazioni di minatori, di emigrati, di operai. Non date per scontata la vostra posizione.
Riscoprite il Valore del Lavoro: Il lavoro, anche il più umile o duro, non è mai solo un mezzo per uno stipendio, ma un atto di dignità e costruzione. Imparate che la vera fratellanza nasce nella fatica condivisa, non solo nelle piazze virtuali.
Siate la Luce: Voi non siete costretti a scendere nelle miniere, ma siete i custodi di quella luce che i nostri padri e nonni hanno faticosamente conquistato. Non disperdete il patrimonio della memoria. Portate avanti i valori di coraggio, sacrificio e solidarietà che hanno tenuto insieme l'Italia intera.
La nostra miniera oggi è il futuro. Scendeteci con la stessa fede e lo stesso coraggio di
Luciano e Vito.
Le fotografie storiche di famiglia presenti in questo articolo sono state gentilmente concesse per la pubblicazione e la memoria dal figlio di Luciano Mazzei, Luigi, e dalla figlia di Vito Alltamura. A loro va il mio sentito ringraziamento.