San Cesario, il ritorno di un grande uomo di calcio
di Antonio Bruno
Ci sono paesi in cui il calcio non è solo un gioco, ma un capitolo vivo della propria storia. A San Cesario di Lecce il pallone ha sempre avuto un battito speciale, e oggi quel battito torna a farsi sentire forte grazie a una figura che ha calcato i grandi palcoscenici e che ora sceglie di rimettersi in gioco qui, dove tutto è iniziato: Gigi Garzya.
Garzya non è un allenatore qualunque. È un figlio di questa terra che, partito dalle giovanili del Lecce, ha debuttato in Serie A appena sedicenne. Ha vissuto le emozioni della massima serie con la maglia della Roma, ha portato il suo coraggio e la sua fascia da capitano al Bari, ha lottato con la Cremonese e ha vestito l’azzurro delle Nazionali giovanili, conquistando un posto nella memoria di chi ama il calcio vero, fatto di sudore e dedizione. Difensore roccioso, corretto, di quelli che non mollano mai, ha marcato campioni come Van Basten e Batistuta senza mai perdere la calma, né il sorriso.
Oggi, quando lo incontri per le strade del paese o sul campo, non ti parla solo di tattica. Ti guarda negli occhi, si ferma, ascolta. È un uomo che ha conosciuto la pressione degli stadi pieni e i riflettori della Serie A, ma che non ha mai perso la capacità di essere vicino alla gente. Con Garzya, la Polisportiva San Cesario non ha solo un tecnico: ha un esempio.
Merito anche della visione del sindaco Giuseppe Distante, che con l’affidamento del campo sportivo “V. Zanchi” alla Polisportiva ha voluto restituire al paese un luogo di sport, socialità e orgoglio. Un campo che negli anni ’70 e ’80 era la casa di una squadra capace di unire tifosi e giocatori in un unico respiro, tra sorrisi, battute in dialetto e partite combattute fino all’ultimo minuto.
Oggi, con Garzya in panchina, lo spirito di allora torna in una forma nuova: più organizzata, più moderna, ma con lo stesso cuore. La scuola calcio, i ragazzi che corrono dietro al pallone, i volontari che tengono viva la struttura, le famiglie sugli spalti: tutto respira un’energia diversa, quella che solo chi ha visto il grande calcio sa trasmettere.
A San Cesario non è solo il pallone a rotolare di nuovo. È l’orgoglio di un paese che, grazie a un uomo di sport e di cuore, ritrova il suo posto nel racconto del calcio pulito. Perché con Gigi Garzya non si parla solo di vittorie: si parla di rispetto, passione e del piacere di fare le cose bene, sempre.