Ritrovare il sorriso interiore conoscendo il proprio mondo emotivo

di Antonio Bruno

“Il segreto, cara Alice, è circondarsi di persone che ti facciano sorridere il cuore. E allora, solo allora, troverai il paese delle meraviglie.”

Questa frase, attribuita al Cappellaio Matto di Lewis Carroll, contiene una grande verità: la felicità non è fuori di noi, ma dentro di noi. Ognuno vive il mondo attraverso il proprio sistema nervoso, che è chiuso e interpreta la realtà attraverso le perturbazioni che raggiungono i nostri sensi: suoni, colori, parole, azioni. Queste perturbazioni attivano emozioni che danno forma al nostro vissuto interiore.

La normalità del sorriso

Il sorriso è la condizione naturale dell’essere umano. Un bambino che riceve amore e cura dai genitori diventa un adulto sereno e capace di affrontare la vita con un cuore leggero. Se, invece, da adulti percepiamo disagio, tristezza, rabbia o amarezza, e li attribuiamo esclusivamente a ciò che accade intorno a noi, è utile chiederci: Cosa è successo nella mia infanzia che mi porta a reagire così?

Molte emozioni adulte hanno radici profonde nell’esperienza di quando eravamo bambini. Comprendere questo è il primo passo verso la libertà emotiva.

Esercizi pratici per conoscere il proprio mondo interiore

1. Il diario delle emozioni
Ogni sera, scrivi tre situazioni della giornata che ti hanno fatto provare emozioni forti (positive o negative). Chiediti: Quale parte di me ha reagito? Mi sentivo come un adulto o come un bambino?
Questo esercizio aiuta a riconoscere schemi ripetitivi e a distinguere il presente dal passato.

2. La meditazione del sorriso interiore
Siediti in un luogo tranquillo, chiudi gli occhi e immagina un bambino dentro di te che sorride. Rivolgi a quel bambino parole di accoglienza: Ti vedo, ti ascolto, sei al sicuro. Respira profondamente e lascia che un sorriso affiori sul volto reale. Ripeti per 5 minuti al giorno.

3. Cerchia del benessere
Annota il nome di tre persone che fanno “sorridere il cuore”. Chiediti: Cosa sento quando sto con loro? Cerca di aumentare i momenti condivisi con chi nutre la tua serenità.

4. Esplorazione del passato
Quando una perturbazione ti provoca disagio (un rimprovero, una critica, un rifiuto), fermati e chiediti: Questa sensazione l’ho già provata da piccolo? Non è un atto di accusa verso i genitori, ma un modo per riconoscere ferite antiche e liberarsene.

Conclusione

Il paese delle meraviglie non è un luogo esterno, ma uno stato interiore. Conoscere il proprio mondo emotivo, guarire le ferite dell’infanzia e circondarsi di persone che fanno sorridere il cuore sono passi fondamentali per vivere con leggerezza e gioia. Il sorriso è la condizione naturale dell’uomo: se non lo sentiamo spontaneo, vale la pena fermarsi e ascoltare il bambino che eravamo, perché solo accogliendolo possiamo ritrovare la serenità autentica.



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“Sotto i nostri piedi, un mondo invisibile da proteggere”

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