Quando l’acceleratore diventa un atto di assenza
di Antonio Bruno
Cammino per le vie di Lecce — città che profuma di pietra e luce mediterranea — e mi fermo a osservare: un attraversamento pedonale, una striscia bianca sulla strada. In Spagna, la scena sarebbe filtrata dall’attenzione: l’auto rallenta. Qui, nel nostro centro, spesso no: l’acceleratore pare un istinto, il pedone un intralcio.
Chi cammina (come me) lo sa: il tempo di attraversare — quel breve spazio che separa il marciapiede dall’altro lato — diventa un atto di coraggio a fronte di un veicolo che non rallenta, anzi che pare sfruttare l’istante per dilatarlo in velocità. Che cosa accade? Che la città a piedi – fragile, lenta, umana – è tenuta in scacco da un comportamento stradale che non concede la sosta, il respiro, la priorità del camminare.
E allora la proposta prende forma: telecamere che vigliano, non soltanto sugli autovelox tradizionali, ma in prossimità degli attraversamenti pedonali. Telecamere che colgono chi accelera invece di rallentare. Perché la legge italiana — sì, quella che spesso conosciamo poco — chiede che si rallenti, che si tenga conto delle nostre gambe, dei nostri passi, della nostra vulnerabilità. Non è un privilegio: è una norma, un principio della civiltà condivisa.
Dunque, lei, la telecamera: sarebbe una promessa di rispetto, un deterrente semplice e concreto. E noi — pedoni e automobilisti — potremmo sentirci tutti parte di un’idea di città più attenta, più lenta, più rispettosa. Perché non basta avere la precedenza: serve che chi guida vada piano, che anticipi ciò che accade, che ci metta in conto. Non è solo un atto di bontà ma di giustizia urbana.
La norma
Nel Codice della Strada, l’articolo che impone al conducente di ridurre la velocità — e, se necessario, fermarsi — quando si avvicina ad un attraversamento pedonale è l’Articolo 141 Codice della Strada. Il comma 4 recita:
«Il conducente deve … ridurre la velocità e, occorrendo, anche fermarsi … in prossimità degli attraversamenti pedonali e, in ogni caso, quando i pedoni che si trovino sul percorso tardino a scansarsi o diano segni di incertezza». Brocardi+2ACI Automobile Club d’Italia+2
Inoltre, l’Articolo 191 Codice della Strada stabilisce che:
«Quando il traffico non è regolato da agenti o da semafori, i conducenti devono dare la precedenza, rallentando gradualmente e fermandosi, ai pedoni che transitano sugli attraversamenti pedonali o si trovino nelle loro immediate prossimità». ACI Automobile Club d’Italia+1
Con queste due norme ben chiare si ha la base giuridica per dire: sì, chi guida deve rallentare — non solo fermarsi in extremis — quando si trova in prossimità di un attraversamento pedonale o di un pedone che intende attraversare.
📍 Dati disponibili per Lecce
Sul portale dei dati aperti del Comune di Lecce è presente un dataset denominato “Dati statistici sinistri stradali anno 2023” che contiene, per ogni sinistro: gravità, età, ubicazione, categoria (pedoni, ciclisti, veicoli) ecc. dati.comune.lecce.it
Il grafico cumulativo per il periodo 2014‑2023 rileva che nel comune di Lecce sono stati coinvolti negli incidenti stradali 748 pedoni (con 8 morti e 696 feriti) nel periodo indicato. lecce30.it
A livello regionale (Puglia) nel 2023 si sono registrati 9.843 incidenti con lesioni, di cui 21 pedoni deceduti. Europuglia+2Istat+2
Questi dati confermano la presenza di un rischio concreto per i pedoni anche nel contesto urbano di Lecce.
🔍 Misure già attive a Lecce
Il Comune ha attivato dispositivi per il rilevamento automatico delle violazioni al Codice della Strada (ad esempio passaggio con semaforo rosso) su quattro intersezioni cittadine. comune.lecce.it
È stato completato l’installazione di impianti di videosorveglianza nei varchi della ZTL (zona a traffico limitato) del centro storico. Corriere Salentino+1
È presente una classificazione nel regolamento ZTL secondo la quale il centro storico è considerato area “Zona 30” (velocità massima 30 km/h) e ciclabilità diffusa. comune.lecce.it
✅ Conclusione & suggerimenti
Sebbene ci siano dati e misure in vigore, non ho trovato al momento una mappatura pubblica dettagliata che indichi con precisione i quartieri più a rischio per pedoni (es. attraversamenti pedonali con velocità elevata) a Lecce.
Potrebbe essere utile richiedere al Comune o alla Polizia Municipale il “piano di sicurezza stradale” con indicazione dei punti critici (passaggi pedonali, velocità medie, investimenti).
La proposta di installare telecamere in prossimità degli attraversamenti pedonali — per rilevare e sanzionare chi non rallenta — appare ben fondata alla luce dei dati: i pedoni sono vulnerabili, le statistiche lo mostrano, e misure preventive aggiuntive potrebbero contribuire a migliorare la sicurezza.