Pupillo accende, Cazzato decide: il Miccoli piega Bari e mostra mentalità da grande

di Davide Tommasi

Miccoli maturo, solido e cinico: espugnata Bari, semifinale blindata con autorevolezza**

Bari, 23 novembre 2025 — Il Miccoli mette il punto esclamativo su una fase a gironi condotta con personalità e chiude la pratica qualificazione con una vittoria dal peso specifico enorme: 1-2 in casa dell’ASD Team Bari, al termine di una gara più complessa di quanto il risultato possa suggerire. Una partita dura, sporca, frammentata, in cui la capacità di adattamento è stata determinante quanto la tecnica. E in questo il Miccoli ha dimostrato una maturità che certifica un cambio di passo ormai evidente.

Il clima era quello delle grandi occasioni: pubblico caldo, tensione da dentro-fuori, campo di dimensioni ridotte che ridisegna inevitabilmente le dinamiche tattiche.
Tutti elementi che, per molte squadre, rischiano di compromettere la qualità del gioco. Non il Miccoli, che ha accettato la battaglia, si è calato nel contesto e ha saputo colpire nei momenti chiave.

UN MATCH “SPORCO”: POCHI SPAZI, TANTI DUELLI, GIOCO INGABBIATO

Dal primo minuto si capisce che non sarà una gara per palleggiatori. L’ASD Team Bari sceglie un approccio estremamente diretto: rinuncia al possesso, evita ogni uscita manovrata e verticalizza subito, puntando sulle seconde palle e sulle scalate continue per intasare la zona centrale.

Il Miccoli prova inizialmente a prendere in mano il pallino del gioco, costruendo dal basso, ma le linee vengono costantemente schiacciate dalla pressione avversaria e dalle dimensioni ridotte del campo. Ne derivano:

  • palle sporche da contendere a ogni rimbalzo,

  • duelli fisici continui,

  • gioco quasi sempre sugli esterni,

  • pochissime situazioni pulite tra le linee.

Una gara in cui i concetti di “tempo” e “spazio” — fondamentali nel calcio moderno — vengono di fatto annullati. Bisogna allora affidarsi alla lettura, al carattere, alla capacità di reagire e interpretare.

E il Miccoli, da squadra matura, non perde mai la testa.

LA CRONACA: LAMPO, RISPOSTA SU PIAZZATO E POI IL COLPO FINALE

0-1 — Pupillo, una perla che squarcia l’equilibrio

Nel buio tattico di una partita ingessata, serve una giocata di qualità per accendere la luce.
Ed ecco che sulla catena di sinistra, la combinazione giusta arriva:

  • Mammollino riceve largo,

  • attira pressione e crea superiorità posizionale,

  • serve nello spazio interno Pupillo,

  • che taglia alle spalle del terzino,

  • e calcia di prima sul primo palo.

Esecuzione perfetta, quasi “fuori contesto” rispetto al resto del match.
Il Miccoli passa avanti grazie all’unica azione realmente pulita della prima frazione.

1-1 — Lospalluto punisce su punizione

Il Bari non costruisce, non crea, non rifinisce. Ma il calcio vive anche di episodi, e le biancorosse sfruttano l’unica arma a loro disposizione: le palle inattive.

Su una punizione dai 25 metri, Lospalluto scaglia un tiro teso, velenosissimo: traiettoria che attraversa un’area affollata e termina alle spalle del portiere.
Un gol che riapre il match senza cambiare l’inerzia del gioco, ma rimette tutto in equilibrio.

SECONDO TEMPO: CONTROLLO DEL MICCOLI, BARI SCHIACCIATO, POCHISSIME OCCASIONI

La ripresa è ancora più contratta:

  • il Miccoli prova a consolidare il possesso,

  • Bari arretra il baricentro e si difende a blocco basso,

  • gli spazi centrali vengono serrati,

  • le rosanero cercano la superiorità solo sugli esterni.

Nonostante il controllo territoriale, mancano gli spunti centrali: la densità del Bari impedisce rifiniture pulite e costringe il Miccoli a un possesso “di consolidamento”, intelligente e paziente.

La sensazione è che serva una scintilla.
Una giocata di livello.
Un dettaglio da squadra che vuole andare avanti.

E questa scintilla arriva.

⚽ 1-2 — Cazzato: attacco dello spazio, freddezza, gol da semifinali

All’87’, quando psicologicamente la gara sembra destinata al pareggio, si accende la combinazione decisiva:

  • Mammollino riceve alle spalle della prima pressione,

  • identifica il corridoio interno con un colpo d’occhio da trequartista,

  • disegna un filtrante pulito nel mezzo spazio,

  • Cazzato parte con un taglio diagonale da manuale,

  • controllo orientato per mandare fuori tempo il difensore,

  • destro rasoterra sul palo lungo.

È una finalizzazione moderna: rapida, tecnica, chirurgica.
Un gol che vale una qualificazione e — soprattutto — certifica la crescita mentale della squadra.

LA CHIAVE DEL SUCCESSO: UNA SQUADRA CHE SA SOFFRIRE

Il Miccoli ha vinto perché ha saputo interpretare un match scomodo.
Le rosanero hanno accettato il terreno di battaglia:

  • compattezza difensiva,

  • attenzione sulle seconde palle,

  • letture tattiche costanti,

  • gestione del ritmo e dei momenti morti,

  • cinismo negli episodi decisivi,

  • mentalità da squadra grande.

Le partite belle piacciono al pubblico.
Quelle sporche, invece, costruiscono una squadra.
E oggi il Miccoli ha dimostrato di avere entrambi gli strumenti.

LE PROTAGONISTE DEL TABELLINO

MARICA PUPILLO – LAMPO CHE ACCENDE LA GARA

Marica Pupillo firma il gol che spezza l’equilibrio iniziale, in una partita in cui costruire era quasi impossibile.
Il suo 0-1 non è solo una finalizzazione di qualità: è la dimostrazione di come un movimento pulito e un gesto tecnico rapido possano cambiare un match ingabbiato.

L’azione nasce dalla catena sinistra, ma prende vita grazie a lei:

  • lettura perfetta del corridoio interno, attaccato alle spalle del terzino;

  • tempo di inserimento impeccabile, fondamentale in uno spazio ridotto;

  • destro di prima intenzione, secco e preciso sul primo palo, senza lasciare spiragli al portiere.

È una giocatrice che vive di letture, non di palloni giocabili: e proprio per questo ha saputo incidere in un contesto tattico complicatissimo.
Il suo gol è l’unica vera azione “da manuale” dell’intera partita e rappresenta l’innesco emotivo di una vittoria poi difesa con solidità.

Pupillo conferma così il suo peso specifico nelle partite chiuse: basta un varco, lo trasforma in rete.

SHARON CAZZATO – IL COLPO CHE VALE LA SEMIFINALE

Il nome che decide tutto è però quello di Sharon Cazzato, autrice del gol dell’1-2 all’87’.
Una giocata che arriva nel momento più sporco, più confuso, più complicato della partita.
Un lampo tecnico che emerge da 90 minuti di contrasti, rimbalzi e spazi intasati.

La sua rete è un condensato di calcio moderno:

  • attacco del mezzo spazio con tempi da manuale;

  • perfetta sintonia con Mammollino, che la pesca fra le maglie della difesa;

  • controllo orientato per prendere vantaggio sul centrale;

  • rasoterra chirurgico sul palo lontano, scelta intelligente e non casuale.

Non è solo un gol: è un manifesto di maturità.
Cazzato interpreta il ruolo dell’attaccante completa: si smarca, aiuta tra le linee, aggredisce il portatore, mantiene viva la squadra anche quando non tocca palla.

E quando si apre lo spiraglio, non perdona.

La sua rete non vale tre punti, vale una semifinale di Coppa.
E questo dice già tutto sul peso del suo match.

Due firme diverse, un’unica vittoria pesantissima

Pupillo illumina la partita quando ancora può essere indirizzata.
Cazzato la chiude quando sembra incastrata.

Due gol, due momenti, due personalità che costruiscono insieme una delle vittorie più pesanti della stagione del Miccoli.

UN MICCOLI MATURO, CONSAPEVOLE, DA SEMIFINALE

Questa vittoria non vale solo tre punti e non vale solo una semifinale.
Vale un messaggio: questa squadra sa vincere in qualsiasi modo.

Con il gioco, con la qualità, ma anche nella lotta, nel fango, nei campi stretti, nelle gare tatticamente povere ma emotivamente pesanti.

Il percorso continua.
La squadra cresce, si compatta, prende fiducia e mostra una mentalità sempre più da grande.

TOP PLAYER – SHARON CAZZATO (7,5)

Letale, lucida, decisiva: un’attaccante moderna che colpisce quando tutti si sono fermati

Sharon Cazzato non è solo l’autrice del gol che ha mandato il Miccoli in semifinale: è il termometro offensivo della squadra, la giocatrice che ha mantenuto vivo il reparto avanzato in una partita priva di spazi, di ritmo e di trame pulite.
In un match ingabbiato, sporco, fatto di seconde palle e duelli fisici, Cazzato ha interpretato il ruolo dell’attaccante moderno: mobile senza perdere profondità, intelligente senza rinunciare alla cattiveria sotto porta.

Movimenti senza palla: l’arte di creare varchi dove non ci sono

Il Bari ha difeso con un blocco basso e densissimo, chiudendo ogni linea interna. In questo contesto, molte centravanti avrebbero finito per scomparire dal match: Cazzato invece ha continuato a muoversi con coerenza, alternando:

  • tagli diagonalizzati per svuotare la zona centrale,

  • movimenti incontro per alleggerire la pressione,

  • attacchi dello spazio in profondità anche quando la palla non arrivava.

Questo lavoro invisibile ha costretto la difesa avversaria a continue correzioni, creando nel tempo micro-spazi preziosi — uno dei quali sfruttato nell’azione del gol decisivo.

La giocata dell’87’: un compendio di tecnica, lucidità e istinto

Quando la partita sembrava ormai destinata al pareggio, Cazzato ha scelto il momento perfetto per rompere l’equilibrio.
Il gol è un condensato di qualità individuale:

  • attacco del mezzo spazio con tempi perfetti;

  • lettura immediata del filtrante di Mammollino;

  • controllo orientato che manda fuori giri il centrale;

  • finalizzazione chirurgica, rasoterra, sul palo lungo: scelta non casuale, ma studiata per sfruttare la postura del portiere.

È una giocata che non nasce dal caso, ma da una combinazione di tecnica, freddezza e presenza mentale.

In una partita povera dal punto di vista tecnico, questo lampo ha avuto un peso enorme.
Di fatto: la più bella giocata dell’intero match.

Pressione e lavoro per la squadra: un contributo totale

Oltre alla fase offensiva, Cazzato ha svolto un lavoro senza palla fondamentale:

  • Pressione continua sul primo portatore

  • Coperture preventive sulle mezzali del Bari

  • Ripiegamenti profondi in alcuni momenti difficili

  • Aggressività intelligente, mai fine a se stessa

In un match che richiedeva sacrificio, è stata una delle prime a indicare la strada.

Carattere da big: le grandi attaccanti segnano quando pesa di più

Una giocatrice può anche sparire per un’ora, ma ciò che conta davvero è apparire nel momento decisivo.
Cazzato non si è mai nascosta, mai scoraggiata, mai scollegata dal match.
E quando si è aperto lo spiraglio, lo ha trasformato in gol.

È questo che distingue una buona attaccante da una attaccante decisiva.

Verdetto

Sharon Cazzato è stata la giocatrice che ha cambiato il destino della partita.
Quando la qualità era affogata dai contrasti, quando la gara si era trasformata in una battaglia grezza, lei è venuta fuori con una giocata da professionista.

Una killer silenziosa: pochi tocchi, ma quelli che fanno la differenza.
Ed è così che si vince nelle notti di Coppa.

Indietro
Indietro

Il Sole tra i Filari

Avanti
Avanti

Convegno Lions Club Lecce Messapia