Papa Prevost, il nuovo Leone che ruggisce per la pace

di Davide Tommasi

Un Papa tra i tweet e le encicliche, con lo zaino della missione e il cuore latino.

8 maggio 2025 – Dopo un Conclave breve ma intenso, il Collegio cardinalizio ha eletto il nuovo Vescovo di Roma. È Sua Santità Robert Francis Prevost, religioso agostiniano statunitense, già Prefetto del Dicastero per i Vescovi, che ha scelto il nome di Papa Leone XIV.

Un nome che sorprende e insieme parla con forza della direzione che il nuovo pontificato intende intraprendere: una Chiesa autorevole, radicata nella dottrina, ma anche sensibile alle sfide sociali del presente.

Un riferimento doppio: Leone I e Leone XIII

Il nome Leone è stato scelto da 13 pontefici prima di lui. Nel caso di Papa Leone XIV, il riferimento potrebbe essere doppio: da un lato, l’autorità dottrinale e politica di Leone I Magno (V secolo), difensore dell’ortodossia e protagonista nei rapporti con l’Impero; dall’altro, l’impegno sociale e il riformismo moderato di Leone XIII, autore della celebre enciclica Rerum Novarum che ha aperto la dottrina sociale della Chiesa al mondo moderno. Nel messaggio implicito di questo nome, si legge la volontà di unire fermezza dottrinale e apertura pastorale, autorità e dialogo, spiritualità e impegno sociale. Un ponte tra il passato e il futuro, che richiama e rinnova due figure centrali della storia della Chiesa.

Un Pontefice globale, vicino alla piazza e ai popoli

Robert Francis Prevost, nato a Chicago nel 1955, è il primo Papa statunitense per nascita e latinoamericano per missione, avendo servito a lungo come vescovo in Perù. Dottore in Diritto Canonico, ex superiore agostiniano e formatore di vescovi, incarna una sintesi di rigore ecclesiale e sensibilità pastorale.

Nel suo primo affaccio dalla loggia centrale, ha salutato il mondo con parole di pace:

«La pace sia con tutti voi. Una pace disarmata, disarmante, umile. Dio ci ama tutti, incondizionatamente.»

Un Papa della pace… ma anche della prudenza

Papa Leone XIV non ha esitato a richiamare, con delicatezza ma chiarezza, le responsabilità morali delle grandi potenze mondiali, comprese quelle del suo Paese d'origine, gli Stati Uniti. Un Pontefice che mette in discussione chi alimenta conflitti e invoca prudenza e dialogo in un mondo segnato da troppe guerre.

Un Papa della piazza e dei social

Oltre al profilo spirituale e geopolitico, Papa Leone XIV si presenta come un Papa della comunicazione, vicino alla gente, con uno stile sorridente, sportivo e accessibile. Già definito dai media vaticani come “il Papa che ama la piazza”, Leone XIV sembra incarnare una Chiesa che torna a parlare direttamente al popolo, alla strada, ai giovani, al mondo connesso.

Una Chiesa che ritrova la piazza come luogo teologico e sociale, e i social media come canali di evangelizzazione contemporanea. :«Dio vi ama tutti. Il male non prevarrà. Siamo tutti nelle mani di Dio», ha detto affacciandosi a una piazza San Pietro traboccante di fede.

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