Otranto installa il primo Seabin per un porto più pulito

di Davide Tommasi

Innovazione ambientale e coinvolgimento delle scuole per la salvaguardia del mare

Otranto, 19 settembre 2025 – Il porto di Otranto compie un passo concreto e simbolicamente importante verso un futuro più sostenibile, grazie all’inaugurazione del primo “Seabin”, un innovativo dispositivo galleggiante progettato per raccogliere i rifiuti solidi dalla superficie del mare. L’iniziativa, che segna una piccola grande rivoluzione nella tutela dell’ambiente marino locale, è stata presentata ufficialmente questa mattina alla presenza delle autorità civili e militari, delle scuole cittadine e di alcune realtà impegnate nel campo della sostenibilità.

Il progetto nasce dalla sinergia tra lo Yacht Club Terra d’Otranto, la Seabin Project Foundation e il Comune di Otranto, con il sostegno attivo del sindaco Francesco Bruni e dell’assessora all’ambiente Ursula Caroppo. Un lavoro di squadra che ha coinvolto anche il tessuto economico e sociale della città, con il contributo volontario di diverse attività commerciali del territorio che hanno scelto di investire, con senso di responsabilità, nella tutela del proprio mare.

«Oggi celebriamo un piccolo gesto che porta con sé un grande significato – ha dichiarato il sindaco Francesco Bruni –. Il Seabin non è solo uno strumento per ripulire il nostro porto, ma anche un simbolo del cambiamento che vogliamo promuovere: una comunità più attenta, più responsabile, più unita nella difesa del nostro patrimonio naturale. È nostro dovere lasciare alle future generazioni un ambiente migliore di quello che abbiamo trovato».

Il Seabin – che in italiano può essere tradotto come “cestino del mare” – è un dispositivo tecnologico tanto semplice quanto efficace: attraverso una pompa sommersa, aspira l’acqua circostante e trattiene i rifiuti galleggianti, come plastiche, microplastiche, frammenti di polistirolo, mozziconi di sigaretta e altri detriti. L’acqua filtrata viene poi reimmessa pulita nell’ambiente, mentre i materiali raccolti vengono smaltiti secondo le normative vigenti. In media, un Seabin può raccogliere fino a 1,5 kg di rifiuti al giorno, contribuendo in modo significativo alla pulizia delle acque portuali.

«Questo risultato è il frutto di una collaborazione concreta tra istituzioni, cittadini e imprese – ha dichiarato il direttivo dello Yacht Club Terra d’Otranto –. Il coinvolgimento della comunità è stato fondamentale: molte attività locali hanno aderito con entusiasmo, contribuendo economicamente e offrendo supporto logistico. È un segnale importante, che dimostra quanto il senso civico possa generare un cambiamento positivo».

Alla cerimonia hanno preso parte anche il Comandante dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Otranto, Tenente di Vascello (CP) Francesco Scarola, e numerose scolaresche della città di Otranto, in particolare alcune classi della scuola secondaria di primo grado. Accanto a loro, lo staff di ERCAV, realtà attiva nella promozione di comportamenti sostenibili e nella sensibilizzazione ambientale rivolta alle nuove generazioni.

La mattinata non si è limitata a un semplice taglio del nastro: è stata anche un’occasione di formazione, confronto e dialogo. I ragazzi delle scuole otrantine hanno avuto modo di osservare da vicino il funzionamento del Seabin, porre domande agli esperti e riflettere sull’importanza della tutela del mare attraverso piccoli gesti quotidiani. Un momento vissuto con curiosità ed entusiasmo, che ha trasformato l’inaugurazione in una vera e propria lezione di cittadinanza attiva e rispetto per l’ambiente.

«L’obiettivo non è solo quello di intervenire sull’ambiente in maniera concreta, ma anche di generare consapevolezza – ha spiegato l’assessora Caroppo –. Ogni gesto conta, ogni scelta può contribuire a un cambiamento. Educare i giovani al rispetto del mare significa costruire un futuro più sostenibile per tutti».

Il dispositivo installato a Otranto rappresenta solo un primo passo. L’amministrazione comunale ha infatti manifestato l’intenzione di monitorare i risultati del progetto e, in caso di esito positivo, valutarne la replicabilità in altri punti strategici della costa, coinvolgendo ulteriori partner istituzionali e privati.

In una terra da sempre legata al mare, dove la bellezza del paesaggio si intreccia con l’identità culturale delle comunità costiere, questo progetto dimostra che l’innovazione tecnologica, l’impegno civico e la collaborazione tra pubblico e privato possono realmente fare la differenza. Anche un semplice “cestino del mare”, svuotato quotidianamente, può contribuire a costruire un presente più pulito e un futuro più consapevole.


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