Otranto celebra l’identità culturale italiana
Al via la mostra di abiti storici e la 43ª edizione di “Italia e Regioni”
Dal 1 al 14 settembre, il Convento dei Cappuccini ospita un viaggio tra colori, tessuti e tradizioni. In arrivo anche la rassegna nazionale del folklore con oltre 20 gruppi da tutta Italia
Massimo Panarese: “Non è solo una mostra, ma un atto d’amore verso la nostra storia”
di Davide Tommasi
Otranto – In un’epoca in cui il tempo sembra accelerare incessantemente, Otranto sceglie di fermarsi, di respirare profondamente e di riscoprire la propria anima più autentica. Lo fa attraverso la cultura, attraverso la memoria, attraverso la bellezza. Lo fa con una mostra che è molto più di un’esposizione: è un viaggio emotivo, quasi spirituale, dentro la storia della nostra identità.
È stata inaugurata questa sera, presso l’ex Convento dei Cappuccini di Otranto, la Mostra di abiti storici a cura di Tina Masciale, con la direzione artistica affidata a Massimo Panarese, delegato provinciale della Federazione Italiana Tradizioni Popolari (FITP) Puglia. L’esposizione sarà visitabile ogni giorno fino al 14 settembre, con apertura pomeridiana dalle 16:00 alle 19:00, e rappresenta la prima tappa ufficiale del progetto culturale “Italia & Regioni – Otranto 2025”, che nei prossimi giorni porterà in città eventi, spettacoli, laboratori e celebrazioni religiose legati al mondo delle tradizioni popolari.
A sottolineare l’importanza dell’iniziativa è stato, durante l’inaugurazione, il sindaco di Otranto, Francesco Bruni, che ha voluto ringraziare pubblicamente il team curatoriale e rilanciare il valore culturale del programma.
“Una bellissima mostra di abiti storici – ha dichiarato Bruni – che rappresenta non solo l’apertura di un importante evento nazionale, ma anche un nuovo segmento dell’offerta culturale di Otranto, una città che dimostra, ancora una volta, di saper coniugare accoglienza e identità. Nei prossimi giorni saremo protagonisti di appuntamenti significativi, che daranno ulteriore valore al nostro territorio, segnando un salto di qualità nella proposta culturale della città.”
Francesco Bruni: “Otranto al centro della cultura italiana”
Già nella cerimonia inaugurale, Bruni aveva sottolineato come la cultura rappresenti un ponte tra generazioni, un modo per connettere la memoria storica della città alla sua vocazione contemporanea di polo culturale del Mediterraneo.
“Otranto – ha aggiunto – non è soltanto una meta turistica, un luogo da fotografare e consumare in poche ore. È soprattutto un crocevia di storie, di culture, di identità che si intrecciano. Vedere il nostro convento trasformarsi in uno spazio narrativo, capace di far dialogare il Salento con il resto d’Italia, è motivo di grande orgoglio per l’amministrazione e per tutta la comunità.”
Massimo Panarese: “Ogni abito è un racconto che ci appartiene”
Direttore artistico della mostra e da anni impegnato nella valorizzazione delle tradizioni popolari, Massimo Panarese ha accolto i primi visitatori guidandoli in un percorso fatto di dettagli, simboli e storie dimenticate. Per lui, questa mostra non è solo un’esposizione, ma una dichiarazione d’amore verso la nostra cultura materiale e immateriale.
“Quello che vedrete – spiega Panarese – non sono semplicemente abiti d’epoca, ma testimoni silenziosi di storie umane. Ogni cucitura, ogni ricamo, ogni dettaglio rappresenta un momento preciso nella vita di qualcuno: una nascita, un matrimonio, una festa patronale o un lutto. Un tempo, il modo di vestirsi era un linguaggio codificato, che diceva tutto di noi: da dove venivamo, a quale comunità appartenevamo, quale ruolo avevamo nel mondo.”
Antonio Coriglione: “Un evento per tutti, che parla al cuore del Paese”
Non poteva mancare il contributo di Antonio Coriglione, commissario regionale della Federazione italiana tradizioni popolari, che ha fortemente sostenuto l’evento fin dalle prime fasi organizzative. Il suo approccio è quello di chi crede che la cultura debba scendere in piazza, contaminarsi, diventare esperienza concreta.
“Abbiamo lavorato con determinazione – afferma Coriglione – affinché questa non fosse una semplice esposizione da visitare, ma un’esperienza da vivere, capace di coinvolgere tutta la comunità. Abbiamo portato dentro il progetto scuole, associazioni, artigiani, ma anche anziani che custodiscono saperi antichi. È stato un lavoro corale, fatto di ascolto e di mani operose, che ha riportato al centro la cultura come bene comune.”
Per Coriglione, la mostra e l’intera manifestazione sono un patrimonio vivo, che parla al cuore dell’Italia, un’occasione per riscoprire ciò che ci unisce, nonostante le differenze, e per rilanciare il territorio in una chiave nuova, autentica, duratura.
“Il turismo culturale è la strada da seguire – conclude –. Offrire esperienze come questa significa andare oltre il mare e il paesaggio, e proporre un racconto profondo del territorio. Non è solo una questione di economia, ma di identità collettiva: riscoprire le nostre radici ci permette di rafforzare il tessuto sociale e di restituire senso e dignità alla nostra storia.”
Otranto capitale del folklore: in arrivo “Italia e Regioni”
Dall’11 al 14 settembre, la città dei Martiri ospiterà la 43ª edizione della rassegna nazionale “Italia e Regioni”, il più importante appuntamento italiano dedicato al folklore, promosso da FITP con la direzione artistica di Massimo Panarese. In programma: oltre 20 gruppi folkloristici da tutta Italia, spettacoli serali, parate in costume, laboratori per bambini e adulti, mostre artigianali, concerti, celebrazioni religiose e degustazioni enogastronomiche con i migliori cuochi regionali.
Un inno all’Italia che resiste e si racconta
La 43ª edizione della rassegna “Italia e Regioni”, in programma dall’11 al 14 settembre nel cuore di Otranto, non è soltanto una festa del folklore: è un grande abbraccio collettivo, un’occasione per vedere sfilare, tra le vie della città, la bellezza e la diversità delle culture popolari italiane. Ogni spettacolo, ogni parata, ogni piatto condiviso sarà un gesto di appartenenza, un modo per dire che le nostre radici sono ancora vive, e che il futuro può costruirsi proprio a partire da lì.
Nel centro storico, sul lungomare e nelle piazze cittadine, la tradizione si farà voce, danza, sapore e memoria, trasformando Otranto in un grande palcoscenico della cultura popolare, dove il passato incontra il presente, e lo fa con gioia, con consapevolezza, con orgoglio.
Una rassegna che non celebra solo la storia di un territorio, ma che racconta l’Italia più autentica, quella che si tramanda nei gesti, nei costumi, nei suoni e nei sorrisi. Un’Italia che resiste, che si evolve, che sa ancora parlare al cuore.