Otranto Abbraccia l’Italia delle Radici
di Davide Tommasi
Grande Cerimonia in Cattedrale per il Festival delle Tradizioni Popolari
Otranto, 14 settembre 2025 – Si è conclusa oggi, in un clima di intensa partecipazione e vibrante commozione, l’edizione 2025 del Festival delle Tradizioni Popolari, un evento che per tre giorni ha trasformato la città di Otranto in un crocevia di culture, identità e spiritualità.
Un autentico abbraccio corale, che ha coinvolto oltre 1.000 partecipanti, con 27 gruppi folkloristici provenienti da 12 regioni italiane: una festa collettiva che ha saputo parlare tutte le lingue della nostra terra, dal dialetto al tamburello, dal canto popolare alla fede, dalla cucina contadina all’arte del racconto orale.
La Celebrazione in Cattedrale: Fede, Cultura, Identità
Il momento più solenne della manifestazione si è tenuto alle ore 11 del mattino, quando l’intera comunità si è raccolta nella maestosa Cattedrale di Otranto per partecipare alla Santa Messa, presieduta da S.E. Mons. Francesco Neri, Arcivescovo della Diocesi.
Nel corso dell’omelia, Mons. Neri ha lanciato un messaggio forte e ispirato, che ha saputo unire la dimensione cristiana a quella sociale e culturale:
“Vivete il folklore non come una maschera, ma come un gesto d’amore per le vostre radici. Le tradizioni non devono essere recitate, ma incarnate. In un’Italia che si frammenta, eventi come questo creano ponti tra i cuori e le comunità.”
Un Corteo che Racconta l’Italia dei Popoli
Nel pomeriggio, le strade del centro storico di Otranto si sono trasformate in un palcoscenico vivente, animato da un lungo corteo festoso. Danze, canti, strumenti e costumi hanno dipinto il volto di un’Italia che non dimentica, che resiste e si racconta.
Ogni gruppo ha portato con sé la propria storia, la propria terra, la propria voce, in un viaggio che ha unito nord e sud, isole e terre interne, comunità montane e costiere. Il corteo si è concluso sotto il maestoso prospetto della Basilica-Cattedrale, in un gesto simbolico che ha suggellato l’incontro tra cultura popolare e spiritualità.
Cuori Uniti: Premiazioni, Sapori e Condivisioni
Al termine della giornata, si sono svolti i momenti conclusivi del Festival: la premiazione dei giochi popolari, la rassegna gastronomica “Cuochi in Piazza”, e la consegna degli attestati di partecipazione.
La sezione culinaria, inaugurata con entusiasmo già nella prima serata del 12 settembre, sul lungomare della città, ha visto trionfare la cultura del gusto e della memoria gastronomica. Piatti regionali, ricette contadine, ingredienti a chilometro zero: un patrimonio che ha conquistato migliaia di visitatori.
ultura del gusto: “Cuochi in Piazza” e l’enogastronomia che unisce
Il sapore è un linguaggio universale, e il 12 settembre 2025 a Otranto ha parlato forte e chiaro. La rassegna “Cuochi in Piazza”, sul suggestivo lungomare, si è trasformata in un vero e proprio teatro culinario, dove tradizione, passione e artigianalità si sono fuse in piatti simbolo: conserve, ricotte, olio extravergine d’oliva, pane fatto a mano, dolci lievitati, pesce locale grigliato e aromatiche erbe raccolte tra gli ulivi.
Le cucine all’aperto, le bancarelle che sprigionavano profumi invitanti, il calore delle pentole e il tintinnio delle padelle hanno creato un’atmosfera unica. Ogni piatto servito non era solo da gustare, ma da raccontare. I visitatori si fermavano, assaggiavano, facevano domande, osservavano gli chef maestri all’opera, ascoltando storie di nonne, famiglie e campagne. È diventata così un’esperienza sensoriale che ha raccontato memoria e tradizione.
I vincitori della rassegna enogastronomica “Cuochi in Piazza” – Premio Speciale “Pierangeli”
Il cibo come vero “dialetto gastronomico”, espressione unica di una terra e della sua comunità, è stato celebrato attraverso ricette che raccontano storie e culture diverse.
Premiati:
3° classificato: Involtini di Maccaruna – G.F. Naso (Sicilia)
2° classificato: Caponata con Capone – Il Melusso (Sicilia)
1° classificato: Cassatella di Agira – Agira (Sicilia)
Premio Speciale: Penè Cuott – Aldo Pierangeli, G.F. Palagianello (Puglia)
La giuria di Cuochi in Piazza è composta da figure di grande prestigio e competenza, a garanzia di una valutazione attenta e qualificata delle proposte gastronomiche. A presiederla è lo chef stellato di Otranto, Ivan Tronci, noto per la sua raffinata capacità di coniugare tradizione e innovazione, portando alto il nome della cucina pugliese in Italia e all’estero.
Accanto a lui, una presenza di spicco nel sociale: Stefania Temis, assessore alla gentilezza del Comune di Otranto, che con il suo impegno per il benessere della comunità, soprattutto rivolto ai bambini, sottolinea il valore umano e culturale del cibo nelle relazioni sociali.
Completano la giuria esperti come Virgilio Pelillo (tradizioni popolari e culturali), Antonio Pezzulla e Silvana Salsetti (enogastronomia e valorizzazione dei prodotti tipici), e infine Giampiero Cannas e Giancarlo Castagna, riconosciuti per il loro contributo nella promozione del patrimonio gastronomico locale tramite iniziative culturali e formative.
Questa squadra rappresenta un perfetto equilibrio tra competenza tecnica, sensibilità sociale e passione per la tradizione, assicurando un’analisi approfondita che premia non solo la qualità delle ricette, ma anche il valore culturale e identitario di ogni piatto.
Per i giochi popolari, il riconoscimento più atteso è andato al Gruppo Folk Trinacria di Agira (Sicilia), che ha saputo combinare spirito competitivo e amore per la tradizione.
Le Voci dei Protagonisti
Giovanni Bonifati, presidente nazionale federazione tradizioni popolari , ha espresso la propria gratitudine con parole cariche di significato:
“Il folklore è la voce di chi non ha voce. È l’arte di conservare ciò che è fragile ma essenziale. In un mondo che dimentica, noi ricordiamo. In un mondo che corre, noi ci fermiamo per danzare.”
Anche il Sindaco di Otranto, nel suo intervento, ha toccato corde profonde:
“Vedere oggi un’Italia unita qui, in questo Sud che accoglie e che crede nella cultura, è un segno di speranza. Le nostre tradizioni non sono folclore da cartolina: sono radici vive. E da Otranto vogliamo lanciare un messaggio chiaro all’Europa: l’identità non divide, l’identità unisce.”
Un Riconoscimento al Cuore del Festival
Tra gli applausi, è stata consegnata una targa d’onore a Massimo Panerese, da parte della Federazione dei Dirigenti del Folklore Italiano, per l’impegno, la competenza e la passione profusi nella realizzazione dell’intero evento.
Un Festival che Ha Scritto Storia
Per tre giorni, Otranto è stata cuore pulsante di una rinascita culturale, accogliendo migliaia di visitatori, valorizzando il patrimonio immateriale italiano e migliorando concretamente l’offerta turistica del territorio. Il Festival ha dimostrato che la tradizione non è nostalgia, ma progetto.
Un’Italia che Si Ritrova
Con questa grande cerimonia, si conclude un evento che è stato molto più di una rassegna: è stato un rito collettivo di appartenenza, un’occasione per ritrovarsi nel nome della cultura, della fede e della bellezza condivisa.
E in un’epoca che spesso dimentica le proprie radici, Otranto ha ricordato all’Italia che le radici non sono catene, ma ali.