Notte della Taranta, la tappa di Corigliano divide il pubblico: “Dov’è finita la pizzica?”

di Antonio Bruno

La prima tappa del tour itinerante della Notte della Taranta 2025, ospitata ieri sera a Corigliano d’Otranto, ha lasciato l’amaro in bocca a molti spettatori. Sui social, in particolare su Facebook, si è acceso un vero e proprio dibattito che mette al centro un tema ormai ricorrente: tradizione contro contaminazione musicale.

Molti utenti hanno espresso la loro profonda delusione per una serata giudicata lontana dallo spirito originario del festival.
“Non vediamo l’ora di farci ‘scazzicare’ dal tango argentino a Soleto. Questa non è contaminazione, è un altro festival che non ha nulla a che vedere con la tradizione”, riassume un sentimento condiviso da diversi commentatori.

A Corigliano, storica tappa di apertura del tour, la piazza era sorprendentemente meno gremita rispetto agli anni precedenti: “Ieri sera per la prima volta la piazza era quasi deserta… Corigliano merita di più”, si legge tra i messaggi.

Le critiche si concentrano soprattutto sull’assenza di tamburelli e sulla scelta di aprire con artisti e sonorità lontane dalla pizzica tradizionale: “Cosa c’era di Taranta? Altro che contaminazione, sta diventando solo uno show per fare soldi”, si legge in diversi commenti. Molti parlano di “vergogna”, di “evento commerciale” e invocano un ritorno alle radici popolari della pizzica.

Non tutti, però, condividono questa visione: c’è chi difende l’esperimento musicale, sostenendo che il pubblico andava “educato” a questa nuova proposta. Alcuni sottolineano che il festival è “una festa per l’anima” grazie ai ritmi e alle melodie proposte.

Tuttavia, il malcontento generale sembra evidente. Alcuni fan parlano di “delusione totale” e invitano addirittura a disertare le prossime tappe se non ci sarà un cambio di rotta. È emersa una frattura netta tra chi desidera mantenere viva la tradizione autentica e chi invece apprezza la contaminazione musicale:
“La contaminazione va bene. Ma qui si sta andando verso la sostituzione… la gente vuole pizzica, non un contentino all’inizio e poi il vuoto”, si legge in diversi commenti.

Il dibattito è aperto e, mentre la carovana della Taranta si prepara a raggiungere Carpignano Salentino, resta una domanda: può la Notte della Taranta innovare senza perdere la sua anima popolare?

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