Memoria, radici e futuro: il Salento che non dimentica

di Antonio Bruno

Confesso che questo libro mi ha fatto pensare. Mi ha riportato a quando, da ragazzo, ascoltavo i racconti degli anziani del mio quartiere, quelle storie che sembravano venire da un altro mondo e che oggi, purtroppo, sento sempre meno. Tra le antiche foreste del Salento, la sacra roccia, li craunari, e la quercia millenaria di Calimera è proprio questo: un ponte tra chi c’era e chi verrà, un invito a fermarsi un attimo, in un’epoca che corre troppo.

Un viaggio dentro Calimera

Il libro, firmato da Brizio Lefons, Adonella Gaggiula e Pantaleo Palma, ci porta a Calimera, cuore della Grecia Salentina, dove il tempo sembra avere un passo diverso. È un viaggio tra boschi perduti, la Sacra Roccia di San Vito, il mestiere dei carbonai – “li craunari” – e la maestosità di una quercia millenaria, che diventa quasi un personaggio, un testimone silenzioso della vita di generazioni.

Gli autori non scrivono un manuale: confidano. Parlano di luoghi, tradizioni e persone con l’emozione di chi li conosce davvero, di chi ha camminato lungo quelle strade sterrate, ascoltando le voci di un Salento che non c’è più ma che non vuole sparire.

Un Salento oltre le cartoline

Queste pagine raccontano un Salento diverso da quello delle spiagge affollate e delle serate estive. È un Salento fatto di identità, di una lingua antica come il griko, di spiritualità popolare, di incontri sotto una grande quercia dove un tempo ci si riuniva per parlare di vita, di lavoro, di speranza.

Le fotografie e i disegni di Luigi Nocco completano il quadro: guardandoli, sembra di sentire l’odore del legno dei carbonai, di vedere i bambini correre tra i campi, di ascoltare i canti popolari che ancora oggi, a volte, risuonano nelle feste di paese.

Il dialogo tra passato e futuro

Questo libro non è solo un’operazione di memoria: è un invito a riflettere su chi siamo e da dove veniamo. Lo dimostrerà la presentazione ufficiale di martedì 5 agosto 2025, a Sternatia, dove a dialogare con gli autori ci sarà il Dott. Francesco Tarantino, Agronomo, Accademico dei Georgofili, Consigliere della Fondazione dell’Orto Botanico dell’Università del Salento e Consigliere dell’Associazione dei Laureati in Scienze Agrarie e Forestali della Provincia di Lecce.

Sarà un momento di confronto vero, di quelli che piacciono a me, perché – e l’ho detto tante volte – la memoria serve se riesce a parlare al futuro.

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