Donata un’opera dell’artista Marcello Gennari all’Istituto comprensivo di Martano
Un’eredità di bellezza e cultura per le nuove generazioni
Nei giorni scorsi è stata ufficialmente donata un’opera del celebre artista salentino Marcello Gennari all’Istituto Comprensivo di Martano, guidato dalla Dirigente Maria Gabriella De Lorenzo. La donazione dell’opera alla scuola salentina rappresenta non solo un gesto di grande generosità, ma anche un atto educativo e culturale, che permette agli studenti di crescere circondati dalla bellezza e dall’esempio di chi ha saputo fare dell’arte uno strumento di dialogo, riflessione e speranza.
Nel cuore del Salento, dove l’arte incontra le radici e la cultura è ancora vissuta come bene condiviso, si è celebrato nei giorni scorsi un evento di profondo valore simbolico e civile: la donazione di un’opera del maestro Marcello Gennari all’Istituto Comprensivo di Martano. Un gesto che non si esaurisce nella semplice consegna di un oggetto artistico, ma che si carica di senso, di responsabilità e di visione educativa.
A guidare questo atto di straordinaria generosità è stata la famiglia dell’artista, rappresentata dal figlio, che ha scelto di affidare alla scuola un frammento del percorso umano e creativo del padre. Un’opera che ora abiterà quotidianamente i luoghi della formazione, dialogando silenziosamente con i giovani, provocando interrogativi, suggerendo letture del mondo, lasciando tracce.
La cerimonia, partecipata e intensa, ha visto riuniti non solo alunni e docenti, ma anche istituzioni locali, cittadini e rappresentanti della cultura salentina. La Dirigente Scolastica Maria Gabriella De Lorenzo, figura apprezzata per la sua sensibilità culturale, ha accolto con entusiasmo e profondo rispetto questo dono, riconoscendone la portata educativa: “Un’opera d’arte a scuola – ha dichiarato – è uno strumento vivo di crescita, uno stimolo costante all’osservazione, alla riflessione, alla cura. È un ponte tra il sapere e il sentire”.
Marcello Gennari, scomparso nel 2023, è stato uno dei massimi interpreti della scultura contemporanea del Sud Italia. La sua arte nasce dall’incontro tra la materia e l’anima, tra la concretezza del legno, della pietra, del bronzo e la leggerezza del pensiero, della memoria, della spiritualità. Non solo scultore, ma anche intellettuale e poeta della forma, Gennari ha saputo trasformare ogni sua opera in un dispositivo narrativo, capace di attraversare il tempo e restare.
L’arte di Gennari non urla, ma sussurra. E nei suoi sussurri si cela la forza di chi ha vissuto profondamente il proprio tempo, restituendo all’osservatore non una semplice immagine, ma una visione. Le sue creazioni – spesso monumentali, ma mai retoriche – si trovano oggi in luoghi simbolici come la Radio Vaticana a Roma o la chiesa di San Domenico Savio a Brindisi, dove la sua Madonna alta cinque metri è esempio di sacralità e misura, di potenza e grazia.
Ma è nella sua Lecce che Gennari ha piantato le radici più forti: insegnando, scolpendo, pensando. Contribuendo a fare della città barocca non solo un centro storico di pietra dorata, ma un laboratorio permanente di pensiero e forma.
In questo contesto, la scelta di donare un’opera a una scuola assume un valore ancora più denso. Non si tratta solo di collocare un oggetto estetico in uno spazio scolastico, ma di consegnare una testimonianza viva della possibilità che l’arte ha di incidere sulle coscienze, di educare alla bellezza, alla lentezza dello sguardo, al rispetto della complessità.
È questo, in fondo, il lascito più grande di Marcello Gennari: la consapevolezza che l’arte non è ornamento, ma necessità. Che la scultura, come ogni forma d’arte autentica, deve interrogare, smuovere, edificare. E quale luogo migliore della scuola per accogliere questa sfida?
L’opera donata – il cui titolo e soggetto verranno resi noti nel corso di un laboratorio didattico dedicato – sarà oggetto di un percorso interdisciplinare che coinvolgerà studenti e docenti in un cammino di conoscenza e interpretazione. Un modo per rendere la scultura non solo visibile, ma anche vissuta.
Alla famiglia Gennari va la gratitudine di un’intera comunità, per aver scelto la via del dono come forma di trasmissione della memoria. Alla Dirigente De Lorenzo, il merito di aver saputo accogliere questo gesto con lo sguardo lungo di chi crede che educare alla bellezza significhi, prima di tutto, educare alla libertà.
Perché come ci insegna l’arte di Gennari, ogni forma, se autentica, è un atto d’amore verso il futuro.