Muretti a secco del Salento: pietre vive della memoria
di Antonio Bruno
L’arte silenziosa dei muretti a secco
Nel cuore del Salento leccese, tra uliveti secolari e campi delimitati da linee irregolari, emergono i muretti a secco, vere e proprie opere d’arte rurale. Costruiti senza cemento, solo con pietre abilmente incastrate, rappresentano un patrimonio storico, culturale e ambientale di valore inestimabile. La loro rilevanza non è solo estetica: questi manufatti sono una testimonianza della relazione secolare tra l’uomo e la sua terra.
Origini antiche e significato culturale
La tecnica del muro a secco ha origini antichissime, risalenti addirittura all’età del bronzo. In Puglia, e in particolare nel Salento leccese, questi muretti hanno avuto una funzione fondamentale: delimitare i terreni agricoli, proteggere le coltivazioni dal vento e dal passaggio degli animali, creare microclimi favorevoli per ulivi, viti e fichi d’India.
«Il muretto a secco è l’espressione di una cultura contadina che ha saputo coniugare necessità e ingegno, usando la pietra come risorsa disponibile e sostenibile», spiega l’architetto paesaggista Salvatore Leone, autore di Pietre del Sud (2018).
Tecnica e maestria artigianale
La costruzione di un muro a secco richiede abilità e conoscenze specifiche. Le pietre, spesso di calcare locale, vengono scelte in base alla forma e alle dimensioni, poi incastrate una sull’altra senza l’uso di malte. La stabilità si ottiene grazie a un perfetto equilibrio tra peso, attrito e incastro.
Un artigiano locale, Antonio P., racconta: «Ciò che tiene insieme queste pietre non è il cemento, ma la pazienza di chi le posa e la conoscenza della loro forma». Oggi, queste competenze rischiano di andare perdute: pochi giovani apprendono l’arte del muretto a secco, preferendo lavori meno faticosi e più remunerativi.
Un patrimonio UNESCO
Nel 2018, l’UNESCO ha inserito l’“Arte dei muretti a secco” nella lista del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità. Questo riconoscimento non è solo simbolico, ma rappresenta un invito concreto a preservare e valorizzare queste opere. In Salento, alcune associazioni come Salento Km0 e Italia Nostra promuovono corsi e laboratori per tramandare queste tecniche alle nuove generazioni.
Funzioni ambientali e paesaggistiche
I muretti a secco non hanno solo un valore culturale, ma svolgono un ruolo ecologico fondamentale:
Prevenzione dell’erosione: rallentano il deflusso dell’acqua piovana, riducendo il rischio di frane.
Habitat naturale: offrono rifugio a rettili, insetti e piccoli mammiferi, contribuendo alla biodiversità locale.
Mitigazione climatica: creano microclimi che proteggono le coltivazioni da sbalzi termici e venti forti.
Uno studio del Centro Ricerche Paesaggio Mediterraneo (2021) ha evidenziato che i terreni delimitati da muretti a secco mantengono fino al 20% in più di umidità rispetto a quelli privi di protezione.
Muretti a secco e turismo esperienziale
Oggi, il turismo nel Salento non è solo mare e spiagge: cresce l’interesse per percorsi naturalistici e culturali legati ai muretti a secco. Camminate lungo la Via dei Muretti e visite guidate in masserie storiche attirano viaggiatori alla ricerca di autenticità. Alcune agenzie organizzano addirittura workshop per insegnare ai turisti l’arte di costruire un piccolo muretto, con un approccio esperienziale e sostenibile.
Le sfide attuali
Nonostante il riconoscimento UNESCO, i muretti a secco sono minacciati da diversi fattori:
Abbandono delle campagne: molti terreni agricoli non vengono più coltivati, e i muretti crollano senza manutenzione.
Cambiamenti climatici: piogge intense e fenomeni estremi aumentano il rischio di danneggiamento.
Urbanizzazione: in alcune aree, l’espansione edilizia sostituisce le strutture tradizionali con muri in cemento.
Associazioni locali chiedono incentivi per i proprietari che mantengono i muretti e per chi investe nella formazione di nuovi maestri muratori. Un’idea concreta è quella dei “bonus muretti”, simili ai bonus ristrutturazione, ma finalizzati alla conservazione di questo patrimonio.
Conclusione: un futuro da costruire pietra su pietra
I muretti a secco del Salento leccese non sono semplici confini di pietra: sono testimoni di una storia millenaria, custodi di biodiversità e simboli di un rapporto equilibrato tra uomo e natura. Preservarli significa difendere l’identità di un territorio e promuovere un modello di sviluppo sostenibile.
Come cittadini e viaggiatori, possiamo contribuire scegliendo percorsi turistici che valorizzino queste tradizioni, sostenendo le iniziative di restauro e diffondendo la conoscenza di questa arte. Perché ogni pietra, se posta con cura, diventa un pezzo di futuro.
Bibliografia
Leone, S. (2018). Pietre del Sud. Edizioni Grifo, Lecce.
Centro Ricerche Paesaggio Mediterraneo (2021). Rapporto sulla conservazione dei muretti a secco in Salento.
UNESCO (2018). Decisione di iscrizione: Arte dei muretti a secco.
Italia Nostra Salento (2022). Progetti di restauro e valorizzazione del paesaggio rurale pugliese.