Lecce apre il suo DIARIO: quando l’arte incontra il futuro
di Antonio Bruno
Ci sono diari che si chiudono con un lucchetto e altri che, invece, si aprono al mondo. Quello che l’Accademia di Belle Arti di Lecce inaugura il 13 e 14 ottobre appartiene alla seconda categoria. Si chiama D.I.A.R.Y. – acronimo che sembra una formula chimica dell’immaginazione: Digital and International Arts through Augmented Reality and Research for Young Students (Artists). Ma, più semplicemente, è un modo per dire che il futuro dell’arte – e forse anche dell’Italia – passa dalla capacità di far dialogare il talento con la tecnologia, la tradizione con l’innovazione, il locale con il globale.
Nel cortile antico di via Giuseppe Libertini 3, dove l’Accademia ospita il suo Open Lab Meeting, non si parlerà solo di pennelli e tele, ma anche di pixel, algoritmi e realtà aumentata. È la nuova frontiera della creatività: quella che non teme di sporcarsi le mani con il digitale, perché sa che la bellezza, oggi, non si misura solo in centimetri di tela ma anche in bytes di emozione.
Il direttore dell’Accademia, prof. Nunzio Fiore, racconta che l’obiettivo è “costruire una creatività comune, condivisa e sostenibile”. Parole che suonano come una sfida gentile lanciata a un mondo sempre più frammentato: ricordarci che l’arte, quando è vera, unisce.
Il presidente Nicola Ciracì, dal canto suo, sottolinea come Lecce sia diventata capofila di un progetto che mette in rete scuole, conservatori e università di tutto il Mezzogiorno, in dialogo con il mondo. In tempi in cui il Sud viene spesso raccontato come periferia, l’Accademia lo trasforma in laboratorio. In poche settimane, le delegazioni del progetto D.I.A.R.Y. hanno già toccato la Svezia, il Marocco, la Cina, e si preparano all’EXPO di Osaka 2025: una mappa di voli e visioni che somiglia a una poesia geografica.
E poi c’è il programma, che è un inno alla contaminazione: la mostra del prof. Luigi Spanò, il video mapping degli artisti catalani Rosa Sànchez e Alain Bauman, le musiche del Conservatorio “Tito Schipa”, il workshop della designer Dorota Koziara, le sonorizzazioni di film muti. Tutto aperto al pubblico, tutto gratuito. Perché la cultura, quando è vera, non si vende: si condivide.
Sotto la superficie dei numeri – quasi tre milioni di euro di finanziamento PNRR, un network di accademie e centri di ricerca da Siracusa a Matera – batte una convinzione antica: che la bellezza sia ancora il modo più umano di raccontare la verità.
E così, a Lecce, questo diario si apre con pagine bianche pronte a essere riempite da mani giovani e idee nuove.
Chissà, forse un giorno scopriremo che il futuro dell’arte italiana è cominciato proprio qui, in una sera d’ottobre, davanti a un video mapping che trasformava i muri in sogni.
📍 Open Lab Meeting – Progetto D.I.A.R.Y.
📅 13-14 ottobre 2025, dalle 18.30
📍 Accademia di Belle Arti di Lecce, via Giuseppe Libertini 3
🎟 Ingresso gratuito
🔗 Info: edu.it | Accademia di Belle Arti di Lecce (Facebook e Instagram)